Dal piccolo del 26/08/10
Disordini al Cie Aggrediti gli operatori
GRADISCA Ancora tensione alta al Cie. Dopo la recente evasione di massa – poi in parte rientrata con il fermo di gran parte dei fuggitivi – ogni pretesto è sufficiente a scatenare episodi di ribellione o di autolesionismo fra gli ospiti della struttura. Secondo indiscrezioni gli animi si sarebbero scaldati qualche giorno fa ad ora di cena, per colpa del cibo che secondo gli immigrati sarebbe di qualità infima. Sono volati insulti, sputi, bottigliette di plastica e anche qualche ceffone nei confronti dei dipendenti della Connecting People, l’ente siciliano che gestisce il Cie all’ex Polonio. Operatori ed infermieri continuano a lavorare in una situazione di grande rischio per la propria incolumità. Dal web emerge anche la notizia che nelle scorse settimane si sarebbe verificato un episodio di autolesionismo particolarmente grave da parte di un non meglio identificato immigrato di etnia maghrebina, procuratosi diverse ferite all’addome per protestare contro le condizioni di vita nella struttura. Per lo stesso motivo molti suoi compagni avrebbero dato vita a uno sciopero della fame. Nei Cie italiani l’allerta rimane dunque massima. L’altra notte 30 migranti sono fuggiti dal Centro di identificazione ed espulsione di Trapani. E’ solo l’ultima di una serie di evasioni da diversi centri in Italia. Pochi giorni fa le fughe da Milano, Brindisi e – come noto – Gradisca. Il sottosegretario agli Interni, Mantovano ha affermato che «la colpa è delle strutture» annunciando l’apertura di nuovi Cie. (l.m.)