Dal Messaggero Veneto del 17/09/10
Cara e Cie sono un peso troppo grande
GRADISCA. «Il Cie e il Cara di via Udine rappresentano l’unico centro per immigrati presente nel nord est e come tale rappresentano una problematica per un territorio ampio: non può essere solo Gradisca a sostenere un simile peso». Questa una delle motivazioni che hanno portato l’amministrazione gradiscana a convocare per stamattina (alle 10), a palazzo Torriani, una tavola rotonda tra enti, istituzioni e politica regionale. Una nuova richiesta di aiuto, quella spedita dalla città della Fortezza, motivata dalla «preoccupante escalation di tensione – hanno ribadito da palazzo Torriani – che ha trasformato agosto in un mese a dir poco torrido per quanto riguarda il Cie isontino. Disordini, rivolte, incendi e fughe stanno minando la percezione di sicurezza della comunità gradiscana e ampliando uno stato di disagio civico e sociale in maniera preoccupante, oltre che quotidiana». Confermata la presenza a Gradisca dell’assessore regionale alla sicurezza, Federica Seganti, degli onorevoli Angelo Compagnon (Udc), Isidoro Gottardo (Pdl) e Ivano Strizzolo (Pd), del senatore Carlo Pegorer (Pd), del prefetto e del questore di Gorizia, del presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, dell’assessore provinciale alle politiche socio-assistenziali Rita Licia Morsolin e dei sindaci dei Comuni isontini, tra cui anche i primi cittadini del capoluogo goriziano, Ettore Romoli, e Monfalcone, Gianfranco Pizzolitto, nel corso del summit il sindaco Franco Tommasini aggiornerà i presenti anche sulle ricadute, non solo d’immagine, che la presenza di Cie e Cara provocano sulla cittadina isontina. «Il Comune di Gradisca – hanno aggiunto da palazzo Torriani – intende ribadire con forza non solo la necessità ma anche l’urgenza dei previsti lavori di messa in sicurezza della struttura di via Udine. Non è pensabile che in una cittadina di nemmeno 7 mila anime ci siano fughe e disordini con una simile frequenza. Il tema della sicurezza della struttura non compete certo a noi ma come amministratori abbiamo il dovere di garantire una tranquillità quotidianità ai nostri concittadini, cosa onestamente difficile alla luce di quanto sistematicamente accade al Cie. Gradisca ha bisogno d’aiuto perché la situazione è ormai insostenibile». Non solo Cie, tuttavia, tra le problematiche per Gradisca, con gli amministratori comunali che ricordano come anche la struttura vicina, il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) rappresenti una problematica quotidiana. «La diversità delle due strutture spesso porta a distorcere la realtà ed è nostra intenzione specificare come l’esistenza dei due centri comporti problematiche differenti. Quanto il Comune sta facendo per agevolare e promuovere l’integrazione con i richiedenti asilo, con iniziative e collaborazioni uniche in Italia, è la manifestazione di come l’accoglienza sia sempre stata una prerogativa di Gradisca e dei gradiscani ma ci sono anche dei costi per operare in questo senso. Costi che, purtroppo, ricadono soprattutto sulla comunità gradiscana e non riteniamo che questo sia un fondamento corretto per una reale e concreta politica di integrazione sul territorio». (ma.ce.)
Strizzolo: situazione insostenibile, il Governo deve intervenire subito
GRADISCA. «Una situazione non più sostenibile: deve essere affrontata con urgenza dal Governo». Alla vigilia della conferenza gradiscana su Cie e Cara in programma oggi a palazzo Torriani è stato il deputato Ivano Strizzolo (Pd) a riportare all’attenzione della politica nazionale le problematiche legate al Cie (centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca. L’onorevole ha reso noto ieri che il ministro dell’interno, Roberto Maroni, sarà invitato in audizione presso il Comitato parlamentare di Schengen, Europol e Immigrazione per relazionare sulle vicende che stanno interessando il Cie di Gradisca. Un’anticipazione data intervenendo ai lavori dell’Ufficio di presidenza del Comitato, riunitosi per programmare l’attività istituzionale dei prossimi mesi. Nel corso del suo intervento, Strizzolo ha anche ricordato all’Ufficio di presidenza che il sindaco di Gradisca, Franco Tommasini, nell’organizzare l’odierna conferenza ha inteso sottolineare come la situazione nel centro per immigrati isontino sta creando forte preoccupazione non solo nella comunità locale ma anche tra le forze dell’ordine e gli operatori della struttura. A sollecitare una presa di posizione da parte degli onorevoli eletti sul territorio del Friuli Venezia Giulia nei giorni scorsi è stata anche l’azione del Sap (Sindacato autonomo di Polizia), che ha inviato un dettagliato dossier sul Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca. Un documento incentrato sulle carenze strutturali del Cie e sulla necessità, oltre che di eseguire in tempi brevi lavori volti all’innalzamento degli standard di sicurezza, anche di una radicale rivalutazione della distribuzione del personale delle forze dell’ordine preposte a garantire la sorveglianza e il controllo della struttura di via Udine. (ma.ce.)