UDINE/ Pignarul 6 gennaio 2012

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Report e rassegna stampa pignarul 2012
Oltre un centinaio di persone complessivamente ha partecipato al pignarul nella ex caserma Osoppo, segnando così la continuità ed il rilancio delle iniziative autogestionarie promosse dal CSA di Udine.
Ricordiamolo, siamo in esilio dal 10 dicembre 2009 cioè da quando il CSA occupato di Via Scalo Nuoco è stato sgomberato e sequestrato dai carabinieri. Nonostante questo nel 2011 siamo stati molto attivi, sia come gruppo che assieme ad altri, in quanto ad iniziative politiche ed uscite in piazza condotte sempre nello sprito autogestionario. Due anni fa, dopo lo sgombero, dicevamo: autogestione desiderio del presente, necessità del futuro, ma ora si è quasi costretti a dire: autogestione desiderio e necessità del presente!
A conferma dell’interesse suscitato dall’iniziativa va rilevato che venerdì 6 gennaio 2012 è stato raggiunto il nuovo massimo di visite al sito infoaction pari a 306 “visitatori unici”; il precedente era di 303, realizzato il 27 giugno 2011
 
 

 

 

 

 

Messaggero  VenetoSABATO, 07 GENNAIO 2012 Pagina 21 – Cronache

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Al Csa vanno a fuoco debito pubblico e Tav

 

Niente botto al tradizionale incontro del Centro sociale. In cima al rogo i simboli della contestazione

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Non fa nessun botto, quest’anno, il pignarul organizzato dai ragazzi del Centro sociale autogestito. In una sessantina si sono dati appuntamento nel piazzale dell’ex caserma Osoppo e hanno acceso un grande falò «che però – ha spiegato ieri il portavoce del Csa, Paolo De Toni – non fa nessuna previsione». Il significato è un altro. In cima al fuoco epifanico, infatti, è stato sistemato un cartello più che eloquenti: “Debito pubblico, Monti, Tav, Cie, banche, Casa Pound, razzismo, Equitalia, mafia”. Insomma, tutte le organizzazioni, le istituzioni, i progetti e i concetti che il centro sociale autogestito non approva e, anzi, rifiuta. «Bruciamo tutto – ha detto De Toni, guardando il falò -. Monti è un uomo delle grandi banche e della finanza e il suo obiettivo è soltanto quello di preservare il patrimonio dei ricchi privilegiati, a discapito della gente comune». Ma c’è un altro aspetto che a De Toni non va proprio giù. «Bisogna comprendere che il debito pubblico è causato proprio dalle inutili grandi opere come la Tav – afferma -, oppure dal progetto del ponte sullo stretto». E ancora: «La linea Venezia-Trieste, dal costo dichiarato di 7,5 miliardi di euro, che sicuramente raddoppierà, è un acceleratore del debito e questo devono saperlo tutti. La politica deve capire che a essere in pericolo è il futuro delle nuove generazioni, che si ritroveranno a pagare somme pazzesche che pregiudicheranno tutta la loro esistenza». Intanto, il falò sprigiona le fiamme che salgono sempre più in alto. Si avverte un forte calore all’interno del piazzale, illuminato soltanto dalla luce della luna. C’è un vento forte che sparge i resti del pignarul intorno a tutto il parco. «Abbiamo allestito il falò – spiega De Toni – con le sterpaglie del cortile della caserma, che versa in uno stato di completo abbandono». E a questo proposito, il portavoce del Csa aggiunge: «Qui il comune dovrà realizzare la casa delle associazioni e anche noi chiederemo uno spazio per il comitato No Tav. Abbiamo già individuato alcuni capannoni che potrebbero fungere perfettamente da contenitori musicali. Bisogna ripristinare quest’area, adesso completamente trascurata. Noi ci impegniamo a farlo – ha concluso -, speriamo che il sindaco Honsell ci dia la possibilità di rimetterlo a nuovo. Lasciarlo così è uno spreco». (r.s.)

 

 

Quest’anno Pignarul Grant, come ai tempi di Via Volturno

 

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Comunicato veloce
La notizia comparsa sul Messaggero Veneto di Oggi 6 gennaio che Honsell, nel suo tour de force, in visita ai pignarui udinesi, sarà ospite anche del CSA, è priva di ogni fondamento. Essere ospiti di qualcosa significa quantomeno essere stati invitati a quel qualcosa, ma noi non abbiamo invitato il Sindaco di Udine al nostro pignarul, perciò se passerà per la ex caserma Osoppo, e ovviamente nessuno può impedirglielo, sarà solo per iniziativa sua.

 

Messaggero Veneto 4 gennaio
 
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Un falò per dire no al governo Monti
Dopo quasi 10 anni ritorna il “pignarul grant” del Centro sociale autogestito.

L’appuntamento con l’accensione del falò è fissato per venerdì alle 18 nel piazzale dell’ex caserma Osoppo di via Brigata Re. «Anche se in esilio, vogliamo ritrovarci tutti assieme per dire no al governo Monti e alle banche – afferma Paolo De Toni –. Inoltre punteremo il dito contro la scarsità di spazi sociali di cui soffre Udine. La vertenza su spazi sociali e agibilità politica è del tutto aperta, si pensi per esempio alle grandi difficoltà economiche e logistiche che si hanno anche solo per organizzare una conferenza in questa città». (m.z.)

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Udine Venerdì 6 gennaio

a partire dalla ore 17.00

Nell’ ex Caserma Osoppo

in Via Brigata Re (laterale di Via Cividale)

Accensione del falò alle ore 18.00

 

Istruzioni. Attenzione che in Via Cividale ci sono varie caserme. Via Brigata Re è sulla sinistra proprio di fronte ad un cancello della caserma che costeggia via Cividale sulla destra. Per chi arriva da Viale Trieste andare oltre il passaggio a livello ed oltre l’incrocio con il cavalcavia Simonetti.

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