CIE DI GRADISCA: Lega senza pudore

Dal Piccolo del 17/01/13

Il Sap plaude alla Lega: «Il Cie non è un lager»

GRADISCA «Nè lager, nè albergo di lusso. E la politica ci deve delle risposte». Questa la reazione della segreteria provinciale del Sap, il Sindacato autonomo di Polizia, alla recente visita al Cie di Gradisca degli esponenti leghisti Massimiliano Fedriga (parlamentare), Federico Razzini (consigliere regionale) ed Alessandro Ballaben (consigliere comunale). I tre rappresentanti del Carroccio avevano affemato che la struttura isontina per immigrati «assolve appieno il compito di contrastare efficacemente criminalità e clandestinità» e di ritenere «offensivo che operatori e forze dell’ordine siano sistematicamente paragonati ad aguzzini». Il Sap, attraverso il suo segretario provinciale Angelo Obit, esprime «apprezzamento per i giudizi sulla gestione della struttura gradiscana, che non può essere definita un lager ma – specifica – nemmeno un albergo a cinque stelle. È una struttura ove si trovano ristrette delle persone che vivono in comunità e sono assoggettati a regole di sicurezza». Il Sap però ha alcuni sassolini da togliersi. E chiede alla politica, che adesso visto il clima elettorale certo riprenderà i suoi pellegrinaggi all’ex Polonio, di trovare certe risposte: ad esempio il sindacato si domanda «come mai i lavori di ripristino della sicurezza interna, interrotti per le vacanze estive non siano mai ripresi» e «come mai non si provveda alla sostituzione delle telecamere di vigilanza collocate nei posti critici, divelte dalle persone trattenute spesso dipinte come angioletti, oppure non funzionanti?». Sempre secondo il sindacato, «le difficoltà per i pagamenti delle obbligazioni contratte dallo Stato si ripercuotono sulla sicurezza del Cie. È necessario migliorare, qualificando gli addetti, la gestione degli ospiti da parte degli operatori dell’ente gestore e ripristinare immediatamente le situazioni critiche, che sono tante». «Andrebbero poi – prosegue Obit – trovate delle soluzioni, peraltro già richieste al Dipartimento del Viminale dalla Segreteria Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, al problema dei rimpatri che oggi avvengono nella quasi totalità da Milano, individuando diverse soluzioni, vista la vicinanza con l’aeroporto di Ronchi dei Legionari e al fatto che la sede della struttura sia stata individuata in provincia di Gorizia. È questa la risposta che gli operatori delle forze dell’ordine – conclude il segretario provinciale del Sap – si attendono dalla politica». (l.m.)

 

Dal piccolo del 16/01/13

La Lega “promuove” il Cie di Gradisca

 

TRIESTE Né una prigione “camuffata” da centro di accoglienza né, tantomeno, un campo di concentramento che priva gli ospiti dei diritti fondamentali. Al contrario, secondo gli esponenti del Carroccio Massimiliano Fedriga e Federico Razzini, il Cie di Gradisca è una struttura che «assolve appieno il compito di contrastare efficacemente la criminalità e l’immigrazione clandestina». Un giudizio, quello espresso dal deputato e dal consigliere regionale della Lega, arrivato al termine di un sopralluogo nel centro effettuato insieme al consigliere comunale Alessandro Ballaben ha compiuto sopralluogo alla struttura di Gradisca d’Isonzo. Esprimendo «gratitudine» ai dipendenti della cooperativa che gestisce gli ospiti della struttura e alle forze dell’ordine, Fedriga e Razzini hanno rimarcato come «ad ogni visita al Cie degli esponenti del centrosinistra, tra cui la candidata alla presidenza della Regione Debora Serracchiani, la struttura venga associata ai più lugubri ricordi delle pagine nere del Novecento. Definire “lager” il centro di Gradisca non solo non riflette la verità dei fatti ma è addirittura offensivo nei confronti degli operatori e delle forze dell’ordine che vengono deliberatamente paragonati ad aguzzini. Condurre campagne elettorali cavalcando polemiche sterili e svilendo il prezioso lavoro svolto da professionisti seri – hanno concluso i due rappresentanti del Carroccio è il modo migliore per non guardare in faccia la realtà». Parole che hanno immediatamente innescato la forte reazione dell’opposizione in Consiglio regionale. «Se c’è qualcuno che cavalca la propaganda elettorale è proprio la Lega – ribatte Franco Codega -. Esponenti del Pd regionale, tra cui il sottoscritto, sono andati più volte a visitare il Cie di Gradisca in tempi ben lontani da campagne elettorali. La Lega svolge ora la sua visita e rispolvera tutta la sua retorica anti immigrazione. Non si sono accorti che ormai il problema immigrazione è l’ultimo dei problemi che gli italiani hanno. Quanto al Cie – conclude Codega – nessuno ha mai definito “aguzzini” gli operatori di questa struttura. Il punto è che le condizioni degli ospiti stranieri sono pessime. Vivono in una specie di gabbia di acciaio, non possono usare il cellulare e sono privi di qualsiasi sostegno sociale o culturale».