Messaggero Veneto del 07/03/11
Cie, nuovo appello per la chiusura Sabato tornano i presidi di protesta
GRADISCA. «Oggi è del tutto evidente che i Cie non servono proprio a niente e, pertanto, lanciamo un appello a tutte le persone coscienti affinché questo problema venga risollevato e discusso in ogni sede».
È quanto riportato sul volantino distribuito ieri in diverse zone di Gradisca d’Isonzo dal Coordinamento libertario regionale contro il Cie, una delle sigle più attive del movimento associazionistico che guidò le proteste prima e dopo l’apertura dell’allora Cpt (centro di permanenza temporanea) di via Udine.
«Cinque anni fa, il 7 marzo 2006, veniva rinchiuso all’interno dell’ex caserma Polonio il primo immigrato, in quella struttura al tempo denominata Cpt. Il Centro-sinistra (che aveva vinto le elezioni) non ha mantenuto la promessa di chiudere i Cpt. Nel 2008, con il ritorno al governo di Berlusconi e con Maroni ministro dell’Interno i Cpt sono stati trasformati in Cie. Con ciò la Lega ha inteso far sentire, anche nella denominazione, la mano dura del nuovo corso e i tempi di permanenza nei nuovi “lager” della democraCie sono passati da 30 a 180 giorni, con costi di gestione sempre più elevati e con la prospettiva di allestirne di nuovi».
Una denuncia accompagnata anche dai costi e dalla situazione in cui versa la struttura gradiscana. «La gestione del Cie di Gradisca costa oggi 5 milioni di euro all’anno, più manutenzioni. Abbiamo assistito in questi 5 anni a un’escalation di rivolte fino a rendere la struttura quasi compeltamente inagibile (e ce ne compiaciamo). Oggi i Cie di Maroni e Berlusconi dimostrano, di fronte alle rivoluzioni in Nord Africa e alla effettiva entità di flussi migratori, di essere semplicemente una farsa. I Cie erano soprattutto un elemento complementare in una strategia di “collaborazione” fra il Raìs meneghino e tutto il sistema di interessi economici che gli gira attorno. Ma la storia non si ferma: si doveva solo aspettare che tutto questo si sfaldasse. Oggi sono quindi venute a maturazione le condizioni per la chiusura, in particolare del Cie di Gradisca del quale nessuno è più in grado di giustificare l’esistenza e che peraltro è stato istituito grazie a un ceto politico falso, venduto e subalterno».
Coordinamento libertario regionale contro il Cie che, dopo il volantinaggio di ieri, ha organizzato per sabato pomeriggio (alle 16) una manifestazione-presidio di protesta fuori dalla struttura per immigrati di via Udine.
Marco Ceci