A quanto pare l'”USI” di Matteo Pizzolante ha deciso di sganciarsi dalla collaudata e prolungata collaborazione con il Comune di Udine. Cosa si aspettavano? Che Honsell fosse un antifascista militante? Come si fa a scoprire ad età matura che la democrazia borghese ha sempre coltivato e continua a coltivare il fascismo, nelle sue varie forme e mascherature? Dovremo vederceli ancora questi illUSI a fare da comparse dell’antifascismo istituzionale dell’ANPI? Infatti li abbiamo dovuti sentir accusare il CSA da un lato di legalitarismo e dall’altro di non partecipare alla farsa della manifestazione istituzionale del 25 aprile, che ad Udine si svolge con tanto di fanfara militare; dovremmo, secondo loro, in quell’occasione, far sventolare le bandiere nere e rossonere in una manifestazione con l’Esercito? In ogni caso fare la solita classica richiesta ad un Sindaco di “non dare la Sala o la Piazza ai fascisti” non è forse, ora più di sempre, antifascismo illusorio e legalitario? Non è alimentare illUSIoni istituzionali? Già, ma forse il vero problema, in questo frangente, era che Pizzolante doveva dimostrare di smarcarsi da Honsell e rompere una collaborazione oramai platealmente compromettente e magari di farsi un pò di propaganda, agitando un problema che poi in realtà non è neanche stato in grado di gestire.
Nonostante questo, appresa la notizia che ci sarebbe stato un presidio antifascista, indetto da loro, avevamo comunque deciso di chiudere in anticipo il presidio contro l’amianto nel parcheggio dell’ ex-frigorifero per indirizzarci verso questo eventuale presidio antifascista che poi non c’è neanche stato.
L’antifascismo militante è una cosa seria e se si decide di farlo, poi lo si deve fare o, viceversa, non si fa se non ci sono le condizioni. Non si può certo correre dietro ad ogni puttanata che fanno i fasci e, d’altro canto, è inutile e dannoso agitare questioni che poi non si è in grado di gestire fino in fondo.
Messaggero Veneto VENERDÌ, 29 OTTOBRE 2010 Pagina 2 – Udine
Iniziativa di Casa Pound e Utinum et Patria. Annunciata una conferenza. Dura reazione dell’Unione sindacale: «Il Comune neghi sala Aiace ai neonazisti»
“Onore agli eroici arditi”. E scoppia la polemica
Una targa e scritte sono apparse l’altra notte, dedicate al corpo speciale dell’esercito nella Grande guerra
Scoppia la polemica sugli arditi, quel corpo speciale che combattè nella Grande guerra e che, a conflitto finito, aderì quasi interamente al fascismo. L’altra notte una targa commemorativa è stata messa in via Pracchiuso e oltre trenta striscioni con le scritte “Viva gli arditi” e “Onore agli arditi” sono apparsi nelle strade di Udine per ricordare il sacrificio del battaglione, quasi completamente decimato, che il 28 ottobre 1917 difese la città dall’invasione dell’esercito austro-ungarico nei pressi di Porta Manin. L’azione è stata rivendicata dai militanti di CasaPound Italia Friuli e del circolo culturale “Utinum et Patria”. «Sono anni – spiega il coordinatore regionale di Casa Pound Italia Friuli, Nicola Di Bortolo – che queste due associazioni, nel silenzio di una città, commemorano il gesto di questo manipolo d’eroi, dimenticati dalla storia e dalle varie amministrazioni comunali». «Essendo caduta nel vuoto la richiesta di permesso presentata al Comune per affiggere a nostre spese una targa commemorativa, quest’anno – aggiunge il responsabile provinciale di Cpi Udine Domenico Sguazzino – Casa Pound Italia Friuli e “Utinum et Patria” hanno voluto agire, come nel loro stile, recuperando un muro in stato di abbandono sul quale è stata posizionata la targa stessa e un murales tricolore. All’azione – conclude Sguazzino – seguirà una conferenza pubblica per ricordare quello che oggi sarebbe chiamato corpo speciale dell’esercito, quegli arditi che durante la Grande guerra difesero strenuamente l’italianità del confine orientale».
Tale iniziativa è stata però duramente condannata in una nota firmata da Matteo Pizzolante, per la Federazione intercategoriale di Udine dell’Unione sindacale italiana, che dice: «Sabato 30 ottobre, in sala Aiace si terrà una conferenza dal titolo “Arditi eroi dimenticati”. Nulla da ridire sulle manifestazioni storiche miranti a diffondere “cultura”, anche se non possiamo fare a meno di notare una certa vena guerrafondaia e militarista che ci trova e troverà sempre ed ostinatamente contrari. La gravità di tale incontro sta nella natura degli organizzatori dell’evento. Infatti sono Casa Pound Italia e “Utinum et Patria” a organizzarlo. Ricordiamo a tutti che il circolo “Utinum et Patria” ha già chiamato a Udine il noto negazionista Irwing (un antisemita che nega gli stermini nazisti, già condannato per negazionismo) e non si è smentito quando ha chiamato l’ex terrorista neofascista Tuti a parlare di tossicodipendenza e volontariato (la tragedia si tinge di ridicolo…). “Utinum et Patria” è un circolo neofascista e neonazista, frequentato da membri del Fronte Veneto Skin Head e da altri simili individui sulle cui eroiche gesta non ci tratterremo. Casa Pound Italia è anch’essa un’organizzazione di chiara ispirazione neo nazi-fascista, già autrice di proposte xenofobe e smaccatamente inneggianti al ventennio e allo squadrismo. Riteniamo inaccettabile che in una città come Udine, medaglia d’oro alla Resistenza, venga concesso uno spazio pubblico ai neo-fascisti, denunciamo come una vergogna che ai neo-nazisti venga dato il diritto di parola».
«Ci auguriamo – conclude Pizzolante – che il permesso di utilizzare uno spazio pubblico per la propaganda del neofascismo venga ritirato, altrimenti il Comune di Udine dovrà rendere conto di quello che non possiamo non definire un atto di collaborazionismo, dimostrando una volta di più che la democrazia e il fascismo non sono in contrasto ma sono semplicemente i due lati dello stesso sistema sociale fondato su violenza, oppressione e sfruttamento! Per quanto ci riguarda, non esiteremo a reagire con determinazione, coraggio e sdegno contro i tentativi di sdoganare il ciarpame fascista».
Mwssaggero Veneto SABATO, 30 OTTOBRE 2010 Pagina 3 – Udine
Utinum et patria e CasaPound replicano al sindacalista: non siamo xenofobi difendiamo solo la libertà di parola
Arditi, convegno tra le polemiche
Oggi pomeriggio, in sala Aiace, il confronto con gli storici
«Non promuoviamo iniziative xenofobe, ma tese a migliorare la vita dei cittadini. Non siamo un’organizzazione neo-fascista, bensì movimenti politici abituati al confronto con chiunque abbia qualcosa da dire da qualunque parte politica provenga». Non si è fatta attendere la replica da parte dei responsabili di CasaPound e Utinum et Patria, Maximilian Crismani e Alessandro Battistig, al rappresentante della Federazione intercategoriale di Udine dell’Unione sindacale italiana, Matteo Pizzolante, che ha criticato duramente la targa commemorativa degli arditi posta l’altra notte dai militanti delle due associazioni vicine alla Destra.
Crismani e Battistig, infatti, invitano Pizzolante al convegno che si terrà questo pomeriggio, alle 16, in sala Aiace, dal titolo “Arditi eroi dimenticati”, e che vedrà la partecipazione fra i relatori del ricercatore Nicola Persegatti, del referente del Museo della prima guerra mondiale di Ragogna, Marco Pascoli, e del presidente degli arditi, sezione di Trieste, Massimiliano Ursini.
Al convegno e alla targa posata in via Pracchiuso plaude il segretario regionale de “La Destra”, Ernesto Pezzetta: «L’apposizione di una targa in borgo Pracchiuso è un gesto nobile nel ricordo del sacrificio degli arditi, inserito nel contesto dei 150 anni dell’Unità d’Italia, di eroi che la storiografia preferisce far cadere nell’oblio. La scomposta reazione di un carneade sindacalista non merita alcun commento. Tra l’altro i protagonisti dell’azione notturna sono veri lavoratori e non presumibili soggetti in distacco sindacale».
Anche Gianfranco Leonarduzzi del Pdl definisce «scandaloso e antidemocratico impedire il convegno sugli arditi. Nessun libertario potrebbe pensare a un simile affronto. Evidentemente il concetto di libertario per l’Unione sindacale italiana dev’essere del tutto arbitrario».