CIE DI GRADISCA: il governo prende tempo sui CIE

da Il Piccolo del 03 dicembre 2013

Sel e Lega incalzano sul Cie. Ma il governo prende tempo

 
GRADISCA Alla fine è stato un nulla di fatto. Sulla situazione dei Cie, compreso quello di Gradisca, il governo si è riservato di rispondere più avanti. E dire che quella di ieri avrebbe dovuto essere una giornata importante sul fronte dell’immigrazione: alla Camera era in programma la presentazione delle mozioni che riguardano i Centri identificazione ed espulsione e, più in generale, l’attuale apparato normativo sui migranti. I deputati hanno potuto presentare le proprie riflessioni, ma le mozioni saranno discusse e votate successivamente. Fra queste quella del Sel, intervenuto con due parlamentari: l’onorevole friulana Serena Pellegrino e Nicola Fratoianni, che si sono espressi per il totale superamento della Bossi-Fini. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il collega Paolo Beni (Pd), mentre a difendere l’attuale normativa e più in generale i Cie è stato Cristian Invernizzi, deputato della Lega Nord. Nel suo intervento, Pellegrino ha ricordato la situazione del centro di Gradisca. «In questi mesi – ha affermato – ho potuto verificare la situazione drammatica e insostenibile dei Cie, gironi infernali della dignità umana: la dimostrazione del fallimento normativo, organizzativo e gestionale della politica dell’immigrazione in Italia. La detenzione amministrativa è un limbo giuridico che non risolve il problema dell’identificazione e dei rimpatri. Vanno agevolate – ha proseguito – le procedure di identificazione durante il periodo di detenzione in carcere. I Cie sono un limbo caratterizzato dalla negazione dei diritti, anche fondamentali, nel quale i trattenuti vivono sino a 18 mesi dopo avere già scontato una pena in carcere, a volte senza che siano rispettate le minime norme igienico-sanitarie. Le misure di sicurezza messe in atto dalle prefetture per evitare le fughe raggiungono livelli inammissibili». (l.m.)