Messaggero Veneto del 22 marzo
Rivolta al Cie: militari feriti
e sei immigrati sono fuggiti
Gradisca, rivolta al Cie: militari feriti
Otto immigrati sono riusciti a fuggire. Oggi vertice al Viminale. Tondo: «Il Fvg non può accogliere altri clandestini»
GRADISCAD’ISONZO «Il Friuli Venezia Giulia non è in grado di accogliere altri immigrati perché siamo già saturi e stiamo già facendo molto di più di tante altre regioni dove non ci sono centri come il Cie di Gradisca, che poi è andato in difficoltà». A chiudere la porta all’arrivo di nuovi migranti in regione, una possibilità cresciuta al pari dell’emergenza di Lampedusa, è stato il presidente Renzo Tondo, fermo nel ribadire la posizione della sua giunta anche alla vigilia della riunione al ministero dell’Interno, alla quale parteciperà il vicepresidente Luca Ciriani. «Il nostro aiuto umanitario non mancherà, però oggi non siamo in grado di accogliere altre persone – ha ribadito Tondo – ne abbiamo già tante. Ci sono altre regioni prima di noi che devono fare quello che abbiamo già fatto. Poi si discuterà». Parole e preoccupazioni, quelle di Tondo, arrivate a poche ore di distanza da una delle giornate più turbolente per il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo, dove la nuova rivolta scoppiata domenica sera ha registrato un vero e proprio bollettino di guerra: 6 immigrati clandestini fuggiti, 8 arresti, 4 denunce a piede libero, due militari lievemente feriti, tre operatori aggrediti e danni ingenti alla struttura. Ad accendere la miccia, poco dopo le 20, l’azione di una trentina di ospiti che, una volta forzato il blocco delle forze dell’ordine impegnate nella vigilanza, sono riusciti a guadagnare gli spazi esterni della struttura. Da lì, a conferma che l’azione non era improvvisata, l’allargamento su due fronti della rivolta, con alcuni immigrati saliti sui tetti del Cie e altri a puntare direttamente la recinzione. Azioni, oltretutto, ripetute e nel corso delle quali, oltre al lieve ferimento di due militari dell’Esercito (integrati nella sorveglianza a carabinieri, poliziotti e agenti della guardia di finanza), che hanno riportato escoriazioni e contusioni da colluttazione, si sono registrate le aggressioni, fortunatamente senza gravi conseguenze, anche di due operatori dell’ente gestore e a un’infermiera di turno. Nel corso dei disordini 6 immigrati sono riusciti a scavalcare le recinzioni e far perdere le loro tracce, mentre 8 ospiti sono stati arrestati (7 per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, uno per furto aggravato in quanto aveva sottratto con la forza a uno degli operatori le chiavi delle porte interne della struttura) e processati già ieri mattina per direttissima al tribunale di Gorizia. Nel corso della nottata danneggiate porte, finestre, una macchinetta del caffè e, in parte, anche le due stanze (sulle 28 totali) rimaste agibili dopo gli incendi di fine febbraio. La situazione è tornata alla normalità solo dopo l’una di notte, quando gli ultimi immigrati sono scesi dai tetti. Ancora in corso, invece, le indagini avviate dalle forze dell’ordine per valutare eventuali collegamenti con i disordini, avvenuti praticamente in contemporanea e con dinamiche similari, al Cie di Torino. Marco Ceci