25 APRILE UD: Fest/Azione Antifascista Ecologista No Tav

Udine: riprendiamoci il 25 aprile
 

Fest/Azione + pranzo vegetariano vegano

Programma

 

Ore 10.00 Piazza Primo Maggio

Partecipazione

libertaria e antagonista

al corteo.

Manifestiamo

contro

vecchi e nuovi fascismi

e contro

un sistema politico ed economico,

oramai in crisi irreversibile,

che rischia di distruggere

le nostre vite.

 

Ore 13.00 nel nuovo spazio sociale

presso la ex-caserma osoppo 

 (ingresso incrocio via Adige-via Natisone

via Natisone è una laterale di via Cividale)
Pranzo vegetariano-vegan

con  cibi e bevande biologici

a Km-zero,

stoviglie biodegradabili,

raccolta differenziata spinta

Antifascista

antifa-militante

Ecologista

antifa-antispecismo

No Tav

resistenza-no-tav 2

evento facebook

segue testo

 

 

Duç a cjase! Il Non-voto ha la maggioranza assoluta in FVG, (i voti validi sono solo il 48,84%) in una Regione del nord, in “un’isola felice”, laboriosa, seria e rispettosa delle istituzioni. Questo risultato necessariamente assume una valenza nazionale. Peraltro va osservato che chi ha vinto le elezioni regionali governerà con neanche il 20% del consenso della popolazione; per la precisione Debora Serracchiani rappresenta il 19,24% degli aventi diritto al voto. Siamo oramai oggettivamente di fronte ad un nuovo scenario di totale delegittimazione del sistema politico. In primo luogo, considerato che “la Repubblica nata dalla resistenza” sta miseramente crollando, dobbiamo salvare l’antifascismo che è un valore popolare e non istituzionale. L’antifascismo va svincolato dal mortale abbraccio con i Partiti e le Istituzioni dello Stato e rinnovato nei contenuti, con particolare attenzione al fatto che proprio il neo-fascismo stesso (vedi per esempio casapound) tenterà di trarre vantaggio dal discredito della politica nei confronti dell’opinione pubblica. Certo che, anche le varie bande fasciste in un modo o nell’altro, partecipano volentieri alla bagarre elettorale, pertanto sono anche loro politicamente spazzate via dal risultato elettorale stesso di fronte un’astensione di quasi il 50%; si è trattato di una vera e propria “fuga dal voto” che neanche Grillo è riuscito a frenare. Invece, ciò che preoccupa è il neo-fascismo diffuso, soprattutto in ambito giovanile e, per questo assume fondamentale importanza l’antifascismo militante che deve stanare le mosse di un nemico sempre più insidioso, e subdolo, ramificato a livello sociale, che ama camuffarsi in molti modi per indebolire le difese immunitarie che devono individuarlo ed eliminarlo.