Monfalcone: altro processo per le morti da amianto

da Il Piccolo del 5 novembre 2013

Maxi-processo bis per 30 morti di amianto

In aula a Gorizia 21 fra dirigenti dell’ex Fincantieri, responsabili della sicurezza e titolari di ditte esterne

GORIZIA. Si ricomincia. Non è passato neppure un mese dalla sentenza del maxiprocesso per l’amianto, che questa mattina al tribunale di Gorizia si torna a parlare di asbestosi in quello che viene definito il processo bis per le morti da amianto.

Oggi è a ruolo il processo che vede imputati di omicidio colposo 21 tra dirigenti dell’ex Italcantieri, responsabili della sicurezza nei cantieri e titolari delle ditte esterne, che lavoravano all’interno dello stabilimento di Panzano. Questo secondo troncone dell’inchiesta giudiziaria, riguarda 30 decessi di dipendenti che lavoravano in cantiere. L’udienza odierna – il processo è affidato al giudice monocratico Russo – sarà comunque interlocutoria perché l’intenzione del tribunale è di riunire il procedimento a quello a ruolo per il 17 dicembre prossimo che riguarda invece la morte di 41 lavoratori causata secondo il capo di imputazione da carcinoma polmonare correlato all’asbestosi. Secondo la Procura – l’inchiesta è stata condotta dai sostituti procuratori Luigi Leghissa e Valentina Bossi, ma in udienza ci sarà solo la Bossi – il tumore polmonare sarebbe stato provocato proprio dalla presenza della fibra killer, ma sarà comunque il dibattimento processuale, nel quale avranno un ruolo importante le consulenze medico-legali che saranno portate dalle parti in causa, ad accertare le vere cause.

Gli imputati di questo processo sono sostanzialmente quelli del procedimento odierno, anche se con posizioni processuali diverse. Al momento, oltre a una trentina di familiari dei deceduti, non si sono costituiti parte civili enti o associazioni anche se lo potranno ancora fare nel corso della prima udienza. L’udienza di oggi sarà interlocutoria. Il giudice provvederà a rinviare il processo al prossimo dicembre per riunire i due fascicolo e dare vita a un secondo maxiprocesso. Solo allora il procedimento, dopo aver svolto la parte preliminare con l’ammissione dei testi e delle prove, potrà avviarsi con l’audizione delle prime testimonianze. Sarà un processo che non si prolungherà oltre tre anni come il primo, ma certamente durerà non meno di un anno. La sentenza quindi potrebbe arrivare ai primi mesi del 2015.

Il primo maxiprocesso si era lo scorso 15 ottobre con la condanna di 13 tra gli amministratori e i dirigenti dell’ex Italcantieri e l’assoluzione dei titolari delle imprese che avevano i subappalti all’interno del cantiere di Monfalcone. Il giudice monocratico Matteo Trotta, che nel frattempo ha assunto l’incarico i presidente del tribunale di Trieste, ha inflitto complessivamente 55 anni e 8 mesi di reclusione. Entro il 15 gennaio sarà depositata la motivazione della sentenza. Da quel momento difensori e procura hanno tempo 45 giorni per presentare appello.