Dal il piccolo del 14/11/13
Roma sblocca i fondi per gli addetti del Cie
GRADISCA Una piccola boccata d’ossigeno. Il ministero dell’Interno ha sbloccato 600mila euro per il pagamento di parte degli stipendi arretrati ai dipendenti del Cie e del Cara di Gradisca. L’apparente buona notizia per i lavoratori della Connecting People è arrivata ieri mattina, al termine del presidio di protesta con cui dipendenti e liberi professionisti in forza alla coop siciliana che gestisce i due centri immigrati isontini hanno urlato la propria disperazione davanti alla sede della Prefettura di Gorizia. Buona notizia soltanto in apparenza, si diceva: perchè le ombre sul futuro del Cie rimangono tante e perchè sindacati e lavoratori auspicavano una soluzione definitiva al loro problema, e temono si tratti solo dell’ennesima “toppa”. In piazza Vittoria erano presenti circa una quarantina dei 70 dipendenti impiegati al Cie e al Cara: fra loro anche molti cittadini stranieri. Non ricevono gli stipendi da ormai 4 mesi e in alcuni casi – come quelli del personale sanitario – addirittura da sei. Senza contare che, con la chiusura del Cie a tempo indeterminato, molti oltre al danno dei ritardi temono di subire la beffa del licenziamento o del mancato rinnovo del contratto. I manifestanti, che hanno ricevuto la solidarietà degli stessi ospiti richiedenti asilo, erano sostenuti nel presidio dalle segreteria della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. E, assieme a loro, hanno presentato un documento che invoca un cambio nella modalità dei pagamenti dei salari: non più dal ministero alla Prefettura e da questa alla cooperativa, ma direttamente dal ministero ai dipendenti. La fattibilità della richiesta sarà valutata dal punto di vista legale e amministrativo, ma per il subentro dello Stato nei pagamenti ci vorranno altri mesi.Intanto a non resta che accontentarsi, per ora, delle mensilità arretrate. Da ieri sono certe, anche se non tutte. I 600mila euro, secondo le stime dei sindacati, consentiranno ai dipendenti di ricevere finalmente i salari di luglio, agosto e settembre. E gli altri arretrati? Forse potrebbero arrivare entro Natale. Una soluzione che, chiaramente, lascia l’amaro in bocca ai dipendenti della coop. « Non ci riteniamo soddisfatti dal confronto – hanno affermato i sindacati – perchè il nostro obiettivo era quello di ottenere non solo gli arretrati, ma anche risposte chiare sul futuro dei lavoratori». Risposte, questa volta sul futuro del Cie attualmente “svuotato” in attesa dell’avvio dei lavori, le chiederanno anche i partecipanti alla mobilitazione indetta per sabato da associazioni antirazziste, movimenti e partiti. A manifestare per la chiusura definitiva del centro saranno, tra gli altri, don Luigi Ciotti del gruppo Abele, il segretario del Prc Paolo Ferrero, gli scrittori Massimo Carlotto e Pino Roveredo. Ieri intanto il deputato della Lega, Massimiliano Fedriga, ha “duellato” con il ministro Kyenge sulla questione-Cie nel question time della Camera. «Chiudendo il centro – ha affermato il leghista in aula -, lo Stato si è arreso ai delinquenti. Per questo domenica saremo davanti al Cie a manifestare per la legalità e il rispetto delle regole».