Discussioni post-corteo su indymedia
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Distruggere i lager della democrazia
[aggiornamenti: Report sul corteo di Modena contro i Cie da noinonsiamocomplici | Un giorno intorno a Modena da Macerie | Anarchici in corteo contro i Cie tensione e vetrine imbrattate da La Repubblica | Contro CIE e Misericordia, blitz in chiesa a Collegno | Dall’interno dei lager, sostegno al corteo di Modena contro i Cie]
☆ Venerdì 11 Giugno ore 20.30, assemblea pubblica a Genova e presentazione del corteo con alcuni promotori, presso il Circolo Autorità Portuale (CAP) di Genova, via Albertazzi – Di Negro, di fronte alla caserma dei vigili del fuoco.
☆ Sabato 19 Giugno ore 15.30, corteo nazionale a Modena contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, concentramento al parcheggio sul retro della Stazione Ferroviaria di Modena. Per prenotare un posto sull’eventuale pullman che da Genova porterà a Modena scrivere a coord_anarchico [AT] libero [DOT] it
«Stasera a Ponte Galeria due ragazzi algerini hanno tentato di impiccarsi perché domani verranno deportati.» Roma, Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria, 7 giugno 2010.
Ceuta e Melilla, Lampedusa, c.so Brunelleschi, Ponte Galeria, Vincennes, Gradisca d’Isonzo, Rosarno, via Corelli [1, 2], Triboniano [1, 2]. Nomi che richiamano tragedie. O nomi che richiamano rivolte, evasioni. Momenti drammatici, ma anche momenti di lotta, di dignità, di libertà. Momenti eclatanti, momenti in cui la banalità e la normalità dell’orrore fanno scandalo, rompono il velo del silenzio quotidiano.
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Dal Sito della Gazzetta di Modena
Corteo contro il Cie, tensione
sei ore di assedio. Una denuncia
LEGGI Uno studene organizzatore denunciato dalla polizia
MODENA. Due pullman perquisiti, muri imbrattati, e traffico paralizzato. Ma anche caschi, bastoni e fumogeni. E poi telecamere divelte, insulti e vetrine assaltate. E’ questo il primo bilancio della protesta anarchica che ha sfilato ieri lungo le strade del centro storico di Modena.
Oltre 400 persone hanno preso parte al corteo che per più di sei ore ha sfilato fin sotto la Ghirlandina per chiedere la chiusura dei Cie, i centri di identificazione ed espilsione degli immigrati. Come previsto la protesta ha registrato diversi momenti di tensione ed è stata scortata lungo tutto il percorso da un cordone di agenti della polizia e dei carabinieri.
Il corteo, composto da gruppi dei centri sociali, gruppi antagonisti e anarchici provenienti da Bologna, Milano, Genova e Torino, è partito nel tardo poreggio da via Fanti, dietro la stazione ferroviaria, e alle 17 ha raggiunto via Attiraglio. Qui è stat fatta una breve sosta per permettere a una partecipante di rivolgersi ai residenti stranieri affacciati alle finestre di un condominio. La ragazza li ha incitati ripetutamente, attraverso gli autoparlanti, a ribellarsi contro una «politica della casa scellerata che la giunta modenese e la politica italiana gli riserva da anni». Il discorso, durato qualche minuto, è stato anche tradotto in arabo per una migliore comprensione. Lasciata via Attiraglio, la protesta ha superato il cavalcavia Mazzoni e si è diretta verso piazzale Natale Bruni dove sono iniziati i disordini.
Un dimostrante si è arrampicato sopra un cartelli stradale e con una scopa imbrattata di vernice ha oscurato l’obbiettivo delle telecamere di sorveglianza. Per coprire quest’azione sono stati accesi dei fumogeni. A risentire maggiormente del disagio è stato il traffico che è rimasto paralizzato per più di mezz’ora.
Dalla rotonda il corteo si è diretto verso viale Caduti di Guerra. Lungo la via che costeggia i giardini Ducali i dimostranti hanno urlato cori e slogan contro la lega, ma soprattutto contro Daniele Giovanardi. Secondo gli anarchici il presidente della misericordia sarebbe colpevole di una mala gestione del Cie di Modena. “Giovanardi assassino”, “Basta con i lager”, “Libertà per i reclusi”, sono alcuni degli slogan che i dimostranti hanno scritto sui muri del viale con delle bonbolette spray.
Alle 19 la manifestazione è giunta alle porte del centro storico per attraversare via Emilia Centro. Sullo sfondo di saracinesche abbassate e negozianti impauriti, i dimostranti hanno divelto alcune telecamere di sorveglianza.
Come sempre succede in questo tipo di manifestazioni, gli anarchici non hanno saputo resistere alla tentazione di assaltare alcune vetrine, segno del capitalismo, con vernice e uova marcie. A farne le spese: Benetton, Unicredit, Maxmara, Foot locker, Woolrich e Wind.
Alle 22 il corteo è arrivato al Cie in via La Marmora.
MODENA, 19 GIUGNO: CORTEO CONTRO I CIE
Inserito da Anonimo il 18 Maggio, 2010 – 11:37
MODENA, 19 GIUGNO: CORTEO CONTRO I CIE
Corteo contro i Centri di Identificazione ed Espulsione
Modena 19 giugno 2010
All’interno di un percorso di lotta che parte da lontano e che si è andato intensificando negli ultimi mesi qui a Modena e a Bologna, in Italia e in generale in Europa, con scioperi della fame, rivolte, fughe dei reclusi, e presidi, presenze nelle città, azioni di sostegno dei solidali, promuoviamo un corteo a Modena per il 19 giugno 2010
Contro i Cie, perché sono i lager odierni in cui vengono rinchiusi gli immigrati senza le carte in regola per vivere nei paesi dei ricchi.
Contro le deportazioni, chiamate spudoratamente rimpatri.
Contro la funzione di questi centri, che è quella di tenere sotto minaccia della privazione della libertà individui da annientare e rendere quindi disponibili per lavori da schiavi.
Contro chi li gestisce, perché lucra sulla miseria, come la Croce Rossa e la Misericordia che si presentano dissimulati sotto un’aurea caritatevole o le Cooperative della Lega Coop che si spacciano come promotrici della mutualità e della solidarietà.
Contro tutte le aziende che si arricchiscono con appalti per fornire servizi all’interno come la Concerta spa e la Sodexo.
Contro tutti gli uomini in divisa che, nell’adempimento del loro “dovere” di carcerieri, nei Cie massacrano e stuprano.
Contro il Cie di Modena, gestito dalla Misericordia di Daniele Giovanardi che, attraverso i suoi metodi da piccolo dittatore fatti di propaganda da un lato e asservimenti, soprusi, divieti, restrizioni e isolamento praticati sui reclusi dall’altro, sperimenta un modello esemplare per altri Cie in Italia.
Contro Frontex, l’agenzia che gestisce e organizza le deportazioni per i paesi europei e controlla le frontiere.
Contro la propaganda razzista.
Contro il silenzio complice dei “bravi cittadini”.
Insieme a chi brucia i Centri di detenzione.
Insieme ai rivoltosi di Rosarno.
Insieme a chi non si arrende e lotta con i mezzi che ha a disposizione:
rivolte, scioperi e fughe.
Insieme a chi non gira la testa dall’altra parte.
Fuori i reclusi dai Cie
Fuori i Cie dal mondo
Coordinamento per il 19 giugno
Leggi il documento di indizione
http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/gallery/5927/19_giugno.pdf