Messaggero Veneto del 04/03/11
Cie, dopo il fumo vietati anche i telefoni cellulari
GRADISCA. Appalto Cie e Cara: tutto rinviato a mercoledì. Mentre resta alta la tensione nel Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca, dove dopo il divieto di fumare la Prefettura di Gorizia ha disposto anche il sequestro dei telefoni cellulari degli ospiti (in adeguamento al regolamento del Cie di Bologna, gli ospiti potranno usufruire solo dei telefoni fissi della struttura), slitta di un’altra settimana l’assegnazione della gestione (15 milioni di euro su base triennale) delle due strutture ricettive per immigrati di via Udine, inizialmente prevista entro febbraio. A confermarlo è stata la Prefettura (ente appaltante), che ha precisato come solo tra sei giorni si procederà all’apertura delle buste con le offerte economiche e alla compilazione della classifica.
Una scadenza solo ufficiosa, tuttavia, visto che per regolamento dovranno passare altri 30 giorni per l’assegnazione a titolo definitivo. Sei in corsa: la cooperativa Minerva di Savogna (primo gestore del centro per immigrati gradiscano), il consorzio cooperativistico trapanese Connecting people (in carica dal 2008 e riammesso in gara dopo l’iniziale esclusione), la Ghirlandina di Modena, l’Albatros 1973 di Caltanissetta (che gestisce il Cie di Pian del Lago), il Supremo ordine di Malta e la cordata guidata dalla francese Gepsa (che coinvolge anche l’Aquarinto di Agrigento e altre due imprese romane). Confermata, invece, l’esclusione (per carenza di documentazione) per l’altro soggetto regionale che aveva partecipato al bando: l’udinese Invita.
Nel Cie di Gradisca, intanto, resta alta la tensione dopo la terza notte consecutiva trascorsa dai 101 ospiti in sistemazione d’emergenza, una settantina dei quali costretti a dormire con i materassi sul pavimento dei locali mensa e centralino. Impossibili, al momento, partenze o nuovi arrivi, il piano per ripristinare una situazione di almeno parziale normalità prevede il recupero di alcune delle 27 stanze (sulle 28 totali) recentemente andate a fuoco nel corso dei diversi incendi appiccati nelle ultime settimane dagli immigrati. Una soluzione ancora ufficiosa, anche se un primo preventivo parlerebbe di circa 10 mila euro come spesa necessaria per ripristinare l’agibilità di una singola stanza. Confermata per l’11 marzo, intanto, la visita al Cie di via Udine del Comitato parlamentare per il controllo sugli accordi di Shengen. Sul fronte politico, infine, il consigliere regionale Franco Codega (Pd) punta il dito anche sulla gestione della struttura gradiscana: «Si grida allo scandalo per l’ingestibilità del Cie di Gradisca. Bisognerebbe verificare se le reazioni violente degli ospiti, in una struttura che li tiene prigionieri per mesi, è dovuta solo a un tasso di particolare delinquenza di chi vi sta dentro o non anche a errori di gestione dello stesso centro».
Marco Ceci
Dal Piccolo del 04/03/11
Commissione Schengen venerdì 11 in visita al Cie
GRADISCA La Commissione parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen e di vigilanza in materia d’immigrazione visiterà venerdì 11 marzo il Cie dopo i gravi fatti degli ultimi giorni. Ne seguirà un maxi-vertice fra l’organismo presieduto dall’on. Margherita Boniver con i parlamentari regionali e gli amministratori locali, convocato a Palazzo Torriani. Appena il giorno dopo, davanti alla struttura isontina, sarà invece tempo di nuove manifestazioni anti-Cie da parte del Coordinamento Libertario degli anarchici friulani. Torna dunque a farsi rovente il dibattito attorno alla struttura di via Udine. Verrà intanto resa nota probabilmente mercoledì prossimo, all’apertura delle buste contenenti l’offerta economica delle concorrenti, la graduatoria provvisoria dell’appalto per la gestione del Cie. A renderlo noto è la Prefettura, che ipotizza da quel momento un tempo massimo di 30 giorni prima di arrivare all’affidamento definitivo della gestione, che mette in ballo 15 milioni di euro sino al 2014. In lizza vi sono 6 imprese.
Un volantinaggio per protestare e denunciare la grave situazione in cui versa il Cie di Gradisca è stato effettuato ieri mattina davanti alla Prefettura da parte di aderenti al sindacato Ugl Polizia di Stato. Secondo il segretario provinciale del sindacato Mario De Marco i poliziotti in servizio al Cie «sono stati abbandonati da Roma e il ministero degli Interni non provvede a mandare rinforzi adeguati. Ecco perchè – si legge in una nota. l’Ugl chiede: un interessamento concreto e forte da parte delle istituzioni; una celere ristrutturazione del Cie; che la sicurezza sul territorio non venga meno a causa dei continui disordini e che non vengano impiegate le volanti o il personale di altri posti di polizia sul territorio per sopperire alla mancanza di organico». Alla manifestazione ha partecipato anche il vice segretario nazionale Raffaele Padrone e il segretario regionale Ugl Maurizio Visentini. Una delegazione del sindacato è stata ricevuta dal prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu il quale ha riferito che da parte sua è stato fatto tutto il possibile, che sono stati richiesti rinforzi e che sono iniziati i lavori di recupero di alcune stanze. Verranno inoltre eseguiti restauri e miglioramenti alla struttura soprattutto per quanto riguarda l’impianto di sicurezza e di allarme della struttura. Nelle more è stato richiesto anche che non arrivino altri ospiti nell’attesa che la struttura ritorni alla normalità e che la stessa non sia chiusa bensì cambino le regole d’ingaggio del personale.