STUDENTI TRIESTE: partono le denunce?

Dal Piccolo del 12/11/12

 

Studenti in corteo, il pm apre un fascicolo

 

Informativa della Digos alla Procura: ipotizzati resistenza a pubblico ufficiale e istigazione a delinquere

di Laura Tonero

 

Il pubblico ministero Federico Frezza ha aperto un fascicolo a carico di 10 dei giovani che hanno preso parte al corteo studentesco del 27 ottobre scorso. Nell’informativa inviata dalla Digos alla Procura, si ipotizza per loro il reato di resistenza a pubblico ufficiale. «Agli stessi studenti – specifica Luca Carocci, capo della Digos di Trieste – viene contestato il fatto di avere dato vita a una manifestazione non autorizzata. A due ragazzi anche l’istigazione a delinquere».

 

In passato gli studenti triestini hanno sempre chiesto autorizzazione alla Questura prima di dar vita ad un corteo indicando il punto di partenza, il percorso definito e il luogo di arrivo. Non è mai stata negata loro una richiesta di manifestazione.

 

Grazie a un accordo preventivo sul percorso, per le forze dell’ordine è più semplice garantire la sicurezza e gestire i problemi legati al traffico derivanti dal passaggio dal serpentone di manifestanti.

 

Lo scorso 27 ottobre gli studenti sono scesi in piazza attraversando via Mazzini, un tratto delle Rive, via Einaudi, piazza della Borsa, via Roma e corso Italia senza alcuna autorizzazione. Arrivati in piazza Unità d’Italia, sistematisi sotto l’entrata principale del Comune, hanno chiesto di incontrare il sindaco. Alla notizia che Roberto Cosolini non sarebbe sceso per dialogare con loro, i ragazzi hanno tentato di forzare il cordone formato dalle forze dell’ordine a protezione del portone di ingresso del Municipio. Partiti da piazza Goldoni in circa 300, davanti al Municipio si sono ridotti ad una sessantina.

 

Nel tentare di fare irruzione in Comune alcuni ragazzi hanno gettato sull’entrata delle uova. Altri intanto incitavano i compagni a fare pressione.

 

La polizia scientifica aveva posizionato all’entrata del Comune delle telecamere. L’azione degli studenti è stata ripresa. Sono state scattate delle fotografie. È verosimile che la Digos sia venuta in possesso anche di alcuni spezzoni di audio registrati dai microfoni delle telecamere di alcune emittenti televisive.

 

I responsabili del tentativo di irruzione sono stati individuati. Sono maggiorenni. Di loro la Digos conosce ormai nome e cognome, sono stati tutti identificati.

 

Dopo quegli episodi il questore – che per questo è stato contestato pesantemente da studenti e alcuni genitori e docenti – ha convocato le famiglie di alcuni alunni per avvertirle delle conseguenze penali e amministrative alle quali i figli vanno incontro.