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Circa 150 persone hanno partecipato al presidio regionale contro il CIE di Gradisca d’Isonzo sabato 1° giugno
Living Theatre
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Di seguito il report che apparirà su Umanità Nova di questa settimana
Non molliamo mai! Questo è il pensiero che mi è venuto alla fine del presidio di sabato 1 giugno davanti al CIE di Gradisca. Era infatti il gennaio 2004 quando il movimento anarchico regionale ha realizzato la sua prima iniziativa pubblica contro l’allora costruendo CPT. Sono passati quasi dieci anni e il nostro movimento era di nuovo lì davanti a manifestare e urlare la propria rabbia contro queste strutture di sopraffazione e abuso. Un impegno che, con alti e bassi, non è mai venuto meno. Ed anche questa volta non eravamo soli, con noi c’erano altri antirazzisti e immigrati impegnati su queste tematiche. L’iniziativa di sabato era stata indetta come “Coordinamento regionale contro il CIE” a seguito di una riunione dell’area libertaria che ha voluto così rilanciare l’attenzione su questo tema. La manifestazione di sabato era stata preceduta da due riusciti presidi a Trieste e Pordenone e una proiezione video a Udine (vedi report in UN n.18). Per l’occasione è stato anche prodotto un nuovo dossier informativo sulla struttura gradiscana (scaricabile dal sito www.info-action.net ).
Il presidio è stato preceduto in mattinata da un banchetto informativo in centro a Gradisca con striscione, cartelloni e volantinaggio che hanno fatto da cornice alla performance teatrale del Living Theatre (già realizzata per due volte a Trieste) che è riuscita almeno in parte a scalfire l’indifferenza dei gradiscani. Nel pomeriggio dalle 17 è partita l’iniziativa di fronte ad un CIE superblindato: un nugolo di digos a comandare decine e decine di celerini, carabinieri e finanzieri in antisommossa con tanto di posti di blocco che hanno fermato numerose auto di manifestanti. Centocinquanta persone hanno animato il pomeriggio: musica, interventi al microfono, slogan, striscioni e bandiere anarchiche richiamavano l’attenzione delle auto di passaggio cercando di farsi sentire dai reclusi. C’erano anche dei banchetti con cibo, bevande e materiale informativo. A metà pomeriggio il Living Theatre ha ripetuto la sua performance nel prato di fronte al CIE coinvolgendo tutti i manifestanti con grosso apprezzamento specie degli immigrati presenti. A differenza di due anni fa (quando si era svolta l’ultima grossa iniziativa di fronte al lager sempre organizzata da noi) i richiedenti asilo ospiti del CARA (struttura contigua al CIE) non sono stati rinchiusi e alcuni hanno partecipato al presidio. Intorno alle 20 un lancio di fuochi di artificio ha concluso la giornata fra gli applausi dei presenti. Foto su www.info-action.net
Un compagno presente