REPRESSIONE/ Arrestato il compagno Massimo Passamani

COMUNICATO COORDINAMENTO TRENTINO E MOVIMENTO NO TAV VAL SUSA

A pochi giorni dal campeggio No Tav, che inizierà giovedì a Marco di Rovereto, l’arresto di Massimo Passamani, i domiciliari per Daniela Battisti e le perquisizioni a una decina di attivisti No Tav trentini, è un tentativo di gettare paure sull’intero movimento No Tav. L’operazione, mentre il movimento trentino No Tav sta crescendo e maturando (a maggio a Trento più di 1000 persone hanno partecipato al corteo contro l’opera), è palese: si spera così di screditare il movimento, di additarlo come pericoloso e violento, di far credere alle persone che partecipando alla lotta No Tav sarebbero “manovrati dagli anarchici”. Dalla Val Susa al Trentino invece il movimento No Tav sta dimostrato di riuscire ad essere un luogo in cui nessuno manovra nessuno, ma tutti si lotta insieme, ciascuno con i propri mezzi, contro opere inutili e devastanti e contro la prepotenza di chi le vorrebbe imporre.

A dimostrazione della pretestuosità degli arresti basti pensare che questi sono stati disposti dalla procura il 2 agosto: un mese fa. L’attesa, a fronte del presunto “pericolo terrorismo”, fino a due giorni prima del campeggio, fa pensare che a far paura non siano i terroristi, ma piuttosto la varietà e la determinazione dell’intero movimento.
Massimo, Daniela, e tutti gli altri indagati, al nostro movimento hanno dato e continuano a dare tanto in Trentino come in Valsusa. Per questo gli siamo vicini adesso e speriamo di averli presto liberi accanto a noi.
Non ci facciamo intimorire da queste operazioni, vi aspettiamo tutti giovedì sera alle 20.00 assemblea di apertura del Campeggio No Tav Trentino ai Giardini Polifunzionali di Marco di Rovereto.
E per chiunque avesse dubbi riguardo la partecipazione, rompete gli indugi, perchè mai come ora il segnale che vogliamo dare è quello della serenità delle nostre ragioni, della partecipazione e della determinazione a bloccare queste opere, perchè ne va del nostro futuro e della nostra dignità.
Coordinamento No Tav Trentino
Movimento No Tav Valsusa

Trentino – Operazione repressiva, arrestato Massimo Passamani

All’alba del 27 agosto 2012, prosegue l’offensiva estiva contro il movimento anarchico. Le informazioni sono ancora poche, ma si parla di 43 indagati per associazione sovversiva (270bis) e diverse perquisizioni principalmente tra Trento e Rovereto, tra cui lo spazio El Tavan. Una compagna, Daniela, è stata messa agli arresti domiciliari, mentre un compagno, Massimo, è stato tratto in arresto presso il carcere di Tolmezzo.

Per scrivere al compagno:
Massimo Passamani
C.C. di Tolmezzo
via Paluzza, 77 – 33028 Tolmezzo (UD)

Solidarietà con le compagni e i compagni perquisiti e indagati, Massimo e Daniela liberi!
Seguiranno aggiornamenti

Lun, 27/08/2012 – 10:08

 

 

Trento, operazione della Digos: due arresti tra gli anarchici, dieci perquisizioni domiciliari

Blitz della Digos: arrestati due anarchici, perquisiti i centri

Oltre 10mila le intercettazioni ambientali effettuate e passate al vaglio, 92mila le ore di riprese video analizzate,148.990 i contatti telefonici, 18.000 le comunicazioni telematiche intercettate

di Redazione 27/08/2012
Massimo Passamani

Massimo Passamani

Massimo Passamani, storico leader degli anarchici roveretani, è stato arrestato con l’accusa di associazione eversiva questa notte dalla Digos di Trento nel corso di un’operazione condotta dalla Direzione centrale di prevenzione della polizia di Stato. Passamani, la cui “attività anche in val di Susa”, si spiega in una nota, “ha destato allarme ed attenzione”, è ora rinchiuso nel carcere di Spini di Gardolo. Nell’operazione è stata arrestata anche un’altra militante del movimento anarchico. Daniela Battisti, 35enne a cui il gip ha però concesso gli arresti domiciliari. Sono state anche effettuate delle perquisizioni in due centri a Trento e Rovereto, oltre che in dieci abitazioni di altrettante persone ritenute dagli inqurenti vicine al movimento. Durante il blitz sono anche stati sequestrati oggetti, documenti e materiale informatico “di interesse investigativo”,

Il procuratore della Repubblica di Trento Giuliano Amato tiene a precisare che questa operazione non è stata condotta al fine di reprimere un’ ideologia, ma “quando un messaggio ideologico si trasforma in qualcosa di violento che va contro la legge, la questione si sposta sul piano penale e va quindi contrastata”. Dello stesso avviso è anche il questore Jacobone: “tutti possono esercitare il diritto costituzionale di manifestare e portare il proprio dissenso in piazza, ma nella legalità”

Le indagini sono state condotte dalla Digos che ha tenuto sotto controllo il G.A.I.T. (gruppo anarchico insurrezionalista trentino) Gli episodi contestati sono 28, si va dagli attentati contri i ripetitori Vodafone e Wind, ai cavi tesi lungo la ferrovia per disturbare il passaggio del Frecciargento durante la festa della sicurezza a Rovereto il 12 aprile 2012, ai danneggiamenti di mezzi dell’ esercito, Polfer e Trenitalia. Vandalismi a sportelli bancari, situazioni di conflitto tra anarchici e forze dell’ordine durante lo sgombero dell’ Assillo Occupato di via Manzoni, fino alle azioni di disturbo commesse fuori provincia, in Val di Susa, a Roma e in Grecia. In totale gli indagati sono 43, otto di loro sono i leader del gruppo. Nel corso delle perquisizioni, una decina, sono stati sequestrati bastoni, coltelli, maschere antigas, caschi ed un computer. Nessuno degli oggetti sequestrati è stato trovato nelle abitazioni delle due persone arrestate. Ispezionate anche le sedi degli anarchici a Rovereto e a Trento, in via San Martino. La perquisizione ha richiesto l’ impiego di cinquanta uomini tra Questura di Trento e commissariato di Rovereto

I numeri: oltre 10mila le intercettazioni ambientali effettuate e passate al vaglio, 92mila le ore di riprese video analizzate,148.990 i contatti telefonici, 18.000 le comunicazioni telematiche intercettate, 80 gli eventi giudiziari presi in considerazione di cui 28 sono stati considerati nell’ ambito di questo procedimento. Le indagini sono iniziate il 6 Ottobre 2009 e hanno avuto termine il 21 agosto 2012.

 

Passamani ha alle spalle una lunghissima militanza: una coerenza portata avanti dagli anni Novanta, quando era poco più che ventenne, sia per le prese di posizione a favore di un gruppo di anarchici arrestati sul Garda e poi condannati per essere gli autori di alcune rapine in Trentino, sia per la contrarietà alla leva militare (allora obbligatoria). Scappato in Francia per sfuggire a un mandato di cattura in seguito a un’indagine dei Ros, venne arrestato perché sorpreso con documenti falsi, detenuto alla Santè di Parigi e poi rilasciato dopo che le accuse si rivelarono del tutto infondate. Tornato a Rovereto, è diventato il riferimento delle battaglie politiche del movimento anarchico, di cui diffonde le idee anche attraverso interventi sulle riviste anarchiche diffuse nel mondo.

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