Dal Piccolo del 25/02/11
In FVG due su tre rispondono no alla sfida Ogm
Due cittadini su tre non raccolgono la “sfida” degli Ogm. Lo rivela un sondaggio della Swg. Il Palazzo si blocca: la legge sul transgenico subisce una nuova battuta d’arresto
di Gianpaolo Sarti
TRIESTE. Tradizione, qualità e ambiente. La popolazione del Friuli Venezia Giulia chiude la porta all’innovazione: per lo sviluppo dell’agricoltura la gente pretende innanzitutto rispetto dei valori. Chiede di coltivare «prodotti di eccellenza, legati al territorio». Il tassello che mancava al dibattito sugli Ogm arriva da un’indagine Swg, commissionata dalla Coldiretti di Udine che, tra luglio 2009 e dicembre 2010, ha sondato l’opinione di 600 residenti e 850 imprenditori specializzati nel settore.
A far emergere il rapporto con il passato e il senso di tradizionalità locale è ben il 64% del campione. L’innovazione è segnalata come fattore importante solo dal 12%. E la connessione tra agricoltura e sviluppo è presa in considerazione appena dal 23%.
«L’opinione pubblica friulana sembra avere una visione difensiva dell’agricoltura o per lo meno non propriamente associata alla crescita e alla modernizzazione» tira le somme Coldiretti.
«Non c’è un automatismo assoluto tra quanto documentato dalla ricerca e gli Ogm – avverte l’assessore alle Risorse agricole Claudio Violino – ma sono dati indicativi che ci danno l’idea di una tendenza.
Tuttavia vanno a confermare una ricerca della Regione, da cui risulta che il 65% della popolazione è contrario agli organismi geneticamente modificati». Sulla questione – che l’estate scorsa aveva infiammato le cronache nazionali in seguito al tentativo di semina abusiva di mais transgenico in un campo di Vivaro – si sta scatenando ora anche una guerra di numeri. Un altro sondaggio ribalterebbe le tesi di Coldiretti e Violino. Futuragra, associazione di agricoltori che si batte per l’introduzione delle biotecnologie in Italia, ha diffuso un’indagine di Demoskopea del 2009: il 55% dei coltivatori di mais in Veneto e in Friuli sarebbe favorevole.
Il quadro, confuso e contraddittorio, incombe sulla legge che presto sarà esaminata in Consiglio regionale. Il Palazzo stesso non ha una linea politica definita e il voto slitta. La commissione ha deciso di portare il testo in aula a fine mese, depennando così la seduta straordinaria fissata per giovedì 10 marzo.
La giornata sarà interamente dedicata a un’ulteriore commissione in cui saranno invitati tecnici, docenti universitari e rappresentanti del settore. I consiglieri si prendono ancora tempo perché ritengono la materia «troppo delicata per essere trattata con urgenza». Era stata la Lega Nord a chiedere una veloce approvazione del provvedimento, temendo ritardi sul periodo di semina ormai vicino
La commissione ha dovuto congelare la richiesta dopo un lungo botta e risposta tra l’assessore Violino e le forze politiche presenti, orientate comunque verso un sostanziale divieto alle coltivazioni Ogm.
La legge è bipartisan ma non tutti invocano un no assoluto: «Dobbiamo valutare con prudenza se è possibile la coesistenza tra agricoltura convenzionale e transgenica» è stato detto, nella consapevolezza che «una legge è indispensabile per dare un segnale politico preciso».
L’assessore, leghista, a quanto pare apre uno spiraglio alle coltivazioni “moderne”: «Non dico no a sperimentazioni utili a capire quale potrebbe essere in futuro l’Ogm migliore per la nostra agricoltura. Ma non dobbiamo guardare ai prodotti geneticamente modificati come a una soluzione economica per il nostro territorio, dobbiamo puntare sulla qualità, sul made in Italy che ci contraddistingue, anzi – si è subito corretto Violino – sul tipicamente friulano».
L’agricoltore “biotech” fa proseliti
Martina Milia PORDENONE La semina Ogm è “contagiosa”. Sono più di una decina gli agricoltori di diverse province del Nord Italia, che hanno chiesto al presidente di Agricoltori Federati, Giorgio Fidenato, di procurare loro le sementi di mais Ogm. Fidenato, che nel corso dell’assemblea di Futuragra aveva annunciato la disponibilità a fornire le sementi a quanti fossero interessati, con tutta la discrezione del caso, conferma che le richieste stanno arrivando. Non dice di più, per tutelare quanti sceglieranno la strada che a lui è costata un processo ancora in corso. E sull’azione normativa della Regione, l’agricoltore “dissidente” avverte: «Se quel testo di legge non è stato notificato prima all’Unione europea, e non mi risulta che lo sia stato, non può essere approvato». Qualora la linea restrittiva del Consiglio regionale passasse, «chiederemo venga disapplicata dalla magistratura proprio per la mancata notifica alla Ue, come avviene per la normativa sull’immigrazione ritenuta in contrasto con quella europea»
Dal Messaggero Veneto del 25/02/11
«Più di 10 agricoltori del Norditalia interessati a seminare mais Ogm»
La semina Ogm è “contagiosa”. Sono più di una decina gli agricoltori, provenienti da diverse province del Nord Italia, che hanno chiesto al presidente di Agricoltori Federati, Giorgio Fidenato, di procurare loro le sementi di mais Ogm. Fidenato, che nel corso dell’assemblea di Futuragra aveva annunciato la disponibilità a fornire le sementi a quanti fossero interessati, con tutta la discrezione del caso, conferma che le richieste stanno arrivando. Non vuole comunque dire di più, per tutelare quanti sceglieranno di seguire il suo esempio.
«Se tutti quelli che mi hanno detto che intendono seminare Ogm lo facessero – commenta – la prossima stagione potremmo avere campi di mais biotech in tutte le regioni del Nord Italia. Vista la pressione che c’è, però, preferisco essere prudente. Comunque l’interesse è tanto credo che potrebbero esserci delle sorprese».
E alla Regione che sta spingendo sull’acceleratore per approvare in aula la norma che si propone di regolamentare, in forma restrittiva, le coltivazioni transgeniche – se ne parlerà il 29 marzo – Fidenato risponde per le rime.
«Se quel testo di legge non è stato notificato prima all’Unione europea, e non mi risulta che lo sia stato – dice – non può essere approvato».
Qualora la linea portata avanti in consiglio regionale dalle forze politiche, sostenute anche dalla gran parte delle associazioni di categoria e dalle associazioni ambienaliste, passasse, «chiederemo che venga disapplicata dalla magistratura proprio per la mancata notifica alla Ue – aggiunge Fidenato –. I magistrati hanno iniziato a disapplicare la norma sull’immigrazione perché in contrasto con quella europea. Ritengo che la strada sia la stessa». (m.mi.)