CIE DI GRADISCA: il governo studia la riapertura

da Il Piccolo del 7 dicembre  2013

 

Roma studia la riapertura del Cie di Gradisca

 

GRADISCA Il governo non intende rinunciare ai Cie, strutture ritenute ancora necessarie per l’identificazione dei clandestini, ma ritiene che «possano essere riviste alcune modalità di funzionamento per assicurare condizioni di maggiore vivibilità e nel rispetto dei tempi strettamente funzionali all’identificazione». È quanto si legge nella risposta scritta del sottosegretario Domenico Manzione all’interrogazione presentata dal deputato Aris Prodani dopo i gravi disordini verificatisi un mese fa al Cie di Gradisca. Il sottosegretario, dopo aver ricordato la decisione di svuotare il centro reso inagibile, ha sottolineato che è ancora in corso da parte della Prefettura la perizia per quantificare i danni. Il governo comunque riconosce che vanno rivisti alcuni criteri di gestione dei Cie a partire dagli appalti. Le gare d’asta, sostiene Manzione, dovranno essere modulate in base al numero delle presenze e anche riducendo il numero dei servizi. Ma anche sugli immigrati da inviare ai Cie il governo intende apportare delle modifiche. «Ulteriori iniziative – afferma Manzione – saranno attentamente valutate come la necessità di rafforzare già in carcere l’espletamento delle procedure di identificazione, poichè il numero di persone che entrano nei Cie e che hanno già scontato la pena è elevatissimo». Sulla durata della permanenza nei Cie, la cui durata massima oggi è di 18 mesi, l’esponente del governo sostiene che «è necessario un percorso normativo di più ampio respiro, che richiede un sostanziale contributo parlamentare considerata la particolarità della materia, che incide sul delicato equilibrio tra sicurezza e diritti fondamentali delle persone». (fra.fem.)