Da Il Piccolo del 30/11/10
«Non ci sarà il ridimensionamento del Cie»
GRADISCA Nessun ridimensionamento del Cie. E tantomeno una chiusura. Non hanno regalato false illusioni ai gradiscani il prefetto Maria Augusta Marrosu e l’assessore regionale alla Sicurezza Federica Seganti, intervenute all’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione a beneficio della periferia cittadina, finanziato dal Viminale con 640mila euro. «Un segnale importante di vicinanza parte del Governo – ha affermato la Marrosu nel corso della cerimonia – che conosce e capisce il disagio dei gradiscani, dimostratisi peraltro maturi nel convivere con questa struttura. Ma purtroppo non ho buone notizie da dare loro: il Cie esiste ed esisterà ancora, contiamo allora sulla comprensione della popolazione». Sulla stessa linea anche l’assessore Seganti, che ha portato il saluto del governatore Renzo Tondo: «La sicurezza del territorio gradiscano è al centro della nostra attenzione – ha affermato – come dimostrano i recenti finanziamenti per il potenziamento dell’illuminazione anche in centro e per la nuova sede operativa della Polizia municipale». Secondo la Seganti «il Cie non è stato calato dall’alto sulla testa dei gradiscani. Non va dimenticato, infatti, che a suo tempo il Comune si era espresso favorevolmente sull’apertura del centro. Adesso si tratta di gestire in maniera seria la convivenza con questa struttura e di intervenire ove possibile. Ad ogni modo – ha concluso – la soppressione nel 2008 dell’ala di prima accoglienza (Cpa, ndr) ha già costituito un significativo miglioramento, trattandosi della struttura maggiormente impattante per il territorio». Alla cerimonia di accensione delle luci ha presenziato un fitto parterre di autorità: oltre alla Seganti e al prefetto Marrosu, fra gli altri i consiglieri regionali Brandolin e Brussa, la vicepresidente provinciale Demartin, il questore Piovesana. Al parroco don Maurizio Qualizza il compito di impartire la benedizione al nuovo impianto. Sono in tutto 314 i punti luce installati nelle borgate gradiscane, fra potenziamento dei lampioni esistenti e collocazioni ex novo. «Quello venuto dal ministero dell’Interno è un segnale importante di attenzione, anche se non basta a risolvere i problemi. Il Cie ha sconquassato la nostra cittadina, oscurando la sua vitalità culturale e ricreativa. Di certo– ha precisato il sindaco – quello odierno non è un risarcimento a Gradisca. Qualcuno ci ha accusati di avere mercanteggiato l’esistenza del Cie con il nuovo impianto di illuminazione, ma si tratta di sterili polemiche. Noi siamo contrari da sempre al Cie, per la sua filosofia e il suo impatto, ma dobbiamo essere realisti. Il centro non verrà chiuso, ma come amministratori dobbiamo fare tutto quanto nelle nostre possibilità per attutirne l’impatto sulla cittadinanza». Luigi Marciano
e intanto da dentro continuano a filtrare notizie drammatiche, questo è tratto da indymedia nordest
Gradisca d’Isonzo. Proprio mentre l’assessore regionale alla Polizia locale e alla Sicurezza, la leghista Federica Seganti, stava inaugurando i nuovi lampioni istallati con i soldi del ministero dell’Interno per far luce intorno al Cie di Gradisca, dentro al Centro un recluso si è tagliato le vene. Da cinque giorni era in sciopero della fame ignorato dal personale sanitario del Centro, e pure quando ha cominciato ad urlare pieno di sangue i soccorsi si sono fatti attendere: quando alla fine si sono accorti di lui, gli operatori di Connecting People l’hanno fatto portare via in tutta fretta. Ora è all’ospedale di Gorizia, in gravi condizioni. All’interno del Centro, anche altri reclusi stanno portando avanti uno sciopero della fame: ma non sappiamo quanti siano, e da quanti giorni non mangino.