Messaggero Veneto del 09/03/11
Il Cie al massimo della capienza, no a nuovi arrivi
GRADISCA. Impensabili nuovi arrivi al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) finchè non sarà ripristinata l’agibilità della struttura (al momento risultano agibili soltanto 2 camere sulle 28 totali, per una capienza massima di una trentina di persone a fronte di 101 immigrati presenti). L’ha fatto sapere ieri la prefettura di Gorizia, ribadendo come l’emergenza sbarchi, che ha portato al tutto esaurito praticamente tutti i Cie italiani, non abbia reso possibile nemmeno l’auspicato svuotamento del centro isontino. Prefettura di Gorizia che, avendo già in carico sul proprio territorio un Cie e un Cara, non è per il momento stata invitata dal Viminale a individuare ulteriori siti idonei per fronteggiare i nuovi flussi migratori.
Nonostante l’imminente apertura del villaggio catanese di Mineo, dove secondo il piano d’emergenza disposto dal Viminale saranno trasferiti gli oltre 2 mila richiedenti asilo attualmente ospitati nei Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) italiani per rendere tali strutture pronte a recepire nuovi immigrati, al momento nessun trasferimento previsto da quello gradiscano, come ha confermato la direttrice della struttura, Giorgia Savoja. «Il centro ospita attualmente 128 persone, a fronte di una capienza di 138 posti: potremmo accogliere solo una decina di persone. Su eventuali nuovi arrivi o sul presunto trasferimento dei nostri ospiti nel villaggio catanese di Mineo non abbiamo alcuna disposizione ufficiale».
Nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo isontino sono al momento presenti anche una ventina di donne e 15 minori. Oggi, intanto, sono previste in prefettura a Gorizia l’apertura delle buste contenenti le offerte economiche e la stesura di una prima (ufficiosa) graduatoria relativa all’assegnazione dell’appalto triennale, per un importo di 15 milioni di euro, di Cie e Cara. Tra i sei soggetti rimasti in gara, dopo l’esclusione della friulana Invita Spa, l’attuale gestore (il consorzio cooperativistico trapanese “Connecting people”) e la cooperativa goriziana Minerva. Per l’assegnazione definitiva bisognerà attendere ulteriori 30 giorni, nel corso dei quali i soggetti in gara potranno presentare le loro obiezioni. Tempistica confermata, del resto, anche da una recente disposizione prefettizia, che ha disposto una proroga fino al 31 marzo del contratto di gestione da parte di Connecting People. Venerdì, invece, è in programma la visita alle due strutture isontine del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione ed il funzionamento della Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen e di vigilanza sull’attività dell’unità nazionale Europol, la commissione bicamerale presieduta dall’onorevole Margherita Boniver.
Il tutto mentre il Cie di Gradisca d’Isonzo continua a operare in regime di piena emergenza. Una situazione che lunedì aveva scatenato l’ennesima protesta da parte degli immigrati, sei dei quali (un settimo è stato arrestato per il danneggiamento di una telecamera) sono rimasti per diverse ore sul tetto della struttura, per poi desistere al sopraggiungere del buio e del freddo. Giornata di calma apparente, invece, quella di ieri, durante la quale non si sono registrati disordini.
Marco Ceci
Centro di accoglienza, un sit-in dell Ugl polizia
Sit-in davanti alla Prefettura di Gorizia organizzato dall’Ugl polizia per protestare contro il mancato intervento da parte del governo e del ministero dell’Interno sulla questione Cie di Gradisca e del Dipartimento della pubblica sicurezza per quanto riguarda le risorse straordinarie per le forze di polizia. «Una manifestazione riuscita», ha commentato il vicesegretario nazionale Raffaele Padrone, il quale, accompagnato dal segretario provinciale di Gorizia Mario De Marco, da quello regionale Maurizio Visentini e da Vittorio Medizza, della segreteria di Pordenone, ha incontrato il prefetto Maria Augusta Marrosu e il questore Pier Riccardo Piovesana.
«L’incontro è stato proficuo – riferisce Padrone –. Abbiamo discusso con entrambi in modo razionale e costruttivo, sono stati affrontati i problemi esistenti nell struttura e l’impiego del personale, ma non soltanto. Il prefetto ha condiviso con noi l’opinione che in questo momento ci sia la necessità di prestare maggiori attenzioni ai controlli sugli ospiti, vietando agli stessi la possibilità di fumare, che ha lo scopo di non far utilizzare accendini o quant’altro possa generare fiamma e anche l’uso dei telefoni cellulari muniti di telecamera».
«E’ giusto che si sappia – continua l’esponente dell’Ugl polizia – che sono già stati spesi soldi pubblici, ben 17 milioni di euro, per quel centro e altri ne devono essere spesi per la ristrutturazione. Ci auguriamo, poi, che anche la Regione, attraverso l’assessore alla Sicurezza, Federica Seganti, possa sollecitare il governo per un rapido intervento. Mi auguro inoltre che, vista l’inagibilità del Centro e i continui arrivi che nessuno riesce a fermare, questa estate in spiaggia non ci si trovi come vicini d’ombrellone profughi libici, algerini o turchi, ospitati nelle nostre strutture ricettive, come accadde qualche tempo fa ad Aviano creando non pochi problemi a uomini e donne delle forze dell’ordine».
Padrone è stato invitato a partecipare nei prossimi giorni a Gorizia a un tavolo tecnico della speciale commissione bicamerale chiamata a riferire al Parlamento sulle tematiche inerenti all’immigrazione e all’accoglienza.