Dal Piccolo online
Scuole e proteste, occupata la succursale del Dante-Carducci
I liceali sono rinserrati nell’edificio di via Corsi da questa mattina. Stanno stuccando e ridipingendo le aule. Convocata per questo pomeriggio nello stabile occupato un’assemblea cittadina degli studenti
Il mondo della scuola triestina continua a ribollire. Dopo i tentativi falliti di occupare il liceo Oberdan messi in atto nei giorni scorsi, da questa mattina un gruppo di studdenti è asserragliato all’interno della succursale di via Corsi del liceo Dante-Carducci (ex Deledda, l’isolato stretto tra via Milano e largo Panfili). I ragazzi, “armati” di cazzuole, spatole, pennelli e altri strumenti edili, stanno eseguendo una serie di manutenzioni nelle aule, nei corridoi e nei bagni: è il loro modo “costruttivo” di protestare contro la fatiscenza degli edifici scolastici. Ai motivi legati alla trascuratezza strutturale, l’iniziativa ha anche una spinta più prettamente politica: contestare i tagli operati dal governo nel settore della scuola.
Nel pomeriggio i giovani hanno deciso di convocare, sempre in via Corsi, un’assemblea cittadina a cui sono invitati anche gli iscritti alle altre scuole superiori della città. La riunione si terrà alle 16.
Sul “chi va là” la questura e la Digos, ma gli agenti al momento si tengono alla larga dalla scuola occupata.
Da segnalare anche il “flash mob” che gli studenti triestini stanno organizzando con un tam tam sui social network per sabato: l’obiettivo è portare in piazza Unità almeno mille ragazzi travestiti da “cadaveri” per protestare ancora una volta contro i tagli governativi.
VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2012
Carducci, occupazione con spatole e pennelli
Gli studenti hanno invaso la succursale e per tutta la giornata hanno lavorato sodo per restaurare le aule con l’assenso della preside. Alle 17 sono usciti
La protesta contro i tagli alla scuola pubblica si “arma” di secchi e pennelli. Ieri oltre 150 studenti hanno occupato pacificamente la succursale del liceo Dante-Carducci in via Corsi, lo storico edificio scolastico tra le vie Trento e Milano. Muniti di spatole, cazzuole e pittura i giovani si sono dedicati per ore a piccoli ma necessari interventi di manutenzione per ridare vivibilità a una decina di aule del fatiscente edificio. Dice la preside Oliva Quasimodo: «Iniziativa positiva, ma sarebbe stato meglio effettuarla nelle ore pomeridiane». Il blitz è partito durante la notte con alcuni ragazzi che si sono intrufolati nello stabile con l’idea di occupare la scuola. Circa 200 alunni del Dante-Carducci, molti provenienti anche dalla sede centrale di via Madonna del mare e dalla succursale di via Giustiniano, hanno dato vita a un’assemblea in cui la maggioranza assoluta ha votato a favore dell’occupazione. Supportati dallo striscione “Lavori in corso” apposto sulla facciata di via Corsi, gli studenti hanno dato vita a una protesta attiva. «Abbiamo imbiancato tre aule facendo interventi su crepe e buchi, e operato in altre sette classi: un lavoro collettivo che a turno ha impiegato più di cento studenti», spiega Tommaso Gandini, studente del Dante e portavoce degli occupanti. La preside Quasimodo racconta così la giornata: «Io sono arrivata alle 7.30 e i ragazzi erano già barricati dentro. Ho cercato subito il dialogo e poi con l’intervento di altri docenti, dopo ore, siamo riusciti a farci aprire le porte. Molti studenti hanno potuto fare lezione nelle altre sedi, gli altri, rimasti in via Corsi, hanno dato una mano a ripitturare la scuola». La Digos, valutata la situazione, ha preferito restare in disparte vista anche la proficua collaborazione tra studenti e docenti. La preside ha evidenziato come «positivo» l’intervento dei ragazzi anche se «altri dovrebbero essere i tempi previsti per questi interventi, ossia quelli pomeridiani extracurricolari». Gli occupanti, che avevano annunciato da subito lo sgombero pacifico entro le 19, hanno poi anticipato l’operazione di liberazione della scuola entro le 17 di comune accordo col dirigente scolastico. «Abbiamo ricevuto la solidarietà dei professori, è stata una giornata faticosa e intensa per tutti – spiega Gandini –. Ora però non ci fermiamo. Alcuni di noi parteciperanno al flash mob in programma sabato (domani, ndr) in piazza Unità. E poi ci stiamo preparando per la grande manifestazione della prossima settimana». Martedì 11 dicembre infatti, primo giorno di discussione in aula della finanziaria regionale, gli studenti di tutte le scuole triestine si sono dati appuntamento alle 9 in piazza Oberdan davanti alla sede del Consiglio regionale in una protesta che si preannuncia a dir poco massiccia. Riccardo Tosques