Dal Piccolo 01/02/13
«Il Cie di Gradisca viola i diritti umani»
GRADISCA Medici per i diritti umani (Mdu) boccia senza appello il Cie di Gradisca: «Assolutamente inadeguato a garantire i fondamentali diritti della persona e non compatibile con il trattenimento di pazienti in grave stato di sofferenza psichica». La denuncia dell’onlus romana Mdu arriva in seguito alla storia scoperta da alcuni attivisti dell’associazione e celata dal muro del centro immigrati di Gradisca:quella di M., giovane migrante rinchiuso in un Cie nonostante una grave forma di depressione e più volte autore di atti di autolesionismo e scioperi della fame al fine di “urlare” la propria situazione. Medici per i diritti umani ne chiede l’immediato rilascio «in modo tale da evitare ulteriori e imprevedibili aggravamenti e da poter assicurare ad M. le adeguate cure specialistiche». L’uomo da una settimana rifiuta cibo, acqua e farmaci. È in stato di detenzione amministrativa da quasi quattordici mesi, e ha fatto la spola fra i Cie di Gradisca e Trapani. M. ha già compiuto un grave atto di autolesionismo e dal suo ultimo ingresso all’ex Polonio, a maggio del 2012, ha perso 10 chili di peso. La sua agonia, iniziata dopo lo sbarco a Lampedusa nell’ottobre del 2010, è segnata da continui ricoveri e perizie mediche e psichiatriche che ne certificano l’assoluta incompatibilità con la vita all’interno dei Cie. Nonostante il parere degli esperti, però, il giovane resta rinchiuso a Gradisca dove, dal 22 gennaio scorso, rifiuta il cibo. Di qui la durissima condanna della onlus. «Il provvedimento di detenzione amministrativa in un Cie, che secondo la normativa europea e la legge italiana dovrebbe essere finalizzato esclusivamente ad effettuare il rimpatrio del cittadino straniero – sostiene Mdu- appare essere stato protratto in questo caso oltre ogni ragionevolezza. M, se siamo in un Paese civile, va rilasciato». (l.m.)