Messaggero Veneto SABATO, 20 NOVEMBRE 2010 Pagina 15 – Udine
Palmanova. Gli alunni dell’Einaudi e del Mattei: nei nostri istituti mancano i soldi per pagare supplenti, ma anche solo per le fotocopie
Studenti in piazza contro la Gelmini: «Stop ai tagli, le scuole non sono aziende»
PALMANOVA. La protesta degli studenti contro la riforma Gelmini è approdata nella Bassa. Ieri mattina gli allievi dei due istituti di via Milano, L’Einaudi e il Mattei (ma non solo), non hanno varcato la soglia della scuola e dal parco antistante la stessa hanno mostrato i loro slogan: “La cultura non si vende, le scuole non sono aziende!”, “Gelmini, mani di forbice”, “La Gelmini guarda la scuola in 3D: disuguaglianza, diseducazione, disoccupazione” e anche alcuni più spiritosi come “Berlusconi se hai i capelli è solo grazie alla ricerca”.
Nel mirino dei ragazzi (presenti alla manifestazione anche diversi alunni degli altri istituti dipendenti dal polo Isis) sono soprattutto i tagli alla scuola.
Spiega Ema Zlomusica: «Nei due giorni precedenti abbiamo tenuto assemblee autogestite per illustrare i contenuti della riforma e oggi abbiamo attuato questa manifestazione e dire basta ai tagli. Alla nostra scuola non sono arrivati fondi, ma abbiamo pagato di più l’iscrizione. I nostri laboratori di informatica non sono certo aggiornati, per non parlare di quello di chimica che non potrebbe neppure definirsi “laboratorio”. Eppure ci sono state aggiunte ore di materie scientifiche e tolte ore di lingue che, per indirizzi commerciali come il nostro, non sono certo materie secondarie».
Aggiunge Giuliano Trevisan: «Non vogliamo fare una protesta violenta o far parlare i giornali per gli atti vandalici. Vogliamo mandare un segnale al Ministero e dire, aldilà della propaganda politica: stop ai tagli».
Gabriele Scaringella parla anche a nome dei compagni: «Perché si danno soldi alle scuole private e non si finanzia adeguatamente la scuola pubblica? Gli studenti di quarta e quinta sono preoccupati perché non sanno se potranno permettersi l’università. Ma anche nel nostro istituto mancano i soldi per pagare i supplenti, per il materiale necessario, anche per fare le fotocopie».
Tra le preoccupazioni degli studenti anche il fatto che, avendo addossato agli insegnanti ancora maggiori responsabilità di quanto gli studenti facciano in gita scolastica, le visite d’istruzione siano destinate a saltare. Nelle intenzioni dei ragazzi c’era ieri la volontà di ripetere l’iniziativa anche oggi, magari assieme ai colleghi degli altri istituti che dipendono dall’Isis Malignani: Iti Malignani e lo scientifico Einstein di Cervignano; l’Itc Einaudi e l’Ipssct Mattei di Palmanova, l’Iti Malignani e l’Ipsia di San Giorgio. (m.d.m.)