TRIESTE: un venerdì antifascista (agg.al 18/11)

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E’ stato un venerdì particolare per Trieste. Infatti erano state organizzate ben due conferenze da parte dei fascisti.

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All’hotel Milano l’associazione culturale Novecento ha promosso la presentazione del libro dello squadrista Stefano delle Chiaie “L’aquila e il Condor”. In contemporanea Forza Nuova teneva una conferenza sulla crisi economica al prestigioso hotel Savoia. Ovviamente gli antifascisti e le antifasciste non potevano rimanere a guardare. Già durante il corteo per lo sciopero generale del 14 vi erano state delle contestazioni davanti ai due hotel e in particolare davanti al Savoia un paio di scritte sul marciapiede erano state il pretesto per delle manganellate che hanno ferito un paio di studenti. Per venerdì l’arcigay-arcilesbica aveva indetto un presidio di fronte al Savoia per protestare in particolare contro l’omofobia di FN (vedi lo striscione affisso poco tempo fa a Bologna di fronte alla storica sede dell’arcigay “l’omossesualità è una malattia da curare”).

 

La questura però imponeva lo spostamento dell’iniziativa nella non certo attigua piazza della Borsa.

Al presidio partecipano un centinaio di persone. Dopo un’oretta gli organizzatori dichiarano chiusa la manifestazione e a quel punto varie decine di partecipanti soprattutto giovani si dirigono spontaneamente verso il savoia. Ad attenderli un nutritissimo schieramento di polizia e carabinieri in antisommossa e vari digossini. Per una buona mezz’ora cori e canti risuonano di fronte all’atrio dell’hotel in un’atmosfera determinata ma tranquilla. Il momento più bello è quando alcune ragazze si baciano davanti al cordone di sbirri al grido di “via l’omofobia”. Ad un certo punto da dentro fanno capolino un paio di fascisti che iniziano a provocare e l’aria si surriscalda. La polizia serra i cordoni per allontanare gli antifascisti. Dopo vari minuti si decide tutti e tutte assieme di tornare in gruppone verso piazza Borsa con davanti la bandiera di Azione Antifascista per poi sciogliersi.

E Delle Chiaie? Sebbene non ci siano state delle contestazioni dirette davanti al blindatissimo hotel Milano alcuni antifascisti sono comunque riusciti a dire la loro. Come testimoniano alcune foto arrivateci da un reporter di passaggio sono stati affissi adesivi e un cartello sulla targa e sul portone del palazzo che ospita -proprio in via Ghega, vicino all’hotel Milano- l’”Istituto di Ricerche Storiche e Militari dell’Età contemporanea Carlo Alfredo Panzarasa”, istituto di nostalgici e reduci repubblichini che ospita l’associazione culturale novecento organizzatrice dell’evento con Delle Chiaie. Infine domenica un gruppo di antifascisti ha esposto uno striscione dalla scala dei giganti in Piazza Goldoni.

Gli antifascisti non dimenticano e non restano a guardare.

Infoaction Reporter

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Questo il comunicato sullo striscione girato per internet.

La mattina del 17 novembre, a Trieste, il movimento neofascista di Forza Nuova ha esposto in viale XX Settembre uno striscione fortemente offensivo e omofobico.
Noi, in quanto cittadini antifascisti, non possiamo tollerare queste situazioni

. Non possiamo permettere che le strade delle nostre città siano in mano ai gruppi neofascisti, che secondo la costituzione italiana non dovrebbero neppure essere legali.
Per questo abbiamo esposto sulla scala dei giganti uno striscione, sottolineando che l’unica VERA malattia è l’omofobia.
Noi non permetteremo che nelle nostre città esistano movimenti neofascisti, razzisti e omofobi.
Noi non permetteremo che queste politiche vengano ogni giorno tutelate dallo Stato e difese dalle forze dell’Ordine.
Noi non permetteremo che questa vergogna continui a passare inosservata!
ORA E SEMPRE RESISTENZA
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RASSEGNA STAMPA:

da Triesteallnews.it

Baci omosessuali per protesta davanti alle forze dell’ordine

CRONACA L’iniziativa all’ingresso del Savoia ha fatto sorridere agenti e passanti

17.11.2012 | 18.10 – Erano da poco passate le 19 quando davanti all’Hotel Savoia si è presentata una settantina di manifestanti antifascisti distaccatisi dal sit-in tenutosi poco prima in piazza della Borsa per protestare contro il convegno di Forza Nuova che si è tenuto in una sala riunioni dell’albergo.

I giovani hanno colto lo spostamento del sit-in come una lesione al proprio diritto di manifestare e si sono dunque incamminati pacificamente verso l’ingresso dell’Hotel dove li attendeva un corposo dispiegamento delle forze dell’ordine che, nel frattempo, si preparava indossando l’equipaggiamento anti-sommossa. Erano infatti presenti ben due camionette blindate e diverse volanti di Polizia, Carabinieri e Polizia locale per un totale di circa 30 uomini.

Tuttavia i manifestanti non hanno dimostrato alcun intento minaccioso, limitandosi a intonare alcuni cori più o meno offensivi contro il movimento di estrema destra. Il clima non era particolarmente teso: i giovani hanno cercato il dialogo con le forze dell’ordine per poi unirsi in alcune coppie omosessuali e scambiarsi dei baci proprio in segno di protesta contro l’ideologia omofoba di Forza Nuova. Atto che ha scatenato qualche sorriso sia tra i passanti sia tra le forze dell’ordine.La tensione è lievemente aumentata quando alcuni esponenti di Forza Nuova e alcuni giovani manifestanti hanno avuto un “caloroso” scambio di opinioni, per fortuna rimasto solo sul piano verbale. Polizia e Carabinieri sono riusciti a mantenere separate le due fazioni, lasciando che il clima si distendesse nuovamente. Poco dopo i manifestanti all’esterno dell’Hotel hanno deciso di allontanarsi, mettendo quindi la parola fine a quel breve sit-in di protesta non autorizzato. Successivamente gli esponenti di Forza Nuova hanno lasciato l’albergo senza problemi, concludendo la serata senza scontri.Roberto Lill

 

 

Particolarmente osceno l’articolo del Piccolo del 17/11/12.

 

Schermaglie tra “disobbedienti” e Forza Nuova

Una cinquantina circa di giovani, prevalentemente studenti ma che hanno preferito dichiararsi semplicemente cittadini “antifascisti”. Hanno fatto la loro apparizione ieri sera, attorno ale 19, schierandosi di fronte l’ingresso dell’Hotel Savoia Excelsior, teatro della conferenza promossa dalla sede di Trieste di “Forza Nuova” incentrata sul tema della crisi economica, con la partecipazione dell’economista Eugenio Benetazzo, supportato per l’occasione dal Consigliere Regionale Alessia Rosolen e dal segretario provinciale di Forza Nuova, Dennis Conte. Qualche slogan, soprattutto dal sapore “ vintage”, l’accenno a brani classici come “ Bella ciao” e ad altri più moderni rivisitati nella tonalità ideologica. Tutto qui. Nessuno scontro, tensione al minimo. L’incursione era nell’aria ma alla fine non ha sortito acuti roventi, fornendo solo una sorta di set sulle Rive, corredato anche dallo schieramento delle forze dell’ordine, in un assetto anti–sommossa rimasto poi quasi inoperoso ma che ha tuttavia turbato qualche cliente dell’hotel e i molti passanti che a quell’ora transitano sulle Rive. Molto rumore per nulla, anche se, verso le 19.45 circa, un gruppo di rappresentanti di Forza Nuova, sceso nel frattempo dalla sala che ospitava la conferenza, ha fatto capolino all’ingresso dell’hotel, limitandosi a una fase di controllo sfociata in una inevitabile quanto breve schermaglia verbale, condita anche essa da qualche ruspante slogan. Da una parte gli studenti che invocavano attenzione, dall’altra la frangia di destra che badava soltanto a preservare ordine e quiete a tutela della conferenza. Attorno le 20 il rompete le righe. Scudi e manganelli tornano a bordo dei mezzi della Polizia, i “cittadini” optano per altre risorse e riprendono pacificamente la rotta della piazza, il clan di Forza Nuova è invece già in sala. Già, la conferenza. Mentre in strada si recuperavano invettive in auge negli anni ’70, Eugenio Benetazzo faceva il punto sui temi epocali, l’attualità che parla di un euro al capezzale, il debito pubblico straripante e banche invitate al banchetto della truffa. Dialogo incisivo, toni mai celebrativi e all’occorrenza brillanti. La nuova economia si può divulgare anche così e il costante corredo di pubblico, in tutta Italia, conferma la presa di Eugenio Benetazzo, economista controcorrente ma dall’abito sempre più popolare, in grado di preconizzare da oltre un lustro le derive attuali. Le soluzioni alla crisi? “Lasciamole alla politica”, ha affermato il relatore, ma alcune vie ideali esistono: un governo forte, sul modello della Cina di Mao, la sospensione della democrazia, un euro a 2 velocità ( tra nord e sud europeo) ma soprattutto l’avvento di un Rinascimento culturale, che dagli animi approdi alle casse. Francesco Cardella