Non stupisce questa posizione di Confindustria (del resto a chi giovano elettrodotto e nucleare?) e solo con una stolida ingenuità si poteva pensare il contrario.
Noi siamo per un diverso modello di sviluppo: Né elettrodotto, Né nucleare: Non servono!
Messaggero Veneto DOMENICA, 9 MAGGIO 2010
Non si placano le polemiche sull’elettrodotto ad alta tensione Redipuglia-Udine Ovest. Questa volta a ribadire la necessità dell’impianto e la sua realizzazione aerea è il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, il quale interviene in risposta a interpretazioni di parte su dichiarazioni rese nel corso di un recente dibattito televisivo che sono state diffuse alla stampa da Aldevis Tibaldi, del Comitato per la vita del Friuli rurale.
«Non mi dispiace affatto contraddire Tibaldi – afferma Luci – ma il supposto “compiacimento per la non contrarietà di Confindustria alle tesi del Comitato”, come è stato riportato, è strumentale. E non ho espresso mai “prudenza” nei confronti dell’elettrodotto».
«La nostra Regione – aggiunge Luci – possiede una rete ad alta tensione vecchie e insufficiente. Viene ora utilizzata al limite della capacità e della sicurezza con rischi oggettivi per la continuità delle forniture. La realizzazione dell’elettrodotto, potenziando la magliatura della rete, costituisce garanzia di approvvigionamento delle famiglie e delle imprese (in particolare delle Province di Udine e Pordenone), riduce i rischi di disservizi, assicura stabilità e migliora la qualità del servizio elettrico. Quindi è una necessità».
Secondo il presidente di Confindustria Udine, la soluzione interrata risulta presentare un impatto ambientale superiore, pone maggiori interferenze nella gestione di esercizio, è meno affidabile e meno sicura, viene ad asservire aree superiori in termini di superficie di 40 volte rispetto all’opzione aerea. «Oltre a costare molto di più – precisa Luci –, soluzione tedesca o meno. E le famiglie e le imprese si aspettano che l’energia elettrica sia disponibile e che costi meno. Per questo l’“aereo” rappresenta la soluzione più coerente».
Luci chiarisce poi la sua posizione sul nucleare. «Premesso che stiamo pagando con un’energia più cara il peso delle non scelte del passato, va rilevato come le tecnologie per la produzione di energia nucleare sono molto più avanzate di 30 anni fa. Su questi temi bisogna stare attenti, ma le scelte vanno compiute e le tecnologie lo consentono. Quindi il nucleare è un’opzione cui il nostro Paese in un quadro di integrazione delle fonti di energia non può rinunciare. Sosteniamo la giunta regionale nel perseguire l’obiettivo della partecipazione all’ampliamento della centrale di Krsko. Se non sarà percorribile, andranno valutate soluzioni locali di cui non si deve temere a priori».