Monfalcone/ Corteo studentesco (non autorizzato) per dire no ai tagli

da Il Piccolo VENERDÌ, 30 NOVEMBRE 2012 Pagina 80 – Gorizia-Monfalcone

 

Corteo studentesco (non autorizzato) per dire no ai tagli

Traffico bloccato da un centinaio di ragazzi del Pertini e dell’alberghiero che hanno sfilato scortati dalla polizia
di Laura Blasich
Monta anche a Monfalcone la protesta degli studenti degli istituti superiori contro i tagli all’istruzione decisi da Stato e Regione. A scendere in strada ieri, in modo del tutto imprevisto, sono stati i ragazzi e le ragazze dell’indirizzo alberghiero e di quello servizi socio-sanitari e turistico dell’Isis Pertini di Monfalcone. La protesta, in realtà, è scattata all’inizio della mattinata a Grado, dove ha sede l’alberghiero, dopo la mancata autorizzazione da parte dell’istituto dell’autogestione richiesta dagli studenti. Messa di fronte all’aut aut fare lezione o, se non d’accordo, andarsene, una parte è uscita, raggiungendo anche il Comune di Grado. «La nostra scuola è nuova, ma fa schifo», ha detto poi in piazza a Monfalcone, dove la manifestazione si è conclusa, un rappresentante degli studenti. I ragazzi di Grado hanno così deciso di raggiungere Monfalcone, passando nell’edificio di via Baden Powell, dov’era in corso un’assemblea generale degli studenti che ha deciso la partecipazione al corteo. Tanto improvvisato, quanto non autorizzato. Ormai attorno al centinaio, i giovani dell’Isis Pertini da via Baden Powell sono usciti in via Boito bloccando il traffico per poi dirigersi in viale Cosulich, sede temporanea dell’indirizzo industriale e di tecnico dei trasporti e della logistica. Senza raccogliere, però, nuove adesioni. Quanto è accaduto, poi, anche al liceo Buonarroti, i cui studenti hanno risposto ai richiami di “Fuori! Fuori!” che provenivano da via Matteotti con applausi e risposte agli slogan, non uscendo però dall’edificio. Il corteo degli studenti dell’Isis a quel punto ha però di fatto bloccato il traffico nel cuore di Monfalcone. Prima via Matteotti e poi via Fratelli Rosselli. All’altezza della piazza i ragazzi, a quel punto preceduti e seguiti da polizia, carabinieri e polizia municipale, sono stati fermati nuovamente dal vicequestore e responsabile del commissariato di Monfalcone, Andrea Locati, che ha cercato di spiegare come, non avendo chiesto l’autorizzazione per la manifestazione, tutti i partecipanti si trovassero fuori dalla legalità per un comportamento passibile di denuncia penale. «Qua ci parlano di legalità, eppure le istituzioni sono le prime a prendere iniziative anticostituzionali – ha detto una rappresentante degli studenti, a quel punto radunati in piazza -. La Regione vuole tagliare nel bilancio del prossimo anno oltre il 40% dei fondi destinati alle scuole pubbliche, ma non i milioni di euro che in un modo o nell’altro vanno a vantaggio di quelle private». E meno soldi potrebbe significare meno libri in comodato, hanno detto i ragazzi ieri, niente sostegno dalla Provincia per i trasporti, l’azzeramento del fondo per l’incremento dell’offerta formativa. «Le scuole al pomeriggio dovrebbero essere aperte, ma questo non accade, anche se a stabilirlo è una legge», ha detto un altro dei rappresentanti. I ragazzi hanno quindi scandito più volte “Tutti insieme famo paura”, in una piazza sempre più bagnata dalla pioggia e dove a raggiera erano disposti almeno sei mezzi delle forze dell’ordine. Dopo un ultimo confronto con il vicequestore, i ragazzi, che nel frattempo si erano radunati sotto la loggia del municipio per evitare l’acquazzone in corso, hanno sciolto la manifestazione attorno alle 12.30, lasciando il centro. Resta ora da vedere se e quali conseguenze avrà l’iniziativa per gli studenti.