CIE DI GRADISCA: rass.stampa +VIDEO sulla visita della comm.parlamentare

Fuori dal CIE era presente anche un piccolo gruppo di antirazzisti con lo striscione “Chiudiamo i lager di stato. Nè a gradisca nè altrove”.

Quando la delegazione è arrivata è stato scandito il coro “Libertà” e “Liberi tutti” ed è stato ribadito che tutti i CIE vanno chiusi. E’ stato importante essere presenti anche a questa scandenza per testimoniare e ribadire la lotta contro questo lager che dura dal 2004, portata avanti dai movimenti antirazzisti, e che è costata botte e denunce. Vedremo se alle dichiarazioni di Manconi seguiranno fatti concreti, in questi anni di dichiarazioni di intenti ne abbiamo sentite tantissime ma mai sono seguiti fatti concreti. Di sicuro continueranno le iniziative di denuncia e di lotta.

 

SERVIZIO DELLA RAI REGIONALE (DAL MINUTO 8.22)

 

ARTICOLO SU SENZAFRONTIERE

 

COMUNICATO E RIFLESSIONI DELLA TENDA PER LA PACE E I DIRITTI

 

Dal Piccolo

MERCOLEDÌ, 11 SETTEMBRE 2013

«Cie di Gradisca tra i peggiori d’Italia»

Il presidente della Commissione diritti umani del Senato Manconi in visita all’ex Polonio. Pressing sul governo per la chiusura

Russo solidarizza con le forze dell’ordine Pellegrino critica l’assenza della Regione

 

Piena condivisione del messaggio lanciato da Luigi Manconi e del suo forte richiamo alla revisione delle norme sull’immigrazione. Ad esprimerlo è il senatore Pd Francesco Russo. «Compito del Parlamento è vigilare affinché siano garantite le migliori condizioni possibili all’interno di queste strutture, che assomigliano a delle prigioni pur senza esserlo e che funzionano male a causa di una legge, la Bossi-Fini, non all’altezza di Paese civile. La nostra visita è stata, comunque, anche un modo per dimostrare vicinanza alle forze dell’ordine cui tocca un compito ingrato di vigilanza e, al tempo stesso, per rassicurare gli abitanti di Gradisca che la politica non si dimentica del territorio». Dalla deputata Sel, infine, una stoccata agli esponenti della giunta Serracchiani e della sua maggioranza. «Alla visita hanno partecipato autorità militari e amministratori locali. Non ho visto invece i protagonisti della politica regionale».

di Luigi Murciano GRADISCA D’ISONZO «Il Cie di Gradisca, in queste condizioni, va chiuso. Se sinora il problema non è stato affrontato e governato è anche per una gravissima sottovalutazione da parte delle autorità statuali». Non ha badato troppo ai giri di parole il parlamentare Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani del Senato. Manconi e alcuni membri della commissione ieri hanno visitato la struttura di Gradisca accompagnati dal prefetto e dal questore di Gorizia, dai parlamentari Serena Pellegrino e Francesco Russo, dall’assessore provinciale Ilaria Cecot, e infine da delegati di varie associazioni e movimenti, tra cui Tenda per la pace, Asg e A buon diritto. «Oggi al Cie di Gradisca ci sono 44 persone che vivono in gabbia peggio dei carcerati. È illegale, qualcosa di indegno per un Paese civile. Non dimentichiamoci che una persona è tuttora in coma per avere cercato di sfuggire ad una situazione inumana. Un fatto che deve interrogarci e che da solo dovrebbe aprire una crisi istituzionale su questi temi» ha affermato Manconi, sostenendo che «i Cie sono in generale strumenti gravemente deficitari per la tutela dei diritti umani, inefficaci rispetto il raggiungimento dei loro obiettivi, e inutilmente dispendiosi. E quello di Gradisca – ha dichiarato Manconi, che ha successivamente incontrato la giunta comunale della cittadina isontina – è in condizioni più critiche di altri che ho visitato». Secondo il senatore Pd la Commissione «deve discutere l’intero sistema dei Cie, che va riformato. Intendo sostenere una mozione per far chiudere il Cie di Gradisca. Sostengo e condivido la richiesta elaborata dal governatore della Regione Serracchiani e dal sindaco Tommasini». Manconi ha invece esortato a fare «un distinguo tra Cie e Cara» nel dibattito attorno all’ex caserma Polonio. «La prossimità è un grave limite ed un errore, ma la struttura per richiedenti asilo presenta problematiche che, seppure impattino sulla cittadina di Gradisca, sono risolvibili. Apprezzo l’atteggiamento del sindaco e dei suoi concittadini che mai hanno dato vita a sterili invettive dimostrando grande civiltà e senso di responsabilità». Il tutto mentre a pochi chilometri di distanza il ministro della Difesa, Mario Mauro (Pdl) sul tema tagliava corto: «Non sono qui per parlare del Cie». Soddisfatto il commento sulla visita ispettiva di ieri da parte do Serena Pellegrino: «Manconi ha rilevato esattamente quanto avevo denunciato un mese fa: tutela dei diritti civili e principi umanitari non stanno di casa al Cie di Gradisca. La struttura così com’è va chiusa, a tutela delle persone trattenute e di tutti coloro che per ragioni di lavoro varcano i cancelli dei centri. L’intero sistema va ripensato».

 

 Il Messaggero Veneto dell’11/09/13

«Se non mutano le condizioni il Cie va chiuso»

GRADISCA Tre ore di ispezione, accompagnati dai vertici di Prefettura e Questura. E una sentenza non scritta, pronunciata davanti al sindaco di Gradisca, Franco Tommasini: «Questo Cie, se permangono queste condizioni, va chiuso». Un parere personale, quello espresso dal presidente della commissione straordinaria per i diritti umani del Senato, Luigi Manconi (Pd), che probabilmente sarà appena accennato nella relazione conclusiva che raccoglierà le risultanze delle visite che i membri del consesso stanno effettuando nei centri che accolgono gli immigrati irregolari sparsi per lo Stivale. Con Manconi c’erano la parlamentare del Sel, Serena Pellegrino, il prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marrosu, il questore Pier Riccardo Piovesana, l’assessore comunale gradiscano Linda Tomasinsig, l’assessore provinciale Ilaria Cecot, e i referenti delle associazioni pacifiste che da tempo si battono contro la chiusura del centro di via Udine. All’esterno della struttura, un drappello di manifestanti ha ribadito la richiesta di porre fine alla detenzione dei clandestini, che a loro volta hanno alzato la voce per chiedere la revisione delle leggi sull’immigrazione e la concessione di alcune deroghe sull’utilizzo degli spazi comuni del centro. Secondo Manconi «il problema del Cie può essere affrontato e governato, anche se non è stato fatto finora in alcun modo, complice una gravissima sottovalutazione da parte delle autorità statuali. È necessario distinguere poi il ragionamento tra Cie e Cara – ha detto il parlamentare democratico –. La prossimità tra i due centri a Gradisca è elemento critico ed errore, con una promiscuità che costituisce un grave limite». Per la deputata di Sel Pellegrino, «le conclusioni di Manconi sono quelle che auspicavo fossero: questa struttura così com’è va chiusa, a tutela delle persone trattenute e di tutti coloro che per ragioni di lavoro varcano i cancelli dei centri. E l’intero sistema dei centri va ripensato». Risoluto anche il sindaco della città isontina: «Dopo anni di silenzi da parte dell’amministrazione regionale, la presidente Serracchiani si è finalmente interessata al problema».(chr.s.)

 

Dalla Tenda per la Pace:

Alla conferenza stampa in seguito alla visita al CIE di Gradisca il Senatore Manconi ha ripetuto che il CIE di Gradisca, nelle condizioni in cui si trova attualmente, va chiuso. Ha inoltre ricordato che quella dell’uomo che si trova in coma ormai da un mese è una questione istituzionale, perchè la struttura in cui l’incidente è avvenuto è una struttura dello stato.
“Le persone vivono nelle gabbie 24 ore su 24, qui i diritti umani sono costantemente violati”.

 

dal Piccolo On line del 10/09/13

Il ministro Mauro a Redipuglia mentre al Cie di Gradisca c’è il caos (nota di INFOACTION è un bufala del piccolo dentro il CIE attualmente non è in corso nessuna rivolta)

Il titolare del dicastero della Difesa in visita al Sacrario: “Non sono qui per parlare degli immigrati” . Pochi chilometri più in là protesta esterna e rivolta interna

“Non sono qui per parlare del Cie di Gradisca d’Isonzo”. Così il ministro della Difesa, Mario Mauro appena giunto al Sacrario di Redipuglia, prima tappa di una serie di visite programmate in Friuli Venezia Giulia.

A pochi chilometri dal Sacrario si sta tenendo una manifestazione di protesta davanti al Centro identificazione espulsione di Gradisca in occasione della visita di Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani del Senato. Anche all’interno del Centro sale la tensione e i clandestini minacciano l’ennesima rivolta.

Sulla Siria il ministro Mauro ha ribadito che l’Italia auspica una soluzione politica della crisi e che le 33 missioni internazionali a cui stanno partecipanto le nostre Forze armate dimostrano l’impegno del nostro governo per la pace.

Ancora, Mauro ha confermato nuovi stanziamenti per la sistemazione del Sacrario di Redipuglia e del Colle di Sant’Elia. Il precedente governo aveva stanziato 500mila euro.

 

 

http://bora.la/2013/09/10/situazione-al-cie-illegale-lo-afferma-il-sen-luigi-mancone/

Situazione al CIE illegale: lo afferma il sen.Luigi Mancone

di Martina Luciani

“ Oggi al Cie di Gradisca d’Isonzo ci sono 44 persone che

vivono peggio dei carcerati. E’ illegale.”

L’ha dichiarato il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani (nella foto), al termina della sua visita al centro di Gradisca, questa mattina, 10 settembre.

“I Cie sono in generale strumenti gravemente deficitari per la tutela dei diritti umani, inefficaci rispetto il raggiungimento degli obiettivi che dovrebbero esser loro propri, inutilmente dispendiosi.”

” Quello di Gradisca – ha dichiarato ancora Manconi – è in condizioni più critiche degli altri che ho visitati. Le rivolte che ci sono state hanno causato danni e la struttura denuncia gravi difficoltà di funzionamento.

La Commissione che presiedo deve discutere l’intero sistema dei Cie, che va riformato. Ma intendo sostenere una mozione per far chiudere il CIE di Gradisca.

Attualmente questa struttura non è in grado di funzionare. E nel momento in cui sono violati i diritti dei trattenuti, non sono tutelati neanche i diritti di tutte le altre persone coinvolte.”

Manconi è stato accompagnato nella sua visita dal prefetto e dal questore di Gorizia, con i rispettivi vicari, dal comandante dei Carabinieri e dal comandante della Guardia di Finanza, dall’on Serena Pellegrino, che tra i primi aveva riferito proprio a Manconi delle inaccettabili condizioni di vita dei trattenuti, dal sen. Francesco Russo, dall’assessore provinciale Ilaria Cecot, da delegati di varie associazioni e movimenti., tra cui la Tenda per la pace e i diritti, l’Asgi, e A buon diritto.