TRIESTE: Foto, report e rassegna stampa del 5 giugno

Oltre 300 persone hanno partecipato al corteo del comitato 1 marzo.

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Questo è il report della manifestazione che apparirà su Umanità Nova settimanale anarchico.www.umanitanova.org

 

Trieste: in piazza contro la sanatoria truffa.

 

Più di 300 persone hanno sfilato nel centro storico di Trieste per protestare contro la truffa che stanno subendo decine di migranti che avevano fatto regolare domanda di regolarizzazione. La questura della città, con l’avvallo del capo della polizia Manganelli e di Maroni, attraverso un cavillo legale sta respingendo moltissime domande, in modo da espellere o chiudere nel CIE di Gradisca molti migranti, alcuni dei quali sono in città da anni. La protesta si è svolta in contemporanea ad altre città in Italia, in particolare Milano e Massa Carrara, perché questa trappola assurda riguarda potenzialmente tutti gli immigrati in Italia che si sono regolarizzati ed hanno due o più decreti di espulsione. Perciò diversi comitati e gruppi locali che si sono attivati sulla questione hanno deciso un giorno di mobilitazione comune. In particolare a Trieste la repressione quotidiana contro i migranti sta toccando livelli gravi e paradossali: ad esempio il Comune, per concedere la residenza, chiede l’esibizione della busta paga, un atto burocratico che non è previsto da nessun regolamento! Durante il corteo è stata denunciata pubblicamente questa ed altre pesanti situazioni, come quella che riguarda il commissariato di polizia di San Sabba, dal quale passano molti dei migranti che vengono poi deportati nel CIE di Gradisca: non viene dato cibo per tutto il giorno e la notte la si passa spesso per terra con solo una coperta o anche nulla per coprirsi.

Sotto la questura -come già fatto in altre occasioni- è stata ricordata la vicende di Joy e del processo contro il suo aguzzino Vittorio Adesso che si apre l’8 giugno a Milano. Grazie ad una compagna di Udine è stato fatto anche un volantinaggio sulla sua storia. Alla fine in Piazza Unità è stato improvvisato il “gioca jouer dell’ immigrato” e la giornata è finita in festa e danze. I compagni e le compagne del Germinal erano presenti in piazza e alcuni di loro sono all’interno del comitato Primo Marzo, che ha organizzato la manifestazione.

 

Un paio d’ore prima di questa manifestazione si è svolto un corteo, partecipato da circa 200 persone, molte delle quali della comunità palestinese, in solidarietà ai pacifisti della Freedom Flottilia ammazzati e contro l’atto di pirateria dei corpi speciali dell’esercito israeliano, l’assedio di Gaza e l’occupazione dei territori palestinesi.

 

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Da Il Piccolo

DOMENICA, 06 GIUGNO 2010

Stranieri in piazza contro la «sanatoria-truffa»

Corteo in città, cui si sono uniti i manifestanti che protestavano contro Israele

 

Due cortei, due differenti tipi di malessere legati entrambi alla folta comunità internazionale presente a Trieste e in Italia. La prima protesta è scattata in piazza Oberdan attorno alle 17, quando un centinaio di persone con cartelli, striscioni contro Israele, kefiah e bandiere turche e palestinesi si è radunata per protestare contro il sanguinoso assalto delle truppe israeliane alla flotta pacifista davanti a Gaza. L’iniziativa, promossa dal comitato pace, convivenza e solidarietà “Danilo Dolci”, coordinamento contro le guerre, coordinamento antifascista, Salaam, ragazzi dell’olivo, artisti contro le guerre, Anpi e comitato cittadini liberi e uguali si è concretizzata in un mini corteo che ha raggiunto piazza Ponterosso, dove stavano già convergendo i partecipanti a un’altra manifestazione. «Quell’evento sanguinoso – ha commentato Alessandro Capuzzo del tavolo della pace – conferma che dopo i giornalisti ormai si spara anche sui pacifisti, ed è inaccettabile. Da quello che ci risulta, poi, ci sarebbero ancora 38 dispersi di cui nessuno ha notizie». Prossimo appuntamento il 9 giugno alle 20 in via Valdirivo 30 nella sede del tavolo per la pace per decidere nuove iniziative.

In piazza Ponterosso, intanto, si perfeziona il raggruppamento dei tanti stranieri soggetti a quelli che viene definita la «sanatoria-burla». «Siamo arrivati all’assurdo – racconta Sara, una delle organizzatrici – che adesso all’anagrafe del Comune, è roba di stamattina, chiedono la busta paga per ottenere la residenza ma è un passaggio burocratico che non è previsto da nessuna parte». «In effetti – aggiunge Gianfranco Schiavone, attivo da sempre sulla problematica – in Italia al momento ci sono almeno 7000 persone che hanno fatto una scelta di legalità e presentato regolare domanda salvo sentirsi dire dallo Stato “abbiamo scherzato”… I ricorsi al Tar saranno presto in discussione ma gli esempi recenti si confermano che la finalità delle varie leggi sull’immigrazione porta in realtà a produrre continuamente dei documenti che neanche servono… Quei testi, insomma, contribuiscono solo a creare paure, tensioni e, in ultima istanza, a impedire l’integrazione».

«La realtà – continua Sara – è che per vari motivi la gente che arriva qui lo fa quasi sempre clandestinamente. Ma quando dopo 6-7 anni cerca di entrare nella legalità viene trattato ancor peggio di chi delinque! Basti pensare che, anche se non sarebbe assolutamente dovuto, ogniqualvolta un immigrato richiede il rinnovo del permesso di soggiorno gli viene chiesto di rifare tutte le carte come se fosse la prima volta». (f.b.)

 

 

ORE 18.30

 

PIAZZA PONTEROSSO

 

MANIFESTAZIONE

IN CONTEMPORANEA CON ALTRE CITTA’

 

l CONTRO LA BEFFA DELLA SANATORIA -TRUFFA

l PER IL MANTENIMENTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO PER CHI HA PERSO IL LAVORO

l PER L’ABBATTIMENTO DEGLI OSTACOLI AI RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI

PER LA CONVERSIONE AUTOMATICA DEL PERMESSO DI SOGGIORNO AL 18ESIMO ANNO DI ETA’

l PER L’ACCESSO PARITARIO AI SERVIZI PER I CITTADINI ITALIANI E STRANIERI

l PER LA CHIUSURA DI TUTTI I CIE

l CONTRO IL REATO DI CLANDESTINITA’

l NO ALL’USO DEI VIGILI URBANI PER COMPITI DI POLIZIA

 


Comitato 1 marzo – Trieste

http://primomarzotrieste.blogspot.com/

primomarzo2010trieste@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

Contro la sanatoria-truffa

Nella nostra città sono decine i migranti (e varie migliaia nel resto del paese) che volevano e vogliono regolarizzare la loro situazione e che avevano intravisto un barlume di speranza attraverso la sanatoria per colf e badanti.

Purtroppo la polizia sta provando a stroncare questa possibilità.

In pratica se sei clandestino ma ti hanno fermato una sola volta la tua regolarizzazione va avanti, se invece hai avuto la sfortuna di esser stato fermato più volte, la tua regolarizzazione si blocca e torni ad essere un migrante a rischio espulsione. Sostanzialmente, il regno del caso.

Prima Maroni emana una sanatoria per clandestini e poi le Questure decidono che alcuni sono “più clandestini di altri” e cambiando quindi le carte a gioco ancora in corso, trasformano il tentativo di regolarizzare la propria posizione in una auto-denuncia di clandestinità. In pratica, Governo e Parlamento fanno le leggi, poi la Polizia decide come si interpretano. E, di fatto, una semplice procedura di emersione dal lavoro nero viene trattata unicamente come un problema di ordine pubblico. E, nel frattempo le famiglie interessate e i lavoratori stessi hanno versato nelle casse dello Stato 154 milioni di euro in contributi arretrati e marche da bollo.

In città abbiamo visto diversi tentativi di espulsione, quasi tutti falliti, assolutamente arbitrari (l’ultimo da parte addirittura dei vigili urbani calatisi nei panni di nuovi sceriffi), pretestuosi e vessatori con un incredibile spreco di denaro pubblico. Arbitrari in quanto ci sono vari ricorsi in attesa del giudizio del TAR contro i rigetti della sanatoria.

E’ importante continuare la pressione su Prefettura, Questura e Ministero contro questa vergogna.