CIE DI GRADISCA: guerra di carte bollate

Il piccolo 08/12/12

Guerra di carte bollate per la gestione del Cie

Guerra a colpi di carte bollate per la gestione del Cie-Cara e il destino dei due centri rimane rinviato alla fine di febbraio. Il Consiglio di Stato ha infatti rigettato la richiesta di sospensiva della proroga all’attuale gestione, avanzata dall’associazione temporanea d’impresa guidata dalla francese Gepsa. Il colosso transalpino, come si ricorderà, aveva vinto in prima istanza la gara d’appalto per la gestione delle due strutture sino al 2014, salvo però vedersi congelare l’aggiudicazione definitiva per alcuni elementi di irregolarità emersi nelle credenziali delle imprese italiane a esso collegate (le romane Cofely Italia e Sinergasia e la siciliana Acquarinto). Il Consiglio di Stato ha dunque confermato la posizione del Tar, che aveva accolto il ricorso dell’attuale gestore, la coop siciliana Connecting People, contro l’aggiudicazione al consorzio guidato dall’azienda francese. La bocciatura nei confronti delle istanze di Gepsa, a ogni modo, non è nel merito, come spiegano dalla Prefettura. Semplicemente, il Consiglio di Stato non ha inteso dirimere ora la questione ed eventualmente ordinare stravolgimenti a due mesi dal pronunciamento definitivo da parte del Tar. Giova ricordare che sia il colosso francese dell’edilizia carceraria, sia Connecting People sono di fatto nella stessa situazione: entrambe erano state ammesse alla procedura di aggiudicazione con riserva. Rimane dunque alla finestra (e in gioco) anche il soggetto terzo classificato nella procedura di gara, la cooperativa goriziana Minerva, anch’essa pronta – secondo indiscrezioni – a entrare nella partita legale. Sul piatto vi sono 15 milioni di euro per una gestione di tre anni. Febbraio sarà un mese decisivo per il Cie anche per la conclusione dei lavori di ristrutturazione e il suo paventato ritorno a pieno regime. Attualmente gli ospiti del centro di identificazione sono appena una quarantina, a fronte dei 44 posti della zona verde e degli altri 68 della rossa, recentemente ripristinate. Con i 136 posti ancora mancanti e oggetto di intervento nella zona blu, al massimo entro marzo il Cie sarà riportato alla sua piena efficienza. Periodo che combacerà, dunque, con la nuova (o riconfermata) gestione. Se dal punto di vista delle evasioni o rivolte la doppia struttura per migranti viene da 8 mesi di relativa tranquillità, non altrettanto si può dire però su altri fronti. Gli operatori della Connecting People rimangono in stato di allarme per i ritardi nell’erogazione degli stipendi e alcuni incontri sindacali si sono svolti per analizzare le voci su presunti, possibili “tagli” al personale.