Un splendido sole ha incorniciato questa bella giornata di lotta nella città dell’alabarda.
Il percorso che ha portato ad oggi è iniziato alcune settimane fa, su impulso dei sindacati di base presenti in città (USI-AIT, COBAS e USB) e dei collettivi studenteschi (Unione degli Studenti e Coordinamento degli Studenti Medi) ma hanno poi dato la loro adesione la quasi totalità dei gruppi, associazioni, collettivi e partiti a sinistra del PD. Insomma, dopo tanti -troppi- anni, un’iniziativa di piazza veramente condivisa e senza strascichi polemici. La preparazione dello sciopero si è sviluppata con un percorso assembleare e attraverso volantinaggi e manifesti affissi nei luoghi di lavoro (in particolare nei settori dove è maggiormente presente il sindacalismo alternativo), nelle scuole,nelle università e nei quartieri, e con presidi e conferenze stampa. Un buon lavoro, che però avrebbe dato sicuramente frutti maggiori se fosse iniziato meno a ridosso della scadenza.
Primo appuntamento del giorno alle 8,30 in Largo Barriera, dove Usi-Ait e Usb hanno organizzato un presidio e volantinaggio, che ha visto confluire diverse decine di persone. Il secondo appuntamento alle 9,00 in Piazza Goldoni, punto di ritrovo di studenti medi, Cobas e altri aderenti. Da qui partiva poi il corteo che, passando per Largo Barriera, si faceva unitario e forte a questo punto di oltre 400 persone. Ad aprire lo striscione “Renzi contro tutti…tutti contro Renzi”. Dal camioncino con l’amplificazione si sono susseguiti vari interventi al microfono sui temi della giornata: la lotta contro le politiche governative, per il diritto alla casa e al reddito, contro i tagli ai servizi sociali, contro il razzismo e la guerra fra poveri, le spese militari, le grandi opere inutili. E’ stata ribadita la solidarietà ai compagni e alle compagne in carcere per le loro lotte, a partire da quelle No Tav. Massiccio anche il volantinaggio ai passanti.
Molto buona la partecipazione alla spezzone anarcosindalista dell’Usi-Ait, posizionato al centro della manifestazione, che ha visto la presenza di varie decine di compagni e compagne con le bandiere del sindacato, anarchiche e Notav, diffusione di volantini e Umanità Nova. Arrivati nella centrale piazza della Borsa il corteo si concluso con un assemblea a microfono aperto. Ma la giornata non è finita in quanto, proprio alla fine del percorso, i collettivi degli studenti medi hanno annunciato l’occupazione dell’ex-succursale in abbandono di un liceo, per una tre giorni di iniziative per reclamare uno spazio autogestito degli studenti.
Al momento non si hanno ancora i dati di adesione allo sciopero nei vari comparti. Sicuramente è stato uno sciopero di minoranza, su cui hanno pesato anche fattori specifici e contingenti: la proclamazione due giorni prima da parte della Cgil di uno sciopero per il prossimo 5 dicembre (manovra non originale, atta deliberatamente ad oscurare il sindacalismo conflittuale), la manifestazione della Fiom a Milano (da Trieste tutta la sinistra Cgil, che pure aveva aderito localmente al corteo, è andata là) e il fatto che questo fosse il terzo sciopero in un mese (10 ottobre Cobas e studenti, 24 ottobre Usb) a vedere mobilitazioni anche locali.
A queste difficoltà, si sommano, come sempre, sia la non-comunicazione dello sciopero in vari luoghi di lavoro da parte degli organi preposti, che l’esplicito boicottaggio da parte della triplice. A titolo di esempio, abbiamo avuto conferma diretta che in alcune aziende sanitarie è stato detto a gruppi di lavoratori e lavoratrici che, pur non essendo iscritti ai sindacati di base, volevano aderire allo sciopero, che lo stesso era stato revocato. Le solite miserie e meschinità del sindacalismo di stato.
In ogni caso è stata un giornata molto importante di ricomposizione dell’area di conflitto sociale presente in città, si tratta ora di continuare il percorso intrapreso. Si tratta inoltre, come anarchici e sindacalisti libertari, di assumerci le nostre responsabilità e saper essere punto di riferimento. Il lavoro svolto in queste settimane dimostra -una volta di più- che abbiamo tutte le carte per poterlo fare.
Infoaction reporter (foto su www.info-action.net)
(questo articolo apparirà su Umanità Nova)
L’ENTRATA DELLO SPAZIO OCCUPATO