Slovenia, dilaga la rivolta sociale nelle piazze (agg.15 dic).

Aggiornamento 15 dicembre
Ieri 14. dicembre proteste in 7 città
A Kranj, Trebnje, Litija, Lendava, Ajdovščina, dalle 50 alle 100 persone. A Murska Sobota intorno alle 300.
A Maribor è difficile da definire: i media parlano di 2.500 fino a 10.000. Possiamo dire che erano sicuramente 5.000 le persone che sono andate per le strade della città e cosi non si è andati come precedentemente di fronte allo stabile del municipio, dove le ultime due volte sono scoppiati gli scontri con la polizia. La manifestazione/corteo, fra musica, dichiarazioni e cori di canzoni rivoluzionarie e partigiane si è fermato prima di fronte alla prigione dove sono ancora rinchiuse 21 persone (così scrivono i media) dalle ultime due proteste. Le madri dei ragazzi rinchiusi con l’appoggio di migliaia di persone hanno richiesto il loro rilascio. Dopo circa due ore la manifestazione è finita senza l’intervento della polizia, anche se ieri a Maribor c’era uno stato d’assedio: più di cento veicoli polizieschi nel piccolo centro città, poliziotti a cavalo, un cannone ad acqua …. Perfino i media andavano in giro con guardie private! e con moto caschi sul lato, una cosa mai vista prima, che ricorda immagini di anni fa a Genova.
Oggi, 15. dicembre una piccola protesta a Nova Gorica, un po’ meno di 100 persone.

Aggiornamento 12 dicembre
Una delle cose interessanti, anche se ieri alle due proteste in tutto sono venute solamente un po’ più di 100 persone (a Koper e Celje), nello stesso giorno c’è stato uno sciopero spontaneo delle lavoratrici e lavoratori della fabrica Gorenje. Alle sei della mattina (ieri, 12.12.) circa un migliao di lavoratori e lavoratrici hanno lasciato i macchinari, e invece di creare frigoriferi e forni con design Pininfarina per una paga mensile di 600 € sono scesi in piazza di fronte alla fabbrica.
E come ha più o meno detto una delle lavoratrici intorno alle 10 della mattina – se un giorno prima stavamo seduti al caldo con i sindacati e i direttori e non potevamo raggiungere nulla, oggi siamo qui a meno dieci gradi e abbiamo raggiunto tutto ciò che volevamo. Sembra che la direzione (sia nella fabrica che nello stato) voglia vedere le persone nelle piazze. Eccoci qui in piazza!
In sole due ore di negoziazioni pubbliche in piazza con il direttore generale i lavoratori e le lavoratrici sono ritornati a lavorare, perchè la direzione gli ha confermato tutte le richieste.
Qui bisogna ricordare che la fabbrica Gorenje è da decenni uno dei “diamanti” della produzione in Slovenia ma che era anche la prima fabbrica che nel 2009 ha vissuto un grandissimo sciopero spontaneo senza sindacati o leader, che è finito appena quando la direzione ha confermato la richiesta dei/lle lavoratri/ci di alzare la paga base netto minima a 600 € mensile. Questo fu anche lo standard sul quale dopo si basò la paga minima in Slovenia, anche se con una correzione per via della crisi – così che oggi la paga base minima netta è intorno ai 576 € al mese.


Aggiornamento 11 dicembre
Sul sito internet del giornale Delo (Lavoro – giornale nazionale con la tiratura più grande intorno ai 100.000 lettori) potete vedere una mappa della Slovenia con le città nelle quali sono già state organizate le proteste (colore azzuro), dove sono in corso (colore verde) e dove si terrano nei prossimi giorni (colore rosso). Con un clic sulla città scelta si può vedere anche le date delle proteste con link sugli articoli, foto e video. Come si puo vedere sulla mappa un paio di manifestazioni non appaiono nell’ elenco (Izola …).  Con un clik sul calendario si può vedere in quali città sono già previste manifestazioni nei prossimi giorni.
Per oggi una piccola manifestazione di un paio di persone a Radenci di fronte al comune contro il sindaco, e una manifestazione indetta per Lubiana alle 17:00.
http://www.delo.si/zgodbe/interaktivno/protesti

oggi, 9. dicembre a Brežice anche intorno alle 300 persone che sono andate di fronte alla casa del ministro del lavoro, famiglia e sociale.

Ieri protesta a Nova Gorica, piu di 300 persone – dicono che nei prossimi giorni torneranno a protestare
Foto e report in sloveno da Lubiana
Filmato Youtube Lubiana 7.12.012
Ieri, 6. dicembre tre manifestazioni:
a Lubiana, quella degli studenti intorno alle 4.000 persone
Kranj intorno alle 500 persone
Koper intorno alle 800 persone – contro il governo e contro il sindaco, tranne un vetro distrutto dello stabile del comune di Koper tutte le manifestazioni sono finite senza scontri con la polizia.
Per il momento ancora 12 persone (la maggiorparte giovani) restano detenute per via dell’ ultima protesta a Maribor, quando la polizia negli scontri ha arrestato 119 persone. Altre due persone sono agli arresti domiciliari.
Fino ad oggi (dal 26. novembre) varie decine di persone ferite dalla polizia (il numero esatto non è noto), nei corpi di repressione invece parlano di 89 poliziotti feriti (quasi tutti leggermente), in tutto più di 200 detenuti (ma come scritto sopra la maggiorparte rilasciati il giorno dopo).
Come abbiama saputo da compagni austriaci che sono venuti in solidarietà alle proteste, la polizia gli ha fermati lunedì già prima della protesta con la scusa, di detenzione preventiva, che nelle leggi slovene non esiste!

 

 

da Il Piccolo 7 dicembre 2012

 

di Mauro Manzin

 

TRIESTE. Gli “arrabbiati” della Slovenia raccolgono il primo successo. Il contestatissimo sindaco di Maribor, Franc Kangler ha annunciato le sue dimissioni il prossimo 31 dicembre. «Qualcuno ha aprofittato della crisi economica e sociale per una resa dei conti politica – ha detto – e non me ne vado a seguito delle proteste di piazza, me ne vado perché voglio troppo bene alla mia città». Insomma “Gotof je” (è finito). Ma alla Rivoluzione dei fiori non basta. Su Facebook gli “arrabbiati” hanno già preannunciato nuove proteste di piazza per il 14 dicembre. E a Maribor, dicono, deve andarsene l’intero consiglio comunale.

 

Sul piano politico l’aria è incandescente. Tutti i partiti hanno risposto “picche” alla proposta del premier (centrodestra) Janez Janša per una sorta di alleanza istituzionale per dare il via a una stagione delle riforme (legge elettorale in primis) e “partorire” così la Seconda repubblica. Slovenia positiva di Zoran Janokiv„ teme che dietro le riforme si celi il disegno per una diminuzione degli standard democratici. Per i socialdemocratici bisogna cambiare la cultura politica non il sistema politico e l’unica riforma imprescindibile è quella del sistema referendario. Contraria anche la Lista Virant (partner di governo) la quale sostiene che il premier Janša evidentemente non sa leggere quanto vanno affermando i manifestanti nelle piazze. Ricordiamo che i socialdemocratici forti del successo di Borut Pahor alle presidenziali hanno già chiesto le elezioni anticipate. Certo è che i margini di operatività del governo si stanno inesorabilmente assottigliando. E il popolo nelle piazze chiede ad alta voce non una Seconda repubblica, ma uno Stato di diritto.

 

Preoccupazione per quanto sta accadendo in Slovenia è stata espressa anche a Bruxelles. Preoccupazione che è stata espressa in prima persona dal presidente dell’Europarlamento Martin Schulz il quale ha giudicato molto grave la mancanza di fiducia degli sloveni nelle istituzioni. Tra i deputati europei sta circolando la poco azzeccata similitudine tra la Rivoluzione dei fiori slovena e quella arancione in Ucraina.

 

Intanto la polizia indaga sui gruppi che a Maribor e a Lubiana hanno organizzato gli scontri con la polizia. Secondo indiscrezioni questi apparterrebbero a frange neosocialiste e neonaziste che si annidano nelle periferie di Lubiana, affiancate anche da gruppi islamici. Finora sono state incarcerate 31 persone. Questi gruppi lavorerebbero in sintonia e preparerebbero con cura i propri attacchi. Sia a Maribor che a Lubiana i sanpietrini per le sassaiole e i petardi erano stati preparati con cura e per tempo. Solitamente questi estremisti si accompagnano con vessilli neonazisti e hanno tutti tatuata in una ben definita parte del corpo una svastica. Questi infiltrano tra i manifestanti anche dei propri fotografi incaricati di immortalare agenti in divisa ma soprattutto quelli in borghese perché possano essere identificati e assaliti nella manifestazione successiva. Ma quel che preoccupa di più è che tra gli esagitati identificati dalle forze dell’ordine ci sarebbero anche sette militari. Fatto che ha fatto subito pensare a scontri organizzati da qualche schieramento politico che, secondo alcune indiscrezioni di stampa, avrebbero pagato i turbolenti a seconda dei danni inflitti alle forze di polizia. Sembra che alcuni dei fermati a Lubiana avessero preso parte ai giochi sportivi organizzati dalla Sds, il partito di Janša, il quale però ha subito smentito il fatto sostenendo anche che, almeno per ora, non possono essere confermate neppure le voci che vogliono dei militari coinvolti degli scontri.

 

Un grido d’allarme, infine, giunge anche dal settore turistico sloveno. Gli operatori, infatti, temono in un drastico calo di arrivi di turisti nel periodo natalizio e di Capodanno in Slovenia per paura delle manifestazioni, soprattutto da Italia e Austria.

 

da un sito spagnolo

La Policía eslovena reprime el intento de los manifestantes de tomar el Parlamento

Texto completo en: http://actualidad.rt.com/actualidad/view/79880-policia-eslovena-reprime-intento-manifestantes-tomar-parlamento

 

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