STUDENTI/ San Giorgio di Nogaro-Cervignano del Friuli: belle queste

MV 24 novembre 2010

Cervignano, preside minaccia studenti:
«Soltanto bugie, vi porto in tribunale»

scuola, proteste

di Elisa Michellut

La protesta delle scuole continua in tutta la regione. Ma se a Pordenone gli studenti scendono in piazza per chiedere scuole migliori, a Cervignano si registra il caso di un preside che minaccia gli studenti accusandoli, con le loro dichiarazioni,  di aver recato danno all’immagine dell’Isis Malignani. Se non ritratteranno – dice – li porterò in tribunale.

 

Un preside di Cervignano dichiara guerra agli studenti: «Soltanto bugie, vi porto in tribunale»

La reazione della direzione scolastica alle dichiarazioni degli alunni scesi in piazza a San Giorgio contro la riforma
di Elisa Michellut

 

CERVIGNANO. È “guerra” tra scuola e studenti nella Bassa friulana. Mentre gli alunni delle scuole di Cervignano scendono in campo per esprimere il loro dissenso in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dai loro compagni palmarini (che, qualche giorno fa, a San Giorgio, hanno preso parte ad una manifestazione per protestare contro la riforma Gelmini), il Dirigente scolastico Aldo Durì dell’Isis Malignani di Cervignano (da cui dipendono anche l’Iti Malignani di San Giorgio, l’Istituto Mattei ed Einaudi di Palmanova e il Liceo Einstein di Cervignano) minaccia azioni legali nei confronti degli studenti o delle loro famiglie, nel caso di minorenni, che, a suo dire, avrebbero arrecato un danno di immagine alla scuola rilasciando dichiarazioni non corrispondenti al vero.

«Innanzitutto – afferma Durì – va specificato che l’adesione alla manifestazione organizzata a San Giorgio non è stata plebiscitaria. All’Iti Malignani di Cervignano e all’Einstein non si sono registrate proteste. Abbiamo verificato, con i registri alla mano, che non c’è stata nemmeno un’assenza ingiustificata. I ragazzi che non si sono presentati a scuola ieri sono stati pochi e tutti sono rimasti a casa per malattia o motivi personali».

Aggiunge Durì: «Ho convocato personalmente i ragazzi che hanno rilasciato dichiarazioni non corrispondenti al vero sulla stampa e oggi stesso chiederò spiegazioni. Se confermano quanto dichiarato dovranno rispondere del danno di immagine che hanno arrecato all’i stituto». Conclude Durì: «La nostra scuola è aperta al pubblico. Invito chiunque lo desideri a verificare lo stato delle nostre attrezzature, che stiamo rinnovando, dei nostri bagni e dei laboratori. Per quanto riguarda l’adesione alla manifestazione di protesta noi non abbiamo obbligato nessuno a non partecipare. Certo ci vuole senso di responsabilità da parte degli studenti che saranno chiamati a rispondere in caso di assenza ingiustificata, così come previsto dal regolamento».

E sulla partecipazione intervengono i rappresentanti degli studenti. «Uno dei nostri tre rappresentanti ha partecipato a tutte le manifestazioni organizzate sul territorio e ha ascoltato che cosa è stato detto – spiega uno dei tre rappresentanti di istituto del Liceo Einstein di Cervignano – Il nostro liceo non ha mai negato a nessuno di prendere parte alla protesta. Se gli altri studenti hanno deciso di non partecipare, è stata una scelta loro».

 

Aggiunge Michele Minisgallo, rappresentante di istituto: «Abbiamo solo consigliato di informarsi in modo adeguato prima di partecipare a qualsiasi iniziativa. Nei prossimi giorni, anche grazie all’aiuto della professoressa Andrian, organizzeremo un’a ssemblea straordinaria durante la quale verrà illustrata la riforma. Partecipare alle manifestazioni non è l’unico modo di risolvere i problemi».

 

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 23 NOVEMBRE 2010 Pagina 15 – Udine
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San Giorgio di Nogaro. Seconda manifestazione di protesta contro la riforma. E ora si prepara uno sciopero generale a Cervignano
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Studenti ancora in piazza contro la Gelmini «A scuola manca tutto, vogliamo solo studiare»

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SAN GIORGIO DI NOGARO. «Ci volete ignorare: ci avrete ribelli». Si allarga nella Bassa friulana la protesta degli studenti contro la riforma Gelmini, che ieri ha visto praticamente tutti gli della classi terze, quarte e quinte, frequentanti gli Istituti dell’Isis Malignani Malignani di Cervignano, manifestare davanti alla sede distaccata dell’Iti Malignani di San Giorgio di Nogaro. Tanti i cartelloni: “Vendesi scuola, rivolgersi a Gelmini” o “Bar Gelmini: tagli per 8 miliardi”, ma anche gli slogan “Non abbiate paura a manifestare è un nostro diritto far sentire la nostra voce” o “Manifestiamo contro una riforma che penalizza anche il corpo docente, che dovrebbe essere con noi, invece ci vuole a scuola” contro la nuova riforma.
Una protesta che gli allievi dell’Isis (ben 1.200 sparsi tra i Mattei e l’Einaudi di Palmanova, l’Iti e l’Ipsia di San Giorgio e l’Iti e l’Einstein di Cervignano) vogliono ampliare a livello regionale con la manifestazione finale e relativo corteo a Cervignano, previa approvazione della Questura: un momento di incontro che sarà indetto attraverso il tam-tam degli sms, di facebook e attraverso volantini.
Come evidenzia una studentessa, Nicole Minin, «la questione della riforma Gelmini, porta tagli ai fondi per la scuola: noi paghiamo e niente ci torna indietro. I laboratori sono aule vuote, in quanto mancano di strumentazione e quella che c’è è ormai obsoleta, per questo siamo arrabbiati con i ragazzi del liceo di Cervignano che hanno tutto e sono gli unici a non essere presenti alla protesta. Ma per la manifestazione finale, andremo a prenderli. Per la scuola non si spende, per cui se non si investe su di noi che siamo il futuro, vuol dire che per i giovani non ci sono progetti».

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Un altro studente, Nicola Biondin, è molto arrabbiato anche con gli insegnanti e i dirigenti scolastici «che ci hanno detto che la scuola è fatta solo per insegnare e non per fare politica, facendo circolare la voce (così i più piccoli si impauriscono) che se scioperavamo ci sospendevano, ribadendo che la nostra non è autogestione ma occupazione: e noi che manifestiamo anche per il loro futuro! Ci manca la carta per la fotocopiatrice, quella igienica nei bagni, senza contare il materiale dei laboratori e il resto».
Anna Marzola ricorda invece che tutte le scuole dell’Isis non avranno più la segreteria che sarà trasferita a Cervignano, «questo servizio diventerà praticamente itinerante per ridurre i costi». Massimo Brunzin sottolinea: «Noi non siamo black block, ma solo una scuola piccola che fa sentire la propria voce su una riforma ingiusta, e qualche docenti ci minaccia di non accettare le giustificazioni perché noi non siamo lavoratori e perciò non possiamo scioperare, ma i soldi per pagare le lezioni li abbiamo dati».
Un altro studente, Davide Gobbato, conferma che da parte dei dirigenti e dei docenti c’è una certa ostilità, in quanto a fronte di questa protesta «c’è la minaccia di non vedersi accettare le giustificazioni e si rischia magari la sospensione: allora ci chiediamo perché a Latisana, gli studenti per indire una protesta sottoscrivono un documento e lo portano dal dirigente che poi, se lo approva, non richiede loro altro: basta con il farci paura, siamo nel giusto».
Francesca Artico