Dal Messaggero Veneto del 22/11/11
Ogm, la Cassazione respinge il ricorso di Giorgio Fidenato
di Enri Lisetto L’azienda dell’imprenditore agricolo di Arba Giorgio Fidenato Introis resta sotto sequestro: la terza sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del presidente di Agricoltori federati, avverso il rigetto della stessa istanza, del 21 aprile scorso, da parte del tribunale del Riesame di Pordenone. La Corte suprema si è uniformata alla decisione del collegio del Friuli occidentale. L’imprenditore dovrà anche rifondere le spese processuali. Il sequestro preventivo dell’azienda (ovvero dei due terreni di Vivaro e Fanna, 4 ettari in tutto, dei 17 sacchi di sementi di mais transgenico, del trattore e del conto corrente) era stato disposto il 2 aprile scorso dal giudice monocratico del tribunale cittadino Rodolfo Piccin. La procura contesta la violazione del decreto legislativo 212/01 ovvero la messa a coltura di sementi mais Mon 810 senza autorizzazione. Il pubblico ministero Piera De Stefani aveva dissequestrato solo il computer di Fidenato, in quanto i dati relativi alle coltivazioni Ogm erano stati prelevati subito dopo l’attuazione del provvedimento. «Attendiamo le motivazioni», ha commentato Fidenato, non sorpreso dalla decisione: «Ero scettico, il traguardo, ho sempre pensato, sia la Corte di giustizia europea. Avevo messo in conto il percorso da effettuare, dal quale non si può deviare e pertanto, oltre la Cassazione, c’è l’Europa». E su Bruxelles Giorgio Fidenato è piuttosto fiducioso: «La Francia nel 2008 aveva bloccato la coltivazione di mais Ogm. Il 6 ottobre scorso è stata condannata dalla giustizia europea in quanto avrebbe dovuto preventivamente chiedere alla Commissione europea la possibilità di vietare semina e coltivazione». Insomma, conclude Fidenato, «tocca andare avanti». La Cassazione ha depositato il dispositivo, mentre per le motivazioni della decisione toccherà attendere qualche settimana. E attende proprio quelle il legale di Fidenato, l’avvocato Francesco Longo: «I fatti non sono contestati, Fidenato ha fatto tutto alla luce del sole. Il danno all’ambiente e alla salute è stato escluso dallo stesso consulente della procura. Ora attendiamo le motivazioni, quindi agiremo di conseguenza».