SCIOPERO GENERALE/ Distribuzione del volantino USI-AIT da parte del CSA alla manifestazione di Udine

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Efficace iniziativa del CSA ad Udine. Distribuiti 500 volantini dell’USI-AIT alla manifestazione regionale dello sciopero FIOM + Sciopero Generale indetto dai Sindacati di Base e  dalla stessa USI-AIT. In questo modo si è avuta l’occasione di presentare l’USI-AIT ai lavoratori di tutta la Regione e ….

... di dare un importante contributo, da parte del CSA, all’opera di chiarificazione sull’utilizzo illegittimo della sigla AIT dal parte dell’USI-Udine capeggiata da Renato Grego e Matteo Pizzolante e filiale della USI scissionista di Roma all’indirizzo della quale sia l’AIT in prima persona, che tutte le organizzazioni ad essa aderenti, stanno inviando lettere di protesta contro l’utilizzo illegittimo della sigla AIT da parte di una organizzazione che in nessun modo ne fa parte. Sembra assurdo, ma effettivamente è così, cioè accade che una organizzazione presente in due o tre città italiane, utilizzi la sigla della Associazione Internazionle dei Lavoratori senza farne parte e quindi in maniera illegittima e provocatoria.

Da rilevare che dal gruppo dell’Usi scissionista, ovviamente presente in corteo, sono partiti slogan tipicamente marxisti che con l’anarchismo, l’anarco-sindacalismo ed il sindacalismo libertario non c’entrano nulla, del tipo “è ora è ora è ora il potere a chi lavora”, al quale i libertari  hanno, generalmente, nei decenni trascorsi, contrapposto slogans del tipo  “il potere deve essere abolito dal proletariato autogestito”. Questo fatto,  sommato ad altri episodi quali i finanziamenti ottenuti  dal Comune di Udine e le minaccie di ricorrere alla giustizia borghese per intimidire i compagni, danno un quadro sempre più preciso e negativo delle persone che dirigono in loco l’USI scissionista, che purtroppo riescono ancora ad ingannare alcuni giovani che partecipano con loro alle manifestazioni.

Con questo tipo di iniziativa, il CSA, continua anche il suo approfondimento delle tematiche del Sindacalismo Libertario e dell’Anarcosindacalismo, dopo la bella ed interessante iniziativa con due compagni della CNT-AIT spagnola svoltasi di recente ad Udine. Per ricordare il carattere internazionalista della lotta di classe il CSA ha voluto portare in corteo anche la bandiera della CNT donatagli dai compagni spagnoli.

L’intenzione  è quindi quella di attuare una fase di elaborazione ed approfondimento delle tematiche del mondo del lavoro e delle varie opzioni di intervento che vanno dal sindacalismo classico, alle ipotesi di lavoro autogestito, fino  ad una critica ecologica operativa del capitalismo. In particolare è oramai assolutamente necessario integrare la lotta di classe con la lotta ecologica per mettere a nudo, in ogni settore economico ed in ogni contesto sociale,  anche le caratteristiche dissipative, inquinanti e devastanti, dell’economia capitalistica.

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IL TESTO DEL VOLANTINO DISTRIBUITO

 

UNIONE SINDACALE ITALIANA USI – AIT

 

VENERDì 28 GENNAIO SCIOPERO GENERALE

 

CONTRO l’attacco ai lavoratori, al loro diritto di organizzarsi e di scegliere i propri rappresentanti,
al loro diritto di rivendicare e di scioperare;

PER migliori condizioni salariali, di lavoro e di vita

In linea con l’attacco generalizzato che da anni viene portato alla condizione e ai diritti dei lavoratori, degli studenti, dei precari e degli immigrati, dai proconsoli di Berlusconi (da Brunetta a Tremonti, da Gelmini a Sacconi) è arrivato Marchionne, il terminator, a dare l’ultima spallata ai lavoratori. Gli “accordi” di Pomigliano e Mirafiori accordi non sono, ma semplicemente diktat che la Fiat impone ai lavoratori.
Il voto al referendum di Mirafiori – che ha approvato di stretta misura l’accordo, molto più stretta che a Pomigliano – dice una cosa molto semplice: quasi la metà dei lavoratori ha respinto nettamente il ricatto, altri hanno ceduto al sì intimiditi e minacciati dall’azienda, dai sindacati collaborazionisti, dalla campagna terroristica dei mass-media padronal-governativi, dalla propaganda di loschi figuri del cosiddetto centro-sinistra, dalle ambiguità della signora Camusso.
Ora in Fiat tutto diventa legittimo: far lavorare gli operai sino allo sfinimento (anche 10 ore al giorno per quattro giorni consecutivi), con pause ridottissime e la mensa spostata a fine turno, il divieto di ammalarsi, quello di scioperare contro l’accordo e l’impossibilità di eleggere i propri rappresentanti, che saranno nominati d’ufficio dai sindacati collaborazionisti che l’avranno firmato (Fim, Uilm, Ugl e il sindacato giallo Fismic). Fuori rimane la Fiom che non l’ha sottoscritto, così come i sindacati di base.
Ma la Fiom, bisogna dirlo chiaro e senza equivoci, è vittima più di se stessa che di Marchionne avendo, da anni, cogestito un sistema di relazioni sindacali fondato sulla sistematica esclusione dai diritti di rappresentanza del sindacalismo conflittuale e alternativo.
Se proclamiamo questo sciopero non è dunque a difesa dei diritti della Fiom, ma del diritto dei lavoratori a scegliere liberamente le forme della propria rappresentanza, a esprimere le proprie rivendicazioni, con le modalità di lotta che riterranno necessarie.
Il modello Marchionne, che è passato a Mirafiori, si cercherà di estenderlo negli altri stabilimenti Fiat, nel suo indotto, ma anche fuori, nelle altre aziende, in tutto il mondo del lavoro.
Questo modello va combattuto fin da subito e dappertutto ed è per questo che invitiamo tutti i lavoratori a scioperare, tutti gli studenti, i precari, i disoccupati, tutti quelli che subiscono miseria, sopraffazione, emarginazione, a manifestare con forza e determinazione. Perché il modello-Fiat potrebbe diventare il modello sociale futuro dove i diritti, anche quelli più elementari, saranno sempre più l’elemosina dei padroni.

La Segreteria Nazionale USI-AIT