Da Il Piccolo del 08/01/11
Il Pd: «Il centrodestra veneto mette a repentaglio la Tav»
TRIESTE «La miopia del centrodestra del Veneto non dovrebbe mettere in discussione la realizzazione di un progetto europeo della massima importanza come è il Corridoio V, ma purtroppo questo è quanto sta accadendo». Lo denuncia l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani a fronte della proposta veneta di un tracciato litoraneo per la Tav. «Se verrà bocciato il progetto, saranno stati gettati i fondi europei e i tempi si allungheranno di anni perché per la prossima progettazione bisognerà reperire fondi italiani» avverte Serracchiani. L’eurodeputata ricorda anche che «il Pd del Veneto e quello del Friuli Venezia Giulia avevano messo in guardia dal rischio che avrebbe rappresentato mantenere un atteggiamento intransigente sul tracciato costiero della Tav. Ma il centrodestra ha preferito guardare il proprio ombelico invece di alzare lo sguardo verso l’Europa. Non si è avuto nemmeno quel minimo di prudenza che avrebbe suggerito di inserire l’affiancamento all’A4 tra le alternative di tracciato». Non manca un ultimo avvertimento: «Si deve prestare attenzione anche in Friuli Venezia Giulia dove il tracciato della Bassa deve esser ottimizzato tenendo conto delle esigenze di Cervignano e di San Giorgio di Nogaro».
Giovedì assemblea sulla Tav
L’Amministrazione comunale, per consentire ai cittadini interessati di prendere visione del progetto, organizza un incontro sul tema ”Osservazioni alla nuova linea AV/AC, l’amministrazione comunale incontra i cittadini” che si terrà nella sala espositiva di piazza Cavour giovedì alle 18.30. Contestualmente gli uffici tecnici hanno pubblicato sul sito del Comune (www.comune.monfalcone.go.it) due elaborati riassuntivi del progetto preliminare redatto da Italferr e un elaborato con l’inserimento del tracciato della linea AV/AC sulle planimetrie del vigente Piano Regolatore Generale Comunale. Si consiglia di seguire i collegamenti Territorio Pianificazione Territoriale Nuova Linea AV/AC – Tratta Ronchi dei Legionari-Ts – Inserimento Prgc. Nuova Linea AV/AC tratta Ronchi dei Legionari – Trieste. Italferr ha avviato per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) le procedure di approvazione del progetto preliminare delle tratte ferroviarie AC/AV Portogruaro – Ronchi Sud e Ronchi Sud – Trieste del Corridoio plurimodale V provvedendo, tra l’altro, all’invio dei documenti progettuali ai Comuni interessati e alla Regione. L’opera rientra tra gli interventi strategici della ”legge obiettivo” e la procedura di approvazione prevede che il progetto preliminare sia approvato dal Cipe che decide a maggioranza, con il consenso, ai fini dell’intesa sulla localizzazione, dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate, che si pronunciano, sentiti i Comuni nel cui territorio si realizza l’opera. Il Comune dovrà esprimersi sulle interferenze entro il mese di febbraio mentre per lo Studio d’impatto ambientale si è in attesa da parte della Regione della relativa richiesta. Tutti i soggetti interessati possono presentare le osservazioni sul progetto di Studio di impatto ambientale entro il 20 febbraio. Le osservazioni vanno trasmesse al ministero dell’Ambiente – Direzione generale per le valutazioni ambientali, divisione II, via Cristoforo Colombo 44 – 00147 Roma; al ministero per i Beni e le Attività culturali – Direzione generale per il paesaggio, via San Michele 22 – 00153 Roma; alla Direzione centrale ambiente, energia e politiche per la montagna – Servizio Valutazione impatto ambientale, via Giulia 75/1 – 34126 Trieste.
Dal Messaggero Veneto del 08/01/11
«Mancano i documenti per fare le obiezioni»
PORPETTO. Non sono ancora disponibili nei Comuni i documenti del Sia, indispensabili per fare obiezioni al Progetto preliminare della Tav entro i 60 giorni previsti. Lo denunciano i Comitati No Tav della Bassa Friulana, sostenendo che i primi cittadini «rassicurano e tranquillizzano ma aspettano l’invio ufficiale da parte della Regione, con il solito palleggiamento di responsabilità. Si limitano solo – affermano – a qualche articolo sui quotidiani, pochissimi consigli comunali ne discutono, nessun incontro con i cittadini, salvo l’eccezione promossa dal sindaco di Muzzana a Casali Franceschinis. Effetto valium! Il sindaco di Cervignano rassicura che quello concordato troverà risposta adeguata nel Progetto di Italferr, che a questo punto dovrà essere modificato, sono le stesse recriminazioni fatte anche da altri amministratori. Considerato che c’era un accordo, perché il Progetto in prima stesura non ha tenuto conto delle richieste dei sindaci? Questo è un ulteriore esempio di come, nonostante il famoso Protocollo Sonego non abbia ricevuto l’approvazione della maggioranza dei consigli comunali, venga anche disatteso».
I Comitati evidenziano che nella documentazione del Sia «ci sono le foto delle abitazioni nella fascia di 250 metri interessate allo sforamento dei livelli acustici con il giudizio sullo stato di conservazione della casa. Tranquilli – ironizzano i Comitati -, non c’è da preoccuparsi non verranno abbattute ma il valore dell’immobile sarà condizionato? Effetto valium! Le uniche assemblee vengono fatte dai Comitati No Tav e dato la loro contrarietà a quest’opera, vengono definiti “estremisti” dall’assessore Riccardi. Inoltre, tra le posizioni degli amministratori, leggiamo che un ex assessore di Torviscosa precisa che il comune non è un “Comune No Tav”. Questo amministratore si è dimenticato dell’impegno dei Comitati No Tav contro il Cementificio».
Le prossime assemblee si terranno oggi a Villa Muciane a Muzzana, alle 20.30, e sabato 12 febbraio nella palestra di Scodavacca di Cervignano alle 16.30. Per maggiori informazioni si può visionare su youtube un video con il seguente link http://www.youtube.com/watch?v=MQ1kfBeLnFg e il sito www.notavfvg.altervista.org. (f.a.)
Serracchiani: a rischio i fondi europei
UDINE. «La miopia del centrodestra del Veneto non dovrebbe mettere in discussione la realizzazione di un progetto europeo della massima importanza come è il Corridoio V, ma purtroppo questo è quanto sta accadendo». Lo ha affermato l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani, commentando la proposta, da parte della regione Veneto, del tracciato «litoraneo» per la Tav. «È giusto si sappia – afferma Serracchiani in una nota – che se verrà bocciato il progetto saranno stati gettati i fondi europei destinati alla progettazione, e che i tempi si allungheranno di anni perchè per la prossima progettazione – aggiunge – bisognerà reperire fondi pubblici italiani». Serracchiani ricorda quindi che «il Pd del Veneto e quello del Friuli Venezia Giulia avevano messo in guardia per tempo del rischio che avrebbe rappresentato mantenere un atteggiamento intransigente sul tracciato costiero della Tav. Il centrodestra però ha preferito guardare il proprio ombelico invece di alzare lo sguardo verso l’Europa e, soprattutto, verso le aree commerciali da cui viene lo sviluppo. E il risultato è che l’alta velocità e l’alta capacità – sottolinea – si impantanano nelle paludi del litorale». L’esponente del Pd denuncia inoltre che «non si è avuto nemmeno quel minimo di prudenza che avrebbe suggerito di inserire l’affiancamento all’A4 tra le alternative di tracciato, anzi, è lecito supporre che si sia fatto tutto il possibile per escludere questa ipotesi». Precisa infine che «si deve prestare attenzione anche in Friuli Venezia Giulia, dove nella Bassa il tracciato deve esser ottimizzato. Perciò tutto quello che era stato compreso negli accordi fatti dalla Giunta Illy nel 2008 deve essere mantenuto perchè garantisce – conclude – la coesione territoriale e la sostenibilità ambientale».