TERRITORIO/ Torviscosa: il Commissario del sito inquinato Gianni Menchini indagato per truffa

Messaggero Veneto GIOVEDÌ, 16 FEBBRAIO 2012 Pagina 44 – Provincia

Fondi per la bonifica, indagato il commissario

Inchiesta della Procura e perquisizione dei Cc del Noe negli uffici di Udine Ipotesi di truffa. La difesa: risultati importanti grazie all’attività svolta dal 2009

di Luana de Francisco

UDINE Cosa ne è stato e come sono stati utilizzati i finanziamenti statali assegnati ogni anno, a partire dal 2002, al Commissario delegato per l’emergenza socio-economico ambientale della Laguna di Marano e Grado? Quelli, per intendersi, destinati a sostenere la realizzazione degli interventi necessari a fronteggiare e risolvere il fenomeno di degrado ambientale che, dieci anni fa, spinse la Regione Friuli Vg a chiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza, in materia di tutela delle acque e di bonifica dei sedimenti. È il quesito attorno al quale, in buona sostanza, ruota l’inchiesta avviata qualche mese fa dalla Procura di Udine e che, la mattina di lunedì 6, ha portato i carabinieri del Noe a effettuare una perquisizione negli uffici della struttura commissariale, in via Morpurgo, a Udine. Nel mirino ci sarebbero, in particolare, i fondi stanziati a favore della bonifica dell’area dello stabilimento “Caffaro” e dei terreni e le falde limitrofi. Del sito, cioè, risultato contaminato dalle attività industriali condotte, negli anni, dal polo chimico di Torviscosa. Il blitz, concluso con il sequestro di diversi documenti, ha coinciso anche con la notifica, all’attuale commissario delegato, Gianni Menchini, 62 anni, residente a Pagnacco, di un avviso di garanzia, per l’ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Viviana Del Tedesco e sulla quale, per il momento, vige il riserbo più stretto, sarebbero coinvolte anche altre persone. L’obiettivo, a quanto si è appreso, sarebbe quello di verificare cosa, fino a oggi, sia stato realmente fatto, rispetto a ciò che ci si era prefissati, nel momento in cui, il 3 maggio 2002, il presidente del Consiglio decretò lo stato di emergenza per la situazione di inquinamento di tipo ambientale e antropico della laguna friulana. Sulla scena dal 2009, dopo sei anni di gestione commissariale “politica” – Paolo Ciani, dal 2002 al 2006, e Gianfranco Moretton, dal 2007 al 2008 -, l’ingegner Menchini si è visto prorogare l’incarico più volte, fino all’ultimo rinnovo, in scadenza il prossimo aprile. Era stato lui, prima di assumere la delega commissariale, a eseguire per conto del ministero la perimetrazione del sito inquinato. Domani, su sua stessa richiesta, il professionista comparirà davanti al pm. «Abbiamo concordato l’interrogatorio e, quindi, ci presenteremo spontaneamente – spiega il difensore di Menchini, avvocato Rino Battocletti -, proprio perchè intendiamo chiarire tutto quel che il mio cliente ha fatto dal giorno della sua nomina. Per spiegare, cioè, gli importanti risultati ottenuti su temi complessi, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello amministrativo, con particolare riferimento per il risanamento ambientale della Caffaro, per la sicurezza della navigazione e per garantire l’accesso a Porto Nogaro e ai canali della laguna di Grado e Marano. Il mio cliente – continua il legale – ha sempre operato in stratte collaborazione con l’avvocatura distrettuale dello Stato di Trieste, il ministero dell’Ambiente e i comitati tecnici di supporto, sbloccando una situazione da molti anni, di fatto, ferma». Tra i «risultati concreti» ricordati dal difensore, l’imminente avvio ai lavori per la realizzazione della banchina di Marano, il dragaggio del Coron e l’adeguamento delle vasche del Fearul. «Confidiamo – ha concluso l’avvocato Battocletti – in uno stralcio a breve della sua posizione di tecnico, che ha svolto il proprio compito in regime di assoluta indipendenza e trasparenza».