Caos climatico!
Corriere 6 naggio
MALTEMPO
La primavera sparita (sotto
neve e pioggia)
07:42 CRONACHE Piena sul Po, allerta della Protezione civile. «Così per altri 15 giorni» Veneziani Meteo
Altro che primavera, piove su mezza Italia
Stato di allerta per il Po, mare grosso in Liguria
Il sistema depressionario che sta interessando il nostro Paese continuerà almeno per un’altra settimana. Piove da due giorni sulla pianura padana
Onde alte sei metri in Costa Azzurra
MALTEMPO
Piove da due giorni sulla Pianura Padana
Stato di allerta per il Po, mareggiate in Liguria
ROMA – Altro che primavera. Piove e fa parecchio fresco su mezza Italia. Visto dall’alto, il sistema depressionario che sta interessando il nostro Paese – e che continuerà almeno per un’altra settimana – ha il classico andamento della perturbazione atlantica, con la sua rotazione antioraria, le sue correnti sciroccali e i suoi piccoli intervalli fatti di schiarite, subito dopo interrotte da un altro intenso passaggio nuvoloso e piovoso.
La risposta del Po. Le piogge insistenti, soprattutto al Nord, hanno già messo in difficoltà il Po. Il suo livello idrometrico infatti è salito di oltre un metro e mezzo in un solo giorno, mentre il lago di Garda a Peschiera è al massimo storico, rispetto ai valori statistici di questo periodo, a causa delle continue precipitazioni. A segnalarlo è un monitoraggio della Coldiretti, che sottolinea come le piogge intense abbiano provocato un innalzamento di laghi e fiumi, tanto che al Ponte della Becca (sul Po) è salito di 1,6 metri in un giorno, alle 8 di stamane.
Primavera instabile e inverno piovoso. Stesso allarme nelle campagne – sempre secondo la Coldiretti – per gli effetti delle esondazioni e delle frane sui terreni agricoli mentre il vento forte, le piogge violente e le grandinate mettono a rischio le colture orticole e frutticole oltre che ad ostacolare le semine del mais e di pomodoro. La pioggia in primavera è arrivata dopo un inverno che – a quanto pare – è stato messo al secondo posto (dopo quello dello scorso anno) nella classifica dei più piovosi degli ultimi 30 anni, sulla base dei dati dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac).
A Piacenza. Sulla Pianura Padana piove da due giorni consecutivi e questo ha indotto le autorità a chiudere al traffico il ponte provvisorio sul Po tra Piacenza e Lodi. Lo rende noto il Comune di Piacenza, spiegando che il persistere delle precipitazioni ha provocato un forte aumento della massa d’acqua del fiume e dunque si è resa necessaria la chiusura del ponte inaugurato il 14 novembre scorso, cinquanta metri a valle del ponte crollato il 30 aprile precedente. L’ora della chiusura, che dovrebbe essere nel pomeriggio, sarà decisa in una riunione dell’Unità di crisi in Prefettura.
A Vicenza. Dopo una notte di apprensione, a Vicenza e nei comuni limitrofi, è attualmente rientrato l’allarme per la piena del fiume Bacchiglione. Lo conferma Gianfranco Battistello, direttore del Consorzio di bonifica “Alta Pianura Veneta”.
Trentino, pericolo valanghe. Alcuni sassi sono caduti sulla tangenziale di Trento, all’imbocco sud della galleria di Piedicastello. Due veicoli sono stati danneggiati, ma i conducenti sono rimasti illesi. Il movimento franoso, dai primi rilievi, sarebbe stato provocato dalle intense piogge delle ultime ore. Pesanti le ripercussioni al traffico in città con code e rallentamenti. Il casello A22 di Trento centro è stato chiuso in uscita in entrambe le direzioni. Per il momento – segnala la Protezione Civile – l’unico corso d’acqua che desta qualche attenzione è il Brenta, fiume che è cresciuto, rispetto ai valori normali, di un metro. La soglia di attenzione è stata superata solo sul basso corso del fiume nella zona di Grigno. Gli altri corsi d’acqua non hanno registrato al momento incrementi di portata significativi. Se la pioggia cade incessantemente nel fondovalle, la neve ha fatto la sua ricomparsa oltre i 2.000 metri, con conseguente aumento del rischio valanghe. Il bollettino diramato stamane da Meteotrentino parla di “pericolo marcato di 3° ” nei settori occidentali ed orientali, in aumento in funzione delle precipitazioni previste per le prossime 24 ore.
In Valle D’Aosta. Continuano da ieri le forti precipitazioni sulla regione, che hanno alzato la soglia di attenzione, ma a causa delle quali non sono previsti aumenti di livello idrometrico. Qualche cantina allagata ad Aosta e un dissesto sulla strada per Cogne, dove nella notte è stata momentaneamente interrotta la viabilità, sono il bilancio del tempo poco primaverile di questi giorni. Il centro funzionale della regione prevede fenomeni più intensi sul settore sud-orientale e un abbassamento della quota dove potrebbero verificarsi fenomeni nevosi, intorno ai 1800 metri, mentre lo zero termico si dovrebbe fermare a 2100 metri. Nonostante sia prevista pioggia almeno fino a domenica, si attende per la serata di oggi un’attenuazione delle precipitazioni. Resta il livello di allerta verso il confine con il Piemonte, dove in giornata potrebbero verificarsi fenomeni di instabilità sui versanti, con movimenti franosi o colate detritiche.
Nell’Astigiano. Ma anche nel Monferrato, il perdurare delle piogge comincia a creare problemi. Dalle 7 di questa mattina, due squadre dei vigili del fuoco sono impegnati in operazioni di prosciugamento in via Learco Guerra, periferia di Asti, in prossimità del campo nomadi. La protezione civile è in stato di allerta per pericoli frane e smottamenti nelle zone collinari dell’oltre Tanaro. Bloccati i lavori agricoli soprattutto nelle vigne e necessita, appena arriverà il sole, di immediate irrorazioni di anticrittogamici.
A Bordighera. A Bordighera è iniziata la conta dei danni per la potente mareggiata che, nel tardo pomeriggio e serata di ieri, si è abbattuta lungo la costa ligure di Ponente, flagellando soprattutto la Costa Azzurra francese, da Nizza a Mentone. La forza del mare ha danneggiato, anche se in minima parte, il cantiere del prolungamento della passeggiata a mare, al confine con Vallecrosia, il campo di beach volley e il campo sportivo, per quanto riguarda le strutture pubbliche. Danni anche a quegli stabilimenti che avevano iniziato a montare le cabine in vista dell’estate. Sopralluoghi sono stati effettuati dalla Polizia Municipale che hanno riaperto questa mattina il transito sul lungomare.
A Savona. Allagati gli stabilimenti balneari del Finalese, dove è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per la messa in sicurezza. A Finalmarina, davanti al cinema Ondina, i flutti hanno sommerso per alcuni minuti il lungomare prima di ritirarsi, rubando tonnellate di materiale sabbioso e creando il caratteristico scalino sul bagnasciuga.
Tra Alassio e Alberga. Più a ponente sono ingenti i danni causati dalle onde al Baba Beach, lo stabilimento balneare che si affaccia davanti all’isola Gallinara, al confine tra Alassio e Albenga: distrutte le attrezzature e il locale di servizio della spiaggia.
Cancellato buona parte dell’arenile nella Baia del Sole di Alassio. Onde alte tre metri hanno raggiunto la massicciata ferroviaria tra Andora e Cervo e tra Albenga e Ceriale. Nessun problema per i treni merci e passeggeri in transito sulla linea Genova-Ventimiglia nelle ore notturne.
A Pietra Ligure. Qui gli arenili sembrano avere retto, al contrario della zona al confine tra Borgio Verezzi e Finale Ligure, dove gli spruzzi hanno raggiunto la via Aurelia all’altezza del cimitero. Notte di apprensione anche per i gestori dei bagni marini di Savona, Albisola, Varazze e Celle Ligure anche se la mareggiata è stata meno intensa rispetto al resto della Riviera. In tutti i porticcioli turistici del ponente da Andora a Varazze sono stati rinforzati gli ormeggi di gozzi, yacht a vela e a motore.
I pescherecci sono rimasti ormeggiati in banchina rinunciando alla battuta di pesca notturna.
A Nizza. Torna invece alla normalità la situazione in Costa Azzurra, dopo le forti mareggiate di ieri sera, ma si contano i danni per le abitazioni e le installazioni lungo le spiagge del litorale. A Nizza, la celebre Promenade des Anglais, chiusa al traffico ieri pomeriggio, è stata riaperta: “i danni – spiega Benoit Kandel, vicesindaco – riguardano quasi soltanto le spiagge: la Promenade è stata riaperta, così come le gallerie, i marciapiede sono stati ripuliti, i servizi tecnici sono stati al lavoro tutta la notte”. Il sindaco Christian Estrosi, che è anche ministro dell’Industria, ha fatto sapere che nel prossimo consiglio dei ministri si esaminerà la possibilità di concedere alla città lo stato di catastrofe naturale.
A Cannes. Quasi alla vigilia dell’inaugurazio0ne del Festival del cinema è stata convocata una riunione per valutare i danni e correre immediatamente ai ripari: “tutto sarà pronto – ha assicurato il vicesindaco David Lisnard – stavamo appena cominciando a montare le strutture per le installazioni. Ci vorrà qualche giorno di lavoro in più, ma Cannes sarà pronta, pulita, impeccabile. E piena di sole”, ha assicurato il primo cittadino.
(05 maggio 2010)