La lettera che segue è stata inviata oggi al Piccolo e alle altre testate regionali per la pubblicazione.
Lettera sulla situazione dei progetti per la linea TAV-TAC
All’inizio di ottobre il Commissario straordinario per l’asse ferroviario Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, nel corso di un incontro con i presidenti di Confindustria del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, ha proposto di rinunciare all’Alta Velocità nella nostra regione, giustificando tale scelta con l’oggettiva mancanza dei soldi necessari per la realizzazione dell’opera. Notizia riportata dal Piccolo in data 4 ottobre.
Il 28 dello stesso mese è stato reso noto, sempre sul Piccolo, il pensiero di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, sulla linea AV-AC Venezia-Trieste:”Siamo ancora nella fase di progettazione”.
Bisogna ricordare a questo punto che negli ultimi anni sono state presentate ben tre procedure di VIA (valutazione di impatto ambientale) per la linea TAV sul territorio del Friuli-Venezia Giulia. La prima, con gallerie sotto il Carso per oltre 30km, è stata respinta nel 2005 dai Ministeri competenti perchè giudicata ambientalmente inaccettabile.La seconda è stata accantonata perché la mobilitazione popolare in difesa della Val Rosandra ne aveva evidenziato la catastrofe ambientale (peraltro così evidente da generare il sospetto che neppure gli estensori l’abbiano mai pensata realizzabile). La terza è stata rinviata al mittente perché lo studio di fattibilità di un linea lunga solo 150 km era stato proposto non nella sua interezza ma suddiviso in tronconi ognuno a se stante. Era grottesco presentare, ridotta a salame, una linea che dal Veneto arriva a Trieste eppure anche questo si è tentato!
Ora si aspetta l’esito della quarta presentazione, nella quale Rete Ferroviaria ha tentato di rimettere insieme i vari spezzoni. Possiamo sperare, viste le competenze fin’ora dimostrate, che pure quest’ultimo finisca al macero?
Poiché la VIA deve essere basata su un progetto ben definito e non solo su ipotesi, in questi anni sono stati prodotti centinaia di documenti, tra testi e planimetrie. Su questi si sono riuniti a discutere decine di Consigli Comunali, due Consigli Regionali, quattro consigli Provinciali. Il tutto è costato una montagna di soldi pubblici: i progettisti non hanno sicuramente lavorato gratis, gli uffici hanno dovuto subire un aggravio di lavoro, i Consigli che si sono riuniti hanno significato gettoni erogati…Tanti soldi sottratti come sempre ad altri settori di intervento: sanità, scuola, servizi.
Sia chiaro, noi NOTAV siamo felici di sapere che quest’opera, inutile sul piano trasportistico, dannosa ambientalmente e costosissima per le disastrate casse pubbliche è ben lontana dal suo eventuale inizio: è ciò per cui in questi anni ci siamo mobilitati con numerose manifestazioni ed assemblee pubbliche.
La nostra richiesta, a fronte di questo stato delle cose, è precisa: si dichiari ufficialmente e definitivamente decaduta l’ipotesi della linea TAV-TAC nella nostra regione, mettendo la parola fine a questo assurdo e vergognoso gioco di progetti e rinvii con sperpero di enormi risorse di tempo e di soldi.
Comitato NOTAV di Trieste e del Carso
Odbor NOTAV iz Trsta in s Krasa
notavtriestecarso@gmail.com
da Triesteallnews.it
Alta velocità, comitato No Tav: «Si dichiari ufficialmente decaduta l’ipotesi del progetto»
- CRONACA «Mettere la parola fine a questo assurdo e vergognoso gioco di progetti e rinvii con sperpero di enormi risorse di tempo e di soldi»
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20.11.2012 | 14.00 – C’era una volta…la Tav. Dopo la messa a fuoco di Mauro Moretti, l’ad di Ferrovie dello Stato, continua a correre sul binario dell’incertezza il progetto che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – portare alla nascita della tanto discussa linea ad alta velocità nella tratta Venezia – Trieste. E che progetto. Un “disegno” preceduto da un iter burocratico tutt’altro che fulmineo.
«Ho visto – aveva dichiarato il manager Moretti sul quotidiano “Il Piccolo” lo scorso 28 ottobre – che anche in questi giorni ci sono state delle non accettazioni sul tracciato da parte di una serie di sindaci. Siamo ancora alla fase di progettazione, quindi prima di poter parlare dei soldi per gli investimenti, occorre avere un programma chiaro dei tempi di definizione del progetto».
Tra fondi “fantasma”, bocciature e dietro front, la strada che potrebbe portare l’alta velocità nella nostra Regione sembra essere ancora incerta. E lunga. Basti pensare che negli ultimi anni sono state presentate numerose procedure di Via – la cosiddetta valutazione di impatto ambientale: non una, non due ma tre. La prima era stata respinta nel 2005 dai ministeri competenti perché giudicata inaccettabile dal punto di vista ambientale; stessa storia per la successiva, accantonata dopo che la mobilitazione popolare in difesa della Val Rosandra ne aveva evidenziato la catastrofe ambientale. La terza, dulcis in fundo, era stata rinviata al mittente senza tanti preamboli.
«Ora si aspetta l’esito della quarta presentazione, nella quale Rete Ferroviaria ha tentato di rimettere insieme i vari spezzoni. Possiamo sperare, viste le competenze finora dimostrate, che pure quest’ultima finisca al macero?». Questo l’auspicio del comitato No Tav di Trieste e del Carso, intervenuto sulla questione con una breve nota.
«Poiché la Via deve essere basata su un progetto ben definito e non solo su ipotesi, in questi anni sono stati prodotti centinaia di documenti, tra testi e planimetrie. Su questi si sono riuniti a discutere decine di consigli comunali, due consigli regionali, quattro consigli provinciali. Il tutto è costato una montagna di soldi pubblici: i progettisti non hanno sicuramente lavorato gratis, gli uffici hanno dovuto subire un aggravio di lavoro, i consigli che si sono riuniti hanno significato gettoni erogati…Tanti soldi sottratti come sempre ad altri settori di intervento: sanità, scuola, servizi».
«Sia chiaro – prosegue il testo – noi NoTav siamo felici di sapere che quest’opera, inutile sul piano trasportistico, dannosa ambientalmente e costosissima per le disastrate casse pubbliche è ben lontana dal suo eventuale inizio: è ciò per cui in questi anni ci siamo mobilitati con numerose manifestazioni ed assemblee pubbliche. La nostra richiesta, a fronte di questo stato delle cose, è precisa: si dichiari ufficialmente e definitivamente decaduta l’ipotesi della linea Tav-Tac nella nostra regione, mettendo la parola fine a questo assurdo e vergognoso gioco di progetti e rinvii con sperpero di enormi risorse di tempo e di soldi».
Daniela Mosetti