UDINE ANTIFA/ Rassegna stampa

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Foto e video Messaggero Veneto online

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MV – SABATO, 29 SETTEMBRE 2012

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Pagina 24 – Cronache

Torna lo scontro in piazza

Forna Nuova e antifascisti si fronteggiano. Tafferugli con le forze dell’ordine

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Il movimento di destra: «Da parte nostra correttezza e legalità. Non siamo un mostro del passato, ma un riferimento per il popolo italiano»

di Cristian Rigo È finita con gli antifascisti che cantavano Bella ciao sotto la loggia del Lionello subissando di fischi i 37 esponenti di Forza nuova che dal terrapieno di piazza Libertà scandivano i loro slogan e l’inno di Mameli armati di magafono e striscioni. Solo la presenza di decine di poliziotti e carabinieri in assetto anti sommossa ha evitato che lo scontro verbale con cori da stadio degenerasse, ma non sono comunque mancati attimi di tensione e scontri con tanto di manganellate e lanci di sassi e lattine di birra. Per fortuna senza feriti. Per un paio d’ore il centro storico si è trasformato in un’arena con le forze dell’ordine impegnate da un lato a scortare gli esponenti di Forza nuova e dall’altro a respingere i tentativi dei più facinorosi tra gli antifascisti di arrivare a un contatto fisico con gli “avversari”. Lo striscione “Giovani comunisti uniamoci” esposto davanti al corteo di Forza nuova è stato infatti letto come una provocazione così come l’appello del segretario provinciale Saverio Calabrese che ha invitato la sinistra a «unirsi nella battaglia contro il debito pubblico, il signoraggio e pure l’euro». “Ora e sempre Resistenza e “Siamo tutti antifascisti” gli slogan in risposta degli esponenti di sinistra che si sono scatenati soprattutto quando i 37 esponenti di Forza nuova hanno attaccato l’aborto, l’omosessualità e gli stranieri. Diversi gli scontri tra poliziotti e antifascisti. Prima davanti a porta Aquileia dove sono volate manganellate e anche lattine e pietre dirette ad alcuni “ritardatari” di Forza nuova che volevano raggiungere la testa del corteo che si stava organizzando in via Aquileia. La polizia infatti non è riuscita a fermare una sessantina di antifascisti che da piazza Repubblica, dove si era svolto il presidio, ha voluto raggiungere piazzale D’Annunzio dove invece, poco prima delle 18, si stavano radunando i sostenitori di Forza nuova. Per respingere l’assalto degli antifascisti, polizia e carabinieri hanno formato un muro umano e vicino all’edicola c’è stato il primo tafferuglio. Solo quando si sono resi conto che il cordone di forza pubblica era invalicabile gli antifascisti hanno deciso di spostarsi in piazza Libertà dove era in programma l’intervento del segretario di Forza nuova. Partito sotto la scorta armata della polizia, il corteo si è spostato verso via Vittorio Veneto con auto e camionette ad aprire e chiudere il serpentone e agenti schierati anche sulle vie laterali temendo imboscate che non ci sono state. Il passaggio delle bandiere e degli striscioni di Forza nuova si è svolto in un clima e in un silenzio quasi surreale rotto soltanto dagli slogan scanditi nei megafoni (“Ma che governo ma che democrazia, ladri, mafiosi vi spazziamo via”, “Casa e lavoro prima agli italiani”, “Fuori l’Italia dall’Europa”, “Droga, aborto, omossessualità: è questa l’Italia che non ci va”) che non hanno lasciato indifferenti i passanti. Qualcuno non si è trattenuto e ha urlato “vergogna” ma c’è stato anche un anziano che ha gradito e ha detto: «Bravi, mandate via gli albanesi». Solo dopo una ventina di minuti di attesa in via Vittorio Veneto, il corteo è riuscito ad arrivare in piazza Libertà che nel frattempo era stata almeno in parte liberata, anche in questo caso a colpi di manganello, dagli antifascisti. Per evitare contatti, carabinieri e polizia, coordinati anche dal questore Antonio Tozzi che ha voluto seguire di persona quanto accadeva, hanno sistemato diverse camionette come “transenne” mentre decine di uomini erano schierati armati di scudo, casco e manganelli. Lo scontro tra le opposte fazioni si è quindi limitato a sfottò e cori da stadio con decine di antifascisti asseragliati sotto la Loggia del Lionello guardati a vista dalle forze dell’ordine che hanno poi dovuto scortare i manifestanti di Forza nuova anche sulla via del ritorno. «Tutta la settimana stiamo stati attaccati – ha detto Calabrese -, ci hanno definito estremisti armati e guerriglieri e invece la manifestazione si è svolta, da parte nostra, nella massima legalità. Forza nuova non è un mostro del passato che si risveglia, ma una forza nazionale con idee forti per contrastare la crisi. Il fascismo fa parte del passato»

 

SABATO, 29 SETTEMBRE 2012

Pagina 25 – Cronache

«Gli udinesi sono per la democrazia e la Resistenza»

In piazza della Repubblica il presidio della sinistra Interventi del sindaco Honsell e di Rapotez, segretario Anpi

di Cristian Rigo «Ricordatevi la Resistenza, i giovani come voi devono sempre restare uniti per la libertà». L’applauso più lungo prima degli scontri con la polizia è andato al segretario regionale dell’Anpi, Luciano Rapotez, che non ha voluto mancare all’appuntamento in piazza Repubblica per dire no al fascismo. Anche il sindaco Furio Honsell si è intrattenuto con il centinaio di manifestanti che ha aderito al presidio antifascista in opposizione al corteo di Forza Nuova. «Sono qui come cittadino per ribadire quali sono i sentimenti della maggioranza degli udinesi che si rispecchiano nella storia e nell’eredità morale della nostra città medaglia d’oro della Resistenza – ha spiegato -. Vedere tanti giovani mi fa capire non solo che il messaggio della Resistenza non è andato perso, ma anche che in un momento così difficile ci sono ragazzi pronti a impegnarsi ai quali dobbiamo dare risposte soprattutto garantendo l’opportunità di un lavoro». La risposta alla crisi, secondo la Cgil, presente tra gli altri con il segretario Alessandro Forabosco e con Emiliano Giareghi, «non può seguire la deriva populista e razzista dell’estrema destra, bisogna invece difendere la civiltà del lavoro». Tra i promotori dell’iniziativa (oltre ad Anpi ed Rc anche Unione sindacale italiana, Unione delle comunità e associazioni di immigrati, giovani comunisti, falce e martello e Arci) l’assessore comunale e segretario regionale di Rc, Kristian Franzil – l’unico che ha seguito la protesta fino in piazza Libertà -, ha ricordato la necessità di ribadire con forza lo spirito antifascista e di condannare le politiche xenofobe perché non è con l’odio razzista che si può affrontare e risolvere la crisi». Dello stesso avviso anche Federico Pirone di Sel, Andrea Castiglione in rappresentanza dell’area socialista e il portavoce del centro sociale autogestito Paolo De Toni. Sulla presenza del corteo di Forza Nuova, il sindaco Furio Honsell, dopo aver precisato che il Comune non ha autorizzato nessuna manifestazione, ha aggiunto che «in un contesto democratico è giusto garantire a tutti la libertà di espressione, ma non ci può essere spazio per nessuna forma di fascismo». Sulle note di “Bella ciao” buona parte dei manifestanti si è poi mossa verso piazzale D’Annunzio forzando il cordone di polizia che voleva evitare contatti tra gli esponenti di Forza Nuova e gli antifascisti.