dal Messaggero Veneto del 02/10/13
Zanin: la biodiversità è la strada da seguire
“Una legge per le biodiversità” è il tema del convegno in programma venerdì, alle 17.30, in Regione a Pordenone con gli interventi di Susanna Cenni, presentatrice della proposta di legge, Cristina Micheloni, Cinzia Scaffidi, Emilio Gottardo e Andrea Pitton. Coordina l’appuntamento, promosso dagli ecologisti democratici, il deputato del Pd, Giorgio Zanin, di cui ospitiamo l’intervento sul tema. * * * Il dibattito sugli ogm suscitato dalle semine nel territorio regionale ha visto sin qui prevalere soprattutto aspetti legali e di tutela della salute. Non v’è dubbio infatti che la maggioranza dei cittadini contrari al cibo ogm esprimano preoccupazioni proprio per la salute. Ma la posizione di salvaguardia responsabile di chi come me propende per un territorio ogm-free è legittima anche su altri piani. Non si tratta infatti di una posizione che mira ad accantonare la ricerca scientifica, come qualcuno più o meno maliziosamente sostiene, quanto piuttosto di usare il tempo e la ricerca per scopi coerenti con gli interessi di tutti. Qui in Friuli e nell’intero pianeta. Cosa che non corrisponde per nulla al principio della monocultura implicita con gli ogm. In linea generale gli effetti delle monoculture, come ha ricordato ancora una volta Vandana Shiva a Pordenonelegge, sono infatti sempre più chiaramente l’espressione di un processo economico, spesso ammantato di finalità umanitarie, che viceversa genera squilibrio: determina in larga misura profitto per pochi – il sistema delle multinazionali – e scarica nel tempo vari problemi sui residenti. La vera prospettiva in gioco a mio parere è soprattutto quella del modello di produzione agricola da perseguire. E’ fuori discussione infatti che gli aspetti anche economici della vicenda siano un motore fondamentale per chi ha ingaggiato la battaglia della semina. Ed è appunto la profittabilità di tale scelta che mi rende perplesso e contrario. Posto pure che non sia immaginabile per l’Italia un’agricoltura solo di nicchia, è indubbio che le forze in campo nello scenario europeo – si pensi alle agricolture forti di Francia e Germania, alla crescita della Spagna, ma soprattutto si dia un’occhiata alle produzioni agricole in forte ascesa dell’est europeo, Russia compresa – inducono a interrogarsi con forza sulla specifica vocazione agricola del nostro Paese. La cui qualità indubbia si fonda viceversa su vocazioni locali così esplicite, da non lasciar dubbi. La via della biodiversità, strada maestra della nostra agricoltura, è il campo dove gli agricoltori e il paese possono trarre maggior profitto. Assicurando tra l’altro la tutela dello straordinario nesso tra cultura e alimentazione che fa del nostro Paese un unicum. La scelta di tutelare e promuovere la biodiversità con una legge è dunque auspicabile in termini di prevenzione sanitaria, di giustizia e di vocazione economica. Una scelta di avanguardia culturale e di saggezza che le istituzioni italiane e regionali possono assicurare, mirando a realizzarla anche a livello europeo. Giorgio Zanin
Ogm, uno studio non li boccia ma i grillini restano scettici
C’è vita sul mais ogm seminato da Giorgio Fidenato a Vivaro e Mereto e questa non deve essere nascosta per ragioni faziose. Ne è convinto il biologo Leandro Taboga che ha individuato le uova della Pralide e anche larve e adulti di coccinella «che lo specialista in biodiversità del mais dell’Ersa Fvg, Gianluca Governatori, ha documentato scientificamente in presenza di testimoni». Taboga, che sta seguendo l’evoluzione del mais Mon 810 sui campi di Fidenato lo ha scritto alla Regione invitandola a divulgare e a non celare i risultati di questa scoperta scientifica in modo da consentire un vero confronto sul tema. «Questa scoperta ha una notevole importanza in ambito europeo ed è di fondamentale importanza per la definizione dei piani di coesistenza tra Mon 810 e mais ibridi di mais tradizionali, nonché per l’elaborazione dei piani di gestione volti a prevenire la comparsa di piralide resistente alla tossina espressa dal Mon 810» spiega il biologo che ha invitato a far visita alle colture di Fidenato anche Federica Ferrario di Greenpeace e la consigliera del Movimento 5 stelle Eleonora Frattolin. Quest’ultima ha declinato ribadendo che il movimento resta scettico sull’utilizzo di colture transgeniche. «Non è possibile – sostiene – affermare che tutti gli ogm sono sicuri così come non si può affermare che tutti gli ogm sono a rischio. La valutazione deve essere effettuata singolarmente. Nonostante i dati sulla sicurezza del consumatore forniti dall’Ersa riguardo i prodotti attualmente presenti sul mercato tendano a essere rassicuranti, almeno per il breve periodo, non esistono però ancora studi sugli effetti nel lungo periodo». Frattolin si interroga poi sull’assenza di studi legati all’impatto ambientale e sulla compatibilità delle colture ogm con l’agricoltura italiana. (m.mi.)