La battaglia fa un passo in avanti ma occorre non abbassare la guardia e non fidarsi.
Dal Piccolo del 18/10/13
Rigassificatore, il ministero revoca il permesso ambientale per Zaule
di Silvio Maranzana Stavolta la pietra tombale sul rigassificatore di Zaule è vicinissima. Il ministero dell’Ambiente ha infatti comunicato ieri di essere sul punto di revocare a Gas Natural il decreto di compatibilità ambientale emesso il 17 luglio 2009 e sospeso per sei mesi con un ulteriore decreto che scade oggi. Alla società catalana vengono dati, in base alla legge, 10 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni eventualmente corredate da documentazione esplicativa. La lettera, firmata dal direttore generale del Ministero, Mariano Grillo, è stata inviata direttamente a Gas Natural e per conoscenza anche a Regione, Provincia, Comune e Autorità portuale di Trieste, oltre che al ministero per i Beni culturali e al ministero dello Sviluppo economico. Immediata la soddisfazione espressa dall’assessore provinciale Vittorio Zollia, il primo a darne notizia, «per una lunga battaglia conclusasi con esito positivo che abbiamo combattuto tutti assieme» e dall’assessore comunale Umberto Laureni per come «Trieste sia riuscita a far pesare il proprio parere e probabilmente a innescare un dibattito su come certe decisioni necessitano di istruttorie approfondite e concordate e non solo di passaggi formali». Il ministero dell’Ambiente nella lettera di ieri ricorda come il decreto sospensivo prevedesse sostanzialmente due vie d’uscita: la possibilità da parte della società proponente di individuare una localizzazione alternativa oppure l’eventualità che l’Autorità portuale ridetermini le previsioni di sviluppo rendendole compatibili con l’impianto. Gas Natural non ha risposto («Alcuna comunicazione risulta pervenuta da parte della società proponente», si fa notare) mentre l’Autority ha inviato le conclusioni cui è giunta la commissione appositamente costituita e che ha rilevato che «non si può provvedere alla rideterminazione delle previsioni di sviluppo espresse dal piano regolatore del porto di Trieste senzza arrecare grave nocumento allo sviluppo dei traffici e del porto medesimo. La Commissione ritiene incompatibile – si evidenzia anche – ogni altra localizzazione del terminal Gnl di rigassificazione all’interno dell’ambito portuale di Trieste per gli stessi motivi e le stesse criticità già evidenziate dal caso dell’impianto localizzato a Zaule». Il ministero dell’Ambiente a questo punto tira in ballo addirittura la pericolosità dell’impianto proposto. «Non risultando essersi verificata nessuna delle condizioni previste dal provvedimento di sospensione – scrive Mariano Grillo – di fatto permangono gli stessi elementi di allarme ambientale, correlati all’attività potenzialmente pericolosa che hanno condotto, in attuazione del principio di precauzione, all’adozione del provvedimento di sospensione dell’efficacia della Via. Ciò posto – è la conclusione – si comunica che, allo stato, la scrivente amministrazione ha intenzione di procedere alla revoca del decreto di pronuncia di compatibilità ambientale». «Certo resta da vedere quali strumenti ha a disposizione Gas Natural per tentare di reagire», ragiona ancora Laureni. Di certo il 19 marzo il Tar dovrà pronunciarsi nel merito sul ricorso presentato dalla società catalana contro il decreto di sospensione anche se quello di revoca che dovrebbe sopraggiungere nel frattempo potrebbe portare a un superamento della questione