CIE DI GRADISCA: arrivate le denunce per il 17 agosto

Da Il Piccolo del 23 novembre 2013

Cie di Gradisca Nove “no global” rinviati a giudizio

 

GRADISCA Nove attivisti “no global” sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Gorizia per le manifestazioni contro il Cie di Gradisca avvenute nell’agosto scorso. Sono imputati di interruzione di pubblico servizio e imbrattamento in concorso tra loro e per la violazione delle prescrizioni dell’autorità di pubblica sicurezza. La denuncia è avvenuta dopo un’attenta e rapida attività investigativa condotta su vasta scala dalla Digos della Questura di Gorizia per alcuni episodi avvenuti durante la manifestazione svoltasi a Gradisca d’Isonzo il 17 agosto scorso, organizzata dall’associazione “Ya Basta” per chiedere la chiusura del Centro di identificazione ed espulsione. Durante la manifestazione veniva interrotta la viabilità sulla via Udine (strada regionale 305) per circa due ore. Veniva poi imbrattato il manto stradale ed il muro di cinta della struttura ospitante il centro immigrati con scritte inneggianti alla libertà e alla chiusura del Cie. La Procura della Repubblica, al termine dell’indagine, ha chiesto il rinvio a giudizio per alcuni attivisti antagonisti e anarchici, provenienti da varie località del Triveneto. Il gup ne ha poi disposto il rinvio a giudizio pr nove di di questi tutti appartenenti ai centri sociali del Nord-est, anche locali, e anarchici friulani, alcuni dei quali con precedenti penali specifici in materia di ordine pubblico. Erano circa 200 i partecipanti alla manifestazione organizzata ad agosto dalla galassia di associazioni antirazziste provenienti da tutta la regione e dal vicino Veneto. Tutti a chiedere la chiusura del Cie, mentre sui tetti della struttura gradiscana erano saliti una trentina di immigrati che dal giorno precedente avevano inscenato una delle tante proteste che hanno caratterizzato questo 2013. Attualmente il Cie gradiscano è chiuso dopo l’ultima protesta che ha portato ad un ulteriore danneggiamento dei locali tanto da renderli inagibili. Gli immigrati, una cinquantina, sono stati trasferiti al Cie di Trapani, mentre una decina sono stati rimpatriati.