NO OGM/ Questo pomeriggio la manifestazione

Questo pomeriggio sabato 2 ottobre si è svolta in Piazza Cavour a Pordenone la manifestazione-presidio contro gli OGM. Oltre un centinaio dipersone hanno partecipato all’iniziativa con molti interventi ai microfoni. Invece del corteo si è scelta la soluzione del presidio comunicativo che in effetti ha avuto un’ottima riuscita, anche per la distribuzione del Dossier elaborato autonomamente dal Coordinamento Libertario Regionale.

 

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Messaggero Veneto SABATO, 02 OTTOBRE 2010 Pagina 6 – Pordenone

Una manifestazione a favore della biodiversità

Coordinamento libertario

Un clima sereno, e persino cordiale, ha caratterizzato la conferenza stampa del coordinamento libertario, guidato da Stefano Raspa, di fronte alla sede degli Agricoltori federati, in viale Lino Zanussi a Pordenone. C’erano più poliziotti che giornalisti. Gli aderenti al movimento, che oggi si ritroveranno alle 16 in piazza Cavour, hanno esposto lo striscione “No Ogm: terra e libertà”, che poi altro non è che il nome dato alla manifestazione odierna.
Gli aderenti al coordinamento libertario si ritroveranno «per fermare la coltivazione di mais transgenico in Friuli e per cambiare la rotta complessiva per una valorizzazione della biodiversità e di un’agricoltura non votata al profitto, ma alla soddisfazione dei bisogni primari, di un’alimentazione che non sia vittima del ricatto delle multinazionali come la Monsanto e dei suoi “interessati” esercenti come Fidenato». A un certo momento è apparso proprio Giorgio Fidenato, che è andato incontro a Raspa. Si sono stretti la mano, ma non di fronte ai flash dei fotografi.
Scoppiata la pace? Quasi. Nel senso che entrambi si sono trovati d’accordo su alcuni punti. «Dobbiamo far cambiare rotta alla politica agricola. Siamo contenti che Fidenato sia stato bloccato, crediamo però sia una vittoria parziale – ha spiegato Raspa –. L’appello alla legalità è insufficiente. Ci vuole l’incremento delle biodiversità». Gli ha risposto Fidenato: «Venivi nel mio campo, vedevi da una parte il mais “no Ogm” infettato da insetti e il mio bello e verde. Lì, proprio lì si manifesta la biodiversità. Non so quanta gente usi gli Ogm. Sono d’accordo sul fatto di non ingrassare le multinazionali e di eliminare i sussidi all’agricoltura, mettiamo tutti sul mercato».
Rosario Padovano

 

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ANARCOCAPITALISTI: UNA BANDA DI AFFARISTI

Fidenato e l’inesistente Movimento Libertario

Da qualche mese sono saliti alla cronaca del nordest e nazionale gli esponenti di un Movimento Libertario [1] che sostiene l’operazione PRO OGM di Fidenato in provincia di Pordenone, reo di aver coltivato mais transgenico della Monsanto a Vivaro e Fanna.

Ma chi sono questi del Movimento Libertario?

Sono i cosiddetti Libertarian nostrani, esponenti di quell’area con un certo seguito negli USA che coinvolge dai liberali estremi (o integrali) agli anarcocapitilasti e che in generale si rifà alle dottrine della famosa Scuola Austriaca di Ludwig von Mises, e che trova in Murray N. Rothbard il guru indiscusso fautore appunto del Free Market.

Rispetto agli originali, che hanno anche un seguito reale in America dagli anni ’60 del secolo appena passato, da noi sono sostanzialmente uno sparuto numero di intellettuali o semplici fan tra cui Lottieri, Mingardi, Facco, Nicosia, Piombini che pubblicano libri di propaganda o traduzione dei loro “classici” tramite due case editrici e cioè la “Leonardo Facco Editore” e le “edizioni Liberilibri”. In questi anni tra le varie attività hanno tentato di mettere in piedi anche un partito libertario nelle liste del parlamento Padano, poi naufragato, e sostanzialmente sono affini alla destra liberale che oscilla tra i Berluscones e i mini partitini della prima repubblica legata ai vecchi liberali, repubblicani ecc. Non ultimo va ricordata l’adesione di quel fregnaccia di Pannella con lo slogan “liberali, liberisti, libertari” con cui ha traghettato i Partito Radicale italiano nelle file dell’ultra destra liberale americana tentando di avvicinarsi al Libertarian Party ma con ovviamente tutta la cacioneria italica di passaggi di schieramento a seconda di come tira il venticello (E. Bonino docet).

Cosa vogliono?

Il loro principio è semplice semplice: per loro la proprietà privata è sacra, ed è, a tutti gli effetti, un’estensione dell’uomo e va difesa ad ogni costo. A partire dalle sorti magnifiche e progressive del capitalismo sostengono che tutto dovrebbe essere privatizzato e pongono il loro “anarchismo” esclusivamente nell’antistatalismo: privatizzare la terra, l’aria, l’acqua, le città, la polizia, l’esercito ecc., mettendo tutto e tutti nel “mercato” poi sarà la concorrenza a dettare le leggi “naturali” o/e “oggettive” affinché alcuni prevalgano su altri, tanto le persone quanto i prodotti. Tutto è merce e mercificabile, tutto è vendibile e comprabile, natura, uomini, donne, bambini, bestie ecc.

Queste le tesi cosiddette più “estreme “ facendo capo agli anarcocapitalisti mentre i più “moderati” s’accontenterebbero dello “stato minimo” ovvero dell’esistenza di un apparato statuale al puro scopo difensivo, giuridico e repressivo, alcuni di questi teorici si definisco anche “mini anarchici”.

Quanti sono nella realtà?

Virtualmente in questi ultimi anni si sono moltiplicati i siti e i blog di fan o simpatizzanti di tali teorie ma si tratta appunto di singoli e non di gruppi veri e propri se non di sodalizi virtuali come quello di Movimento Libertario dove è possibile scaricare anche Enclave, la loro rivista politica. Come movimento reale sono praticamente nulli e anche quando si tratta di sostenere massicciamente qualche campagna, come nel caso di Fidenato e Futuragra, fisicamente si parla di 2/3 persone che partecipano alle interviste in TV o sui giornali: in sostanza non c’è nessuno movimento a parte quello labiale di Fidenato e Facco. Anche se ci tengono a sottolineare che il loro nome è un marchio registrato (sic!).

Che rapporti ci sono con il movimento anarchico o libertario reale e storico?

Nessuno, oltre le sporadiche polemiche sui siti, nei forum o in rari casi in qualche rivista storica del movimento anarchico, non c’è alcun rapporto e, si può dire nella quasi totalità, che non c’è alcun movimento, federazione, coordinamento o gruppo anarchico e libertario che li riconosca come libertari, meno che meno come anarchici. L’atteggiamento tra gli anarchici oscilla tra chi neppure li considera e chi invece da anni smonta le loro tesi in modo sistematico e puntuale e a tal proposito per concludere queste brevi FAQ è utile citare la risposta dell’intellettuale libertario americano Noam Chomsky ad una intervista di qualche anno fa e che crediamo in poche parole riassuma e concluda ogni possibile dialogo con questi personaggi ambigui:

“L’anarco-capitalismo, a mia opinione, è un sistema dottrinale il quale, se continuamente implementato, porterebbe a forme di tirannia e di oppressione che hanno poche controparti nella storia umana. Non c’è la più esile possibilità che le sue (a mia veduta, orrende) idee siano implementate, perché esse distruggerebbero velocemente qualsiasi società che facesse questo errore colossale. L’idea di “libero contratto” fra il sovrano e il suo soggetto affamato è un gioco malato, forse sarebbe meritevole esplorare le conseguenze di queste (a mia veduta, assurde) idee in qualche seminario accademico, ma in nessun altro posto.”

A cura del Coordinamento Libertario Regionale

 

[1] http://www.movimentolibertario.it