GRADISCA/ Volantino distribuito sabato 5 marzo

Questo volantino è stato distribuito in 400 copie questa mattina al mercato a Gradisca d’Isonzo

 

gradisca5marzo

 

FORMATO TESTO

 

Appello per la chiusura del C.I.E

(ex C.P.T.) di Gradisca d’Isonzo

Cinque anni fa, il 7 marzo 2006, veniva rinchiuso, all’interno della

caserma Polonio di Via Udine a Gradisca d’Isonzo, il primo immigrato,

in quella struttura a quel tempo denominata C.P.T. (Centro di Permanenza Temporanea).

Il Centro-Sinistra (che aveva vinto le elezioni ) non ha mantenuto la promessa

della chiusura dei C.P.T.

Nel 2008 con il ritorno al Governo di Berluskoni e con Maroni Ministro dell’Interno

i C.P.T. sono stati trasformati in C.I.E (Centro di Identificazione ed Espulsione).

Con ciò la Lega ha inteso far sentire, anche nella denominazione,

la mano dura del “nuovo corso”.

I tempi di permanenza nei nuovi lager della democraCIE sono via via passati

da 30 giorni a 180 giorni, con costi di gestione sempre più elevati e con la prospettiva di allestirne di

nuovi.

La gestione del C.I.E di Gradisca costa oggi di 5 milioni di euro all’anno + manutenzioni.

 

Abbiamo assistito in questi 5 anni ad una escalation di rivolte fino a rendere la struttura

quasi completamente inagibile ( e ce ne compiacciamo).

Oggi, i C.I.E. di Maroni e Berluskoni dimostrano, di fronte alle rivoluzioni in Nord Africa

e alla effettiva entità dei flussi migratori, di essere semplicemente una farsa.

I C.I.E. erano soprattutto un elemento complementare in una strategia di

“collaborazione” fra il Raìs meneghino e tutto il sistema di interessi economici

che gli gira attorno, e i dittatori nord-africani Gheddafi, Mubarak, Ben Alì. In quest’ottica

bisognava innanzitutto controllare gli arrivi a Lampedusa e sgomberare velocemente

gli eventuali sbarchi troppo scomodi per il look del nuovo regime.

Ma la storia non si ferma; si doveva solo aspettare che tutto questo si sfaldasse.

 

Oggi il fallimento totale della politica del dittatorucolo del bunga bunga e dei

talebani leghisti è sotto gli occhi di tutti.

Oggi è del tutto evidente che i C.I.E. non servono proprio a niente e che l’entità

dei flussi migratori dal nord africa è imputabile a chi ha foraggiato i torturatori del popolo.

Oggi sono quindi venute a maturazione le condizioni per la chiusura in particolare

del CIE di Gradisca del quale nessuno, ma proprio nessuno, è più in grado di

giustificarne l’esistenza e che peraltro è stato istituito grazie ad un “ceto politico”

falso, venduto, e subalterno.

Pertanto lanciamo un appello a tutte le persone coscienti perché

questo problema venga risollevato

e discusso in ogni sede.

SABATO 12 MARZO,

a partire dalle ore 16.oo,

Manifestazione-Presidio davanti

al C.I.E. in via Udine

Partecipate!!

Coordinamento Libertario Regionale contro il CIE

www.info-action.net fip ud via scalo nuovo 4 marzo 2011