NO OGM/ Fidenato e casapound a libro paga della monsanto

Comunicato dell’11 luglio

 

Comunicato del 10 luglio

FIDENATO SOSTENUTO DAI FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO DI CASA POUND

Minacciato un attivista del coordinamento tutela biodiversità

Mercoledì 09 luglio 2014 la Forestale avrebbe dovuto distruggere le coltivazioni di Mon810 presenti nel territorio friulano, ma per ora solo il campo di Mereto di Tomba è stato bonificato, le colture in essere a Colloredo di Montalbano sono ancora intonse (non tagliate), La Guardia Forestale ha rinunciato all’intervento poichè non era sufficiente il provvedimento amministrativo per accedere ai terreni: si chiederà un mandato alla Procura.

Alcuni di noi erano presenti durante la mattinata e hanno visto giungere il Corpo forestale regionale, la polizia municipale e la Digos, ma a presidiare il campo c’erano circa una sessantina di agricoltori federati e diversi esponenti di Casa Pound, facilmente riconoscibili per le magliette raffiguranti il duce o la tartaruga, logo dell’associazione neofascista. La loro presenza non è casuale né estemporanea: la collaborazione Fidenato-Casa Pound ha già prodotto, nel febbraio scorso, un incontro aperto al pubblico a Basiliano (UD), sempre sulla questione ogm. Questi esponenti hanno minacciato palesemente di percosse fisiche e hanno fatto il gesto del taglio della gola un attivista del Coordinamento, il tutto davanti alle forze dell’ordine le quali non hanno mosso un dito di fronte al grave atto intimidatorio. Quindi qui le questioni sono due.

La prima riguarda Fidenato, il quale è riuscito ad avere la sua solita visibilità mediatica, aiutato anche dalle Forze dell’ordine: come mai così pochi e mal organizzati quando da giorni l’agricoltore pro-ogm dichiara che si sarebbe opposto alla bonifica? Come mai quando invece noi organizziamo manifestazioni pubbliche sono sempre presenti in forze con camioncini della celere e poliziotti in tenuta anti-sommossa? Il 6 di aprile, ad esempio, nonostante il divieto del questore di manifestare, abbiamo fatto il nostro presidio con l’aiuto di un agricoltore che ci ha gentilmente prestato un suo appezzamento; poco lontano da dove si svolgeva l’iniziativa c’erano digossini che fotografavano chiunque passasse, a dimostrazione di una palese disparità nei trattamenti: i pro ogm nonostante l’illegalità sono sempre tutelati, mentre viene preso di mira e vessato chi si dichiara contrario a questo modello agricolo che inquina e devasta il territorio visto che il Mon810 non è solo affar di Fidenato, come attestano le contaminazioni dimostrate dalle analisi effettuate dal Corpo Forestale l’anno scorso http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/collection/rifiuti/2013/11/06/Friuli-contaminazione-campi-Ogm-fino-10-_9579392.html.

L’altro aspetto riguarda Casapound, i cui componenti si autodefiniscono “fascisti del terzo millennio”. Anche se in talune occasioni si spacciano per ambientalisti con associazioni paravento come “la foresta che avanza”, dimostrano poi nei fatti di essere dei sottopancia delle multinazionali, in questo caso la Monsanto, dimostrando la loro vera natura autoritaria e reazionaria. Esponenti che spesso si sono resi protagonisti di violente aggressioni di gruppo verso persone considerate “diverse” o “nemici”. Che la loro coerenza, sostenendo Fidenato, dimostri la loro fittizia e patetica contrarietà alle multinazionali è ora un dato inconfutabile; ma ci chiediamo anche come di fronte a delle palesi minacce le forze dell’ordine non abbiano fatto allontanare quelle persone.

Come Coordinamento tutela biodiversità oggi lo ribadiamo a gran voce, gli OGM non sono che una delle espressioni del DOMINIO FASCISTA SULLA NATURA e dimostrando tutta la nostra solidarietà a coloro che hanno ricevuto simili minacce, denunciamo la complicità ormai palese tra i fascisti e Fidenato.

 

Coordinamento Tutela Biodiversità FVG

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RASSEGNA STAMPA DEL MESSAGGERO VENETO ONLINE DEL 09/07/14

Distrutto uno dei due campi coltivati con gli Ogm

Via mais da Mereto, Fidenato salva il campo di Colloredo, dove ha impedito l’accesso alla Forestale. Ora la vicenda passerà  sul tavolo della Procura

UDINE. Il Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia ha distrutto questa mattina il mais Ogm seminato da Giorgio Fidenato in circa 100 metri quadri nel terreno di Mereto di Tomba.

Non è riuscito invece ad eseguire il provvedimento di distruzione imposto su un altro campo a Colloredo di Monte Albano.

Come promesso nei giorni scorsi, il leader di Futuragra ha opposto una resistenza ferma ma pacifica supportato da una sessantina di suoi sostenitori che, di fatto, hanno impedito alla mietitrebbia della Forestale di entrare nel campo. Dopo aver ripetutamente chiesto invano a Fidenato di poter accedere al terreno, i forestali si sono allontanati, formalizzando un verbale dell’accaduto.

La vicenda passerà quindi sul tavolo della Procura. «La legge regionale – ha affermato Fidenato dal “palco” improvvisato sul rimorchio di un trattore – non è conforme alle direttive europee, pertanto è illegittima.

Non vorrei che la Procura sprecasse altro tempo e soldi pubblici per fare un lavoro inutile. Non si può vietare questa coltivazione.

Anzichè reprimere questa sperimentazione unica a livello europeo, vengano a toccare con mano i risultati da cui emerge che non c’è nessun rischio». Il vero timore ora è un intervento improvvisato dei no-global di notte.

«Il campo di Mereto è stato tranciato ma in quelli di Colloredo abbiamo ritenuto di non accrescere inutili tensioni e, con le Forze dell’ ordine, di attendere l’autorizzazione della magistratura».

Così il vice presidente Sergio Bolzonello, sull’ applicazione del decreto di rimozione della coltura di mais MON 810 dai terreni di Giorgio Fidenato, in applicazione della legge reg. 5/2014. La legge dispone una moratoria di un anno nelle coltivazioni Ogm, in attesa della conclusione iter esclusione coltivazioni di OGM in Fvg.

 

Ogm, Fidenato denuncia la Forestale

Una guerra a colpi di denunce. La vicenda Ogm in Friuli Venezia Giulia è sempre meno una questione di agricoltura e sempre più “terreno” di confronto nelle aule di tribunale

UDINE. Una guerra a colpi di denunce. La vicenda Ogm in Friuli Venezia Giulia è sempre meno una questione di agricoltura e sempre più “terreno” di confronto nelle aule di tribunale. L’ultima denuncia – oggi è prevista la distruzione forzata delle colture Ogm nei campi di Giorgio Fidenato a Colloredo di Montalbano e Mereto di Tomba, notificata con decreto della Regione – l’ha presentata proprio l’agricoltore di Arba.

Fidenato, infatti, ha depositato ieri un esposto alla Procura di Udine contro il capo del servizio del Corpo forestale regionale, Massimo Stroppa, che ha firmato i provvedimenti che intimano la distruzione delle colture Ogm. Nell’esposto si chiede di verificare l’ipotesi di reato di abuso di potere: secondo Fidenato, Stroppa avrebbe dovuto disapplicare la legge regionale in quanto mai notificata all’Unione europea.

In Procura è giunta una denuncia anche contro l’agricoltore, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, per non aver ottemperato alle norme della Regione che lo obbligavano a distruggere il Mon810. In merito alla distruzione delle coltivazioni prevista per oggi, intanto, Fidenato ha annunciato «resistenza passiva e non violenta. Non li lasceremo entrare nel campo di Colloredo – fa sapere –. Lo faremo nel rispetto del diritto europeo. La vicenda è analoga a quella che mi ha coinvolto nel 2010 e per cui i giudici mi hanno dato ragione».

Alla fine di maggio, a muoversi era stato anche il Codacons, con un esposto-denuncia indirizzato a tutte le quattro Procure della regione. Duplice l’obiettivo: portare alla loro attenzione la «gravissima situazione» legata alla messa in coltura degli ogm e, nel contempo, chiedere che fossero predisposti tutti i controlli necessari per accertare se, nei fatti segnalati, potessero ravvisarsi ipotesi di reato quali l’attentato alla vita e alla salute, l’inquinamento ambientale, il danno ambientale, l’alterazione del patrimonio naturale, oltre che la violazione del decreto interministeriale del 12 luglio 2013 e della sentenza del Tar del Lazio. Da qui, l’istanza affinchè si procedesse al sequestro dei campi nei quali Fidenato continua a coltivare mon810.