Oltre allo striscione contro il CIE esposto dalla Tenda della Pace a Staranzano, c’è stato anche un volantinaggio sabato pomeriggio e sera a Gradisca da parte di compagn* triestini e dell’isontino.
Dal Piccolo del 07/09/13
In 5mila ad ascoltare Roy Paci e la sua band
STARANZANO Successo annunciato giovedì sera per il grande Roy Paci e Aretuska, celebre band di livello internazionale, uno dei complessi più solari nel panorama musicale italiano, di orientamento ska/jazz (musica popolare giamaicana) e formato da musicisti con diverse esperienze musicali. L’immensa platea di oltre cinquemila spettatori di tutte le età, ma soprattutto giovanissimi, si è fatta trascinare dal ritmo travolgente della musica al quale è difficile resistere. E’ stata una notte indimenticabile per tanti, tiepida e sotto un cielo stellato, dove piazza Dante, presa d’assalto già qualche ora prima del concerto, è diventata come uno stadio dove una parete del municipio è diventata un megaschermo per la proiezione di immagini. Da una finestra è comparso anche uno striscione: “Cie di Gradisca, non te regghe più. Chiuso subito”. Il concerto, finito quasi a mezzanotte, è stato un coinvolgimento totale con il pubblico senza barriere con gli artisti. «Grazie di cuore – ha spesso ripetuto Roy Paci al termine di ogni canzone – siete meravigliosi. E’ proprio nei paesi come questi che si sente di più il calore delle comunità». La serata, inserita nella “Sagra de le raze” è stata organizzata un appassionato di musica della Compagnia del Carro, Thomas Peres soddisfatto per il risultato, che ha bissato il successo dello scorso anno con i Modena City Ramblers. «Da sempre – ha dichiarato – ho avuto come idea di far crescere la sagra anche dal punto di vista dei concerti. E’ il secondo anno che facciamo centro portando in piazza a Staranzano un altro grande artista». Tanti applausi, dunque, per uno scatenato e bravissimo Roy Paci (voce e tromba), si è imposto nei suoi concerti una missione. Ha suonato, scritto, arrangiato e collaborato con numerosi artisti. Tra gli italiani, Negrita, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Subsonica e 99 Posse. Tra quelli stranieri, Manu Chao. «Ho creato questa band bravissimi musicisti nel 1998 – ci ha dichiarato Paci – non tanto per fare solo le canzoni, ma esprimere quello che di bello che ha la nostra terra, la Sicilia, che l’hanno fatto diventare sinonimo della mafia. Contro queste persone che la credono solo così abbiamo scritto una canzone di successo “Malarazza” che li condanna senza appello. Con la musica – continua Roy Paci – nel nostro piccolo combattiamo la mafia e il malaffare che hanno esteso le radici dappertutto ai danni la povera gente». «Inoltre – afferma Paci – lancio un messaggio: ogni paese deve le proprie tradizioni popolari i dialetti dappertutto nonostante le varie contaminazioni». Ciro Vitiello
«Le Ass monitorino le condizioni al Cie»
GRADISCA Più trasparenza al Cie. La Regione starebbe compiendo dei passi formali per ottenere che personale Ass possa monitorare regolarmente le condizioni di vita degli immigrati trattenuti. Lo hanno rivelato i consiglieri regionali Giulio Lauri (Sel) e Silvana Cremaschi (Pd) che ieri hanno visitato la struttura a qualche giorno dalle recenti tensioni e proteste. Lauri e Cremaschi, che hanno incontrato gli ospiti, la direzione del centro e i funzionari di Prefettura e Questura, nel loro sopralluogo sono stati accompagnati dal medico Angelo Righetti, responsabile Psichiatria della Regione. «Il Cie è meno umano del carcere – hanno affermato -. Una gabbia in cui abbondano lamiere e plexiglass e non vi sono spazi di socializzazione: niente mensa, niente campo di calcio. Chiunque potrebbe impazzire se vivesse per un anno e mezzo dentro a una gabbia, figuriamoci se è un uomo libero e l’unico ‘reato’ che ha commesso è quello della clandestinità, o se pur avendone commessi (secondo la Questura sarebbero 41 sui 42 ospiti attualmente presenti ndr) ha comunque già scontato la sua pena». Secondo Lauri e Cremaschi «i Cie devono chiudere, e Gradisca per primo». Ma fino ad allora «lo Stato deve garantire alla Regione di fare il suo mestiere: garantire attraverso i suoi tecnici l’assistenza sanitaria e verificare le caratteristiche urbanistiche di abitabilità e di dignità degli spazi. Oltre a questo, anche i consiglieri regionali devono poter entrare regolarmente nei Cie come i parlamentari». Secondo Lauri «in questa fase di emergenza le forze di polizia sono ancora all’interno della struttura, e ciò non può che alimentare la tensione». Versioni discordanti sulle conseguenze ai recenti tentativi di fuga. A detta dell’esponente Sel «per le forze dell’ordine non ci sarebbero stati scontri fisici, ma i trattenuti sostengono di essere stati malmenati una volta ripresi e riportati al Cie». (l.m.)