TERZA CORSIA/ Ispettore ministeriale accusa Riccardi

MV sabato 27 ottobre

La relazione della Protezione civile sull’ufficio del commissario.

 

«Aggiudicazioni eseguite prima del reperimento dei fondi»

IL DOCUMENTO»TERZA CORSIA

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ispettoreiiicorsia

di Christian Seu UDINE «A fronte di un fabbisogno necessario al finanziamento delle opere pari a circa 1.200 milioni di euro, le risorse concretamente disponibili ammontano a 642mila euro». È l’attacco del quarto capitolo della relazione redatta nelle scorse settimane dell’ispettore ministeriale Antonio Onorato, chiamato a esprimersi sull’operato della struttura commissariale che sovrintende alla realizzazione della Terza corsia della A4. Un’opera che, secondo le risultanze dell’ispezione, risulta finanziata appena al 50 per cento, con disponibilità «appena sufficienti a coprire le opere contrattualizzate e tuttora in esecuzione». Dopo le conclusioni, anticipate nei giorni scorsi, nelle ultime ore è emerso il dettaglio delle osservazioni mosse dal delegato del Ministero. Nel suo rapporto, Onorato mette nel mirino in particolare le procedure seguite per l’affidamento degli appalti e per la progettazione dei tratti Gonars-Villesse e “Nuovo ponte sul fiume Tagliamento-Gonars”, arrivando a definire «palesemente illegittime» le aggiudicazioni dei lavori. Appunti, quelli mossi dal delegato ministeriale, ai quali Autovie Venete ha già in parte risposto nelle scorse ore, minacciando querele per l’intempestiva pubblicazione delle risultanze dell’inchiesta, recapitata al commissario Riccardo Riccardi soltanto nella serata di martedì. Anomalie nel primo lotto Onorato, che ha effettuato lo scorso luglio il sopralluogo da cui è poi scaturita la relazione fatta pervenire nelle scorse ore alla struttura commissariale, definisce in particolare «anomala» la situazione che riguarda il «cosiddetto primo lotto “ponte sul fiume Tagliamento-Gonars”. In merito al procedimento – scrive il delegato del Ministero dell’Economia – giova rammentare che il commissario ha indetto una procedura ristretta, ponendo a base di gara il progetto preliminare, da aggiudicarsi con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa». L’appalto è stato dunque affidato al consorzio ordinario Pizzarotti & c. spa per l’importo netto di 299.709.671,45 euro. Tuttavia – riprende il documento – con un successivo decreto commissariale ammesso a registrazione dalla Corte dei Conti del Fvg, che l’ha ritenuto conforme all’esercizio delle deroghe previste dalla situazione emergenziale, «è stata stralciata e affidata alla società Tiliaventum Scarl, la sola progettazione definitiva, la redazione del Psc, le attività accessorie» del primo lotto della Terza corsia, «per un importo di 5.620.091,00 euro, ridotto del ribasso d’asta, a fronte della somma pari a 8.776.820 euro». Il nodo del progetto Un’azione che il responsabile unico del procedimento, il direttore di Autovie Enrico Razzini, giustificava con la necessità di «un ulteriore approfondimento progettuale», adducendo le prescrizioni sul progetto preliminare del Magistrato delle Acque di Venezia, dall’Autorità di Bacino, dall’Arpa, dalla stessa Autovie, dei Comuni toccati dall’intervento e dal Consorzio di bonifica Veneto orientale. E, in particolare, per Onorato, «l’aggiudicazione dei lavori è avvenuta ancor prima che fosse avviata la procedura per il reperimento delle risorse finanziarie da parte della società Autovie Venete». L’aggiudicazione risale, per l’ispettore, al 3 maggio 2010, mentre l’avvio delle procedure per il reperimento delle risorse finanziarie viene datato 5 ottobre, senza che nel bando e nel disciplinare di gara venissero forniti cenni «sulle concrete disponibilità finanziarie della concessionaria». La lettera di Tondo Eppure, con la lettera d’invito alla procedura di gara, firmata dall’allora commissario Tondo, si legge che «l’aggiudicazione definitiva è subordinata al concretizzarsi di tutti i presupposti di qualsivoglia natura, ivi compresa la disponibilità dei mezzi occorrenti per il finanziamento dell’affidamento, non è impegnativa per il commissario delegato e non dà diritto alla stipulazione del contratto o a qualsivoglia pretesa dell’aggiudicatario». Una clausola che, per Onorato, «avrebbe dovuto indurre alla verifica di tali presupposti, indispensabili per la corretta prosecuzione del procedimento». All’interno della relazione, di cui hanno dato conto ieri anche i notiziari dell’emittente Tv7Triveneta, si legge come «l’aggiudicazione di interventi infrastrutturali di cospicuo importo in assenza della necessaria e puntuale verifica della copertura finanziaria appare illegittima e in contrasto, tra l’altro, con i principi costituzionali». Prosegue l’ispettore: «Si rileva la singolare circostanza che con l’approvazione del progetto definitivo» del primo lotto Tagliamento-Gonars, «vengano generati costi relativi alle espropriazioni derivanti dalla dichiarazione di pubblica utilità, mentre l’intervento nel procedimento della concessionaria è previsto solo dopo l’approvazione del progetto definitivo». La questione Gonars-Villesse Mentre per il commissario la natura instabile del provvedimento di aggiudicazione provvisoria del quarto lotto “Gonars-Villesse” per un importo pari a 299 milioni di euro «non parrebbe dovuto alcun ristoro all’appaltatore, secondo Onorato, «l’eventuale accertata nullità dell’intera procedura di gara, in mancanza di un elemento fondamentale quale la copertura finanziaria dell’opera, con il conseguente riconoscimento della violazione del principio di correttezza e buona fede, potrebbero dare adito a una qualche forma di ristoro del danno». E «nel caso non fosse possibile reperire le risorse finanziarie a causa delle problematiche condizioni di cui si è detto in precedenza», la mancata provvista «potrebbe costituire causa di responsabilità in capo» ad Autovie Venete, seppure una recente sentenza del Consiglio di Stato, proprio a riguardo di un contenzioso sorto tra lo stesso commissario e una ditta appaltatrice, estromesso la concessionaria dalla causa, «restando Autovie estranea sia alla predisposizione della disciplina di gara sia alla conduzione della relativa procedura».

 

SABATO, 27 OTTOBRE 2012

Pagina 11 – Regione

Documento in Procura, aperto un fascicolo

la corte dei conti

La relazione sulla gestione del commissario per la terza corsia dell’A4 è arrivata ieri alla Procura della Corte dei conti del Fvg. Il documento è il risultato dell’ispezione richiesta dal governo ed effettuata dal funzionario Antonio Onorato su incarico del ministero dell’Economia e del dipartimento della Protezione civile ed è composto da 169 pagine. Il procuratore generale della Corte dei conti del Fvg, Maurizio Zappatori, ha quindi aperto un fascicolo – un atto dovuto – e ha avviato l’analisi dell’incartamento. Che però non sarà l’unico atto da valutare prima di decidere se esiste o no un danno alle casse della Regione e stabilire chi eventualmente ne sia il responsabile. Perché la Procura della Corte dei conti dovrà anche esaminare le controdeduzioni che la struttura commissariale, guidata dall’assessore Fvg Riccardo Riccardi, sta elaborando. Al commissario la relazione di Onorato è stata recapitata martedì e dalla struttura commissariale hanno fatto sapere che serviranno una decina di giorni per replicare, punto su punto, a quanto sostiene il funzionario, per poi inviare le proprie motivazioni al ministero dell’Economia e al dipartimento della Protezione civile. Tutti i fascicoli, infine, dovrebbero finire sul tavolo del Consiglio dei ministri, cui spetterà la scelta politica sul mantenimento o meno del commissario per l’A4, commissario che proseguirà l’attività fino al 31 dicembre e che le Camere hanno prorogato. Ma il Pd e alcuni esponenti del Pdl non sono d’accordo.