da Il Piccolo
Guasto a Krsko e il reattore si spegne
Piccolo incidente alla centrale dovuto a un difetto di trasmissione nell’elettrodotto verso Zagabria
BELGRADO. Piccolo incidente alla centrale di Krsko, senza conseguenze sull’ambiente, ma dall’impatto psicologico ancora non calcolabile dopo l’allarme sul nucleare causato dalla tragedia di Fukushima.
Alle 10.30 di ieri, il reattore dell’impianto sloveno si è spento automaticamente per motivi di sicurezza. La causa, un difetto di trasmissione nell’elettrodotto a 380 chilovolt che dalla centrale porta l’elettricità verso Zagabria e la Croazia. «Non ci sono stati rischi di emissioni di radiazioni», ha subito tranquillizzato la portavoce della centrale di Krsko, Ida Novak Jerela. «Il fatto che l’impianto si sia spento automaticamente significa che tutti i sistemi di sicurezza hanno funzionato nel migliore dei modi. E non ci sono stati rischi per l’ambiente», ha aggiunto il direttore di Krsko, Stane Rozman. Già alle 12.15 – secondo quanto riporta il sito web dell’impianto nucleare – sarebbe stata dichiarata la fine dello stato d’emergenza. I tecnici stanno ora analizzando le cause del problema – forse provocato da un errore nel sistema informatico – prima di dare luce verde alla riattivazione della centrale. Si prevede un’interruzione nella produzione di elettricità per almeno 24 ore.
La centrale di Krsko, di proprietà congiunta sloveno-croata, è stata costruita nel 1983 con tecnologia americana della Westinghouse. Copre circa il 20% del fabbisogno energetico sloveno e il 15% di quello croato. Nel 2008, Krsko aveva allarmato l’intera Europa dopo che una fuga di acqua usata per il sistema di raffreddamento aveva fatto temere un incidente di più serie dimensioni.
Come nel caso di ieri, anche nel 2008 il problema era stato classificato di «grado zero» sulla scala INES che misura la gravità degli incidenti nelle centrali nucleari. Nonostante le ripetute rassicurazioni su Krsko da parte del governo sloveno, la centrale è nel mirino di ambientalisti e politici, soprattutto in Italia e Austria. A Vienna sono in molti a chiederne l’immediato stop perché la centrale è stata costruita in zona sismica e sarebbe dotata di una tecnologia obsoleta. E a fare pressioni su Lubiana perché rinunci all’obiettivo del raddoppio della centrale previsto per il 2013. Dopo questo «incidente minore», è certo che il fronte anti-nucleare e anti-Krsko troverà nuova linfa e nuovi argomenti.