Dal messaggero Veneto del 21/11/10
Cie: una quindicina sui tetti, sventato un tentativo di fuga
GRADISCA. Una quindicina di immigrati sui tetti, ma per nessuno di loro l’ennesimo tentativo di fuga dal Cie è andato a buon fine. È il bilancio (senza feriti) dell’ultima notta agitata – tra venerdì e ieri – nella struttura gradiscana, dove la tensione è ancora cominciata a salire in coincidenza con l’escalation nei centri di Bari (14 arresti) e Torino. Secondo fonti vicine all’ente gestore del Centro di identificazione ed espulsione di via Udine, lo stato di agitazione sarebbe scattato poco dopo le 21, quando gli ospiti di quattro stanze, eludendo le schermature d’acciaio posizionate sui corridoi, sono riusciti a guadagnare il tetto e dirigersi nella sezione più vicina alla recinzione perimetrale. Immediato l’intervento di contenimento da parte delle forze dell’ordine impegnate nel servizio di vigilanza che, bloccando le uscite, sono riuscite a far desistere gli immigrati dal tentativo di fuggire. Non si sono registrati scontri o feriti. Situazione rientrata nella normalità già prima della mezzanotte, anche se la protesta di un gruppo di clandestini si è protratta fino a ieri mattina quando, all’ora della colazione, gli operatori dell’ente gestore dei servizi interni del Cie isontino hanno trovato un ospite con la bocca cucita. Protagonista dell’atto di protesta un tunisino già noto al personale della struttura per altri atti di autolesionismo: nelle settimane scorse, infatti, si era procurato una profonda ferita al braccio usando una scheggia di vetro rimossa da una finestra danneggiata. Ieri, invece, si è cucito la bocca usando ago e filo. Un gesto che ha trovato corrispondenza anche nel Cie di Torino, dove a imitarlo sono stati quattro suoi connazionali. Non l’unica serata di tensione, tuttavia, nel Cie di via Udine: martedì, infatti, tre operatori dell’ente gestore erano stati aggrediti da alcuni immigrati, riportando fortunatamente solo lievi contusioni. (ma.ce.)