Messaggero Veneto del 27/03/11
Libia, protesta in piazza Giallo profughi a Travesio
Profughi in Friuli Venezia Giulia, i primi giorni della settimana il ministro dell’Interno Roberto Maroni renderà noto il piano nazionale delle accoglienze. Se Clauzetto l’altro giorno era entrato un po’ a sorpresa nell’elenco delle realtà italiane che potrebbero assumersi l’impegno umanitario tanto che era intervenuta una smentita del sindaco, ieri è stata la volta – attraverso una voce più insistente – del comune di Travesio dove sarebbero stati indicati anche due siti per ospitare 50 persone: la vecchia polveriera e il poligono di tiro. «Sono sorpreso – ha spiegato il sindaco Diego Franz – in quanto non vi è alcun atto ufficiale. Il poligono è privo di manutenzione ormai da anni, la polveriera non è adatta a questo scopo: già oggetto di atti vandalici, è in fase di bonifica. Travesio è una piccola comunità, sarebbe meglio alloggiare altrove i profughi. Dovesse trattarsi di un atto di solidarietà, la comunità, comunque, non si tirerebbe indietro». Se in pedemontata è andata in scena l’ipotesi accoglienza di profughi libici, in pianura ieri è andata in scena la manifestazione contro la guerra in Libia. «No alla guerra, libertà e pace per il popolo libico». Studenti in piazza XX Settembre, a Pordenone con le bandiere arcobaleno e il gruppo di Iniziativa libertaria. Tre ore di sit-in, volantinaggio e slogan no-war per scuotere le coscienze. La reazione c’è stata davanti al banchetto degli anarchici: «Stop ai flussi di immigrati» ha detto Antonio Ferrari, neodiplomato nei corsi serali dell’Itis Kennedy. «Non c’è lavoro in Italia e nemmeno a Pordenone per tutti gli stranieri», ha sostenuto. Punti di vista opposti risolti in scintille dialettiche, con i Giovani comunisti in campo per lo stop ai teatri di guerra. «Fuori l’Italia dalla Nato: siamo dalla parte del popolo libico – hanno detto Renzo Sthylla con Benedetto, Adriano, Marco, Rita Orecchio, Mauro Marra, Luigina Perosa -. Chiediamo un cessate il fuoco immediato e una soluzione pacifica del conflitto». Studenti in prima linea del liceo Leopardi-Majorana, Itis Kennedy, Isis Flora: «Il Collettivo studentesco Pordenone Cspn – hanno detto Giulio, Alesandra, Valerio e Luca del gruppo liceale del Leopardi-Majorana rivendicando la soluzione umanitaria – è contro la guerra “colonialista” della Nato e dell’Onu. Pace e libertà per il popolo libico: è partita l’ennesima guerra travestita da “missione umanitaria” per spartirsi le risorse energetiche di cui l’Italia è la prima interessata». Collettivo in piazza anche sabato prossimo, 2 aprile, in parallelo alla marcia di Emergency a Roma. Matteo Pinzana Chiara Benotti